Francesco Fiordomo (fiori in mano) con la sua squadra
di Francesca Marchetti
Ex sindaco della città di Recanati, dal 2009 al 2018, poi assessore ai lavori pubblici della giunta Antonio Bravi fino alle recenti dimissioni, Francesco Fiordomo ha presentato le sei liste civiche sostenitrici della sua candidatura a primo cittadino all’auditorium del Centro mondiale della Poesia.
Con lui l’ex assessore Michele Moretti per la lista Uniti per Francesco Fiordomo, la presidente del consiglio comunale Tania Paoltroni per Vivere Recanati, Matteo Clementoni per Civici Civitas, Nino Taddei (responsabile cittadino di Azione) per Civica Recanati, Lucia Rocchetti per Paese Mio, Massimiliano Grufi per Lista Civica Grufi.
Renziano della prima ora, Fiordomo era stato precedentemente eletto nel Pd per poi passare ad Italia Viva. Ha anche ricoperto il ruolo di portavoce della sindaca di Ancona Valeria Mancineli (Pd).
Francesco Fiordomo (seduti i sei “capitani” delle liste)
Dopo l’apertura affidata al video utilizzato anni prima per la candidatura a Città della cultura (vinta poi da Palermo) sulla storia culturale ed economica della città, con citazioni dal film Il giovane favoloso, Fiordomo è salito sul palco per parlare di passato, presente e futuro sotto lo slogan “Recanati torna protagonista“.
«Io ci sono, noi ci siamo per essere degni di questa storica, straordinaria città di cui non siamo mai del tutto soddisfatti ma la cui bellezza è stimolo a preservarla in nome dei nostri figli e nipoti – ha detto Fiordomo. Siamo piccoli di fronte al nostro genius loci, Leopardi, Gigli, Badaloni, Brodolini e tanti altri, ma vogliamo far grande la nostra città. Abbiamo l’artigianato e piccole grandi imprese che portano Recanati nel mondo. Tante donne e uomini hanno risposto “sì ci sono per far crescere la città” e oggi presentiamo ben 6 liste fatte di persone volenterose, alcuni hanno già esperienza amministrativa, altri vi si avvicinano per la prima volta, c’è anche un 18enne perché i giovani sono il futuro».
Dopo gli interventi video registrati dei portavoce delle liste sostenitrici, il candidato sindaco ha ribadito il suo impegno per una nuova gestione amministrativa. «Noi mettiamo il cuore in questo progetto, e chiedo scusa per gli errori che ho fatto all’inizio per inesperienza – ha continuato l’ex primo cittadino -. Ora sono diverso grazie al lungo percorso di maturazione personale e professionale. Vogliamo recuperare il rapporto complicato tra centro e periferia, dobbiamo fare di più e meglio e se non è stato abbastanza finora ce ne scusiamo, cambieremo registro. Vengo dall’opposizione, palestra di democrazia amministrativa, ho fatto la gavetta e diffidate di chi si dimentica di chi era prima di salire sul carro dei vincitori. Recanati nel 2009 aveva molti debiti, eravamo in difficoltà, mi sono preso una grande responsabilità e abbiamo portato avanti un lungo percorso di rinascita».
Sfida lanciata al suo ex sindaco Antonio Bravi (centrosinistra) e al candidato del centrodestra Emanuele Pepa: «La nostra amministrazione ha portato risultati concreti anche prima del Pnrr. Il primo mutuo lo abbiamo aperto per la comunità di Villa Musone e le attività sportive. Poi c’è stato il grande intervento per la rigenerazione botanica, l’illuminazione e il recupero del parco di Villa Colloredo. Abbiamo riaperto dopo tanto tempo la cattedrale si San Flaviano e la torre del borgo. Vogliamo riattivare la Family card istituita per chi era in difficoltà, non abbiamo fatto i selfie per le prime pagine ma c’eravamo. Abbiamo instituito lo Sportello anti violenza e anti stalking. Abbiamo sostenuto iniziative musicali e di spettacolo come Lunaria e Emf ma anche il Giro d’italia, abbiamo portato la città sul grande schermo grazie a film come “Il giovane favoloso” . Abbiamo risposto al terremoto del 2016 nonostante le difficoltà concrete e abbiamo riaperto il Comune e due chiese a tempi record. Finalmente verrà riaperta la chiesa del cimitero, il castello di Montefiore, l’ex asilo Carancini e il club Aquila, una nuova palestra e l’area del dopo lavoro a Castelnuovo grazie ai lavori di recupero con i fondi del Pnrr, e abbiamo riaperto la scuola di San Vito».
E ancora: «Vogliamo promuovere l’associazionismo, i centri di quartiere. Per amministrare Recanati bisogna avere una visione ma anche una programmazione, una strategia per risollevare la situazione in cui ci troviamo. Non è una promessa vuota, abbiamo alle spalle l’esperienza e la passione, siamo quelli dei fatti e della concretezza. Siamo civici, cioè pensiamo alla città, siamo liberi, non abbiamo segreterie a dirci cosa fare e rispondiamo soltanto alla nostra etica e alla nostra città, senza gettare discredito sugli altri perché quella è brutta politica. Il programma lo stiamo scrivendo insieme con donne e uomini dalla vita “normale”, anche alla prima esperienza, ma con tanta forza di volontà. Siamo per una Recanati bella, sicura, libera, ordinata, sociale, attrattiva, divertente, la nostra bandiera è giallorossa con lo stemma del leone».
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