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Cataratta, tagliato il valore per gli interventi:
si allungano le liste di attesa.
E ai privati non conviene la convenzione

MACERATA - Per la Regione non è una priorità. In base a tariffari l'operazione ha un costo di 800 euro (un terzo rispetto a 20 anni fa). Secondo gli operatori privati diventa una prestazione in passivo. Tagli dei rimborsi anche per le prestazioni di Dermatologia, laboratorio Analisi, risonanze

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L’ingresso dell’ospedale di Macerata

di Luca Patrassi

E’ sicuramente una eccellenza della sanità maceratese, frutto di investimenti ultradecennali e di primari che hanno saputo creare una scuola e non soltanto fatturati, ma oggi l’Oculistica, e in particolare gli interventi per la cataratta, sembra “scomparsa” dai radar della sanità pubblica. A una costante evoluzione delle tecnologie ha corrisposto un parallelo taglio delle risorse: l’ultimo intervento della Regione Marche, obbligato dall’introduzione dei tariffari del Ministero, porta a circa 800 euro il valore di un intervento sulla cataratta, circa un terzo del valore di una ventina di anni fa. La conseguenza pratica? Si allungano le liste di attesa, la Regione ritiene l’intervento per la cataratta a bassa complessità e cala conseguentemente anche la disponibilità delle sale operatorie negli ospedali per questa tipologia di interventi mentre ai privati non vengono dati rimborsi adeguati per farli.

Nel senso che 800 euro per una cataratta viene considerato un rimborso in perdita quando solo il cristallino necessario per l’operazione ne costa 300, poi ci sono le spese per la struttura, l’equipe sanitaria. Come se ne esce? Semplicemente non facendo gli interventi richiesti, non nel numero richiesto dai pazienti e comunque non in regime di convenzione visto che appunto la Regione non lo considera una priorità. Quindi? Cataratta sì, ma a pagamento per un costo che si aggira nel territorio maceratese (altrove si supera i 2mila euro) attorno ai 1.400 euro.

Presentando di recente i progressi fatti nel settore, il presidente della Società oculistica italiana Matteo Piovella ha osservato: «Questo è la normale conseguenza della opportunità d’impianto di cristallini artificiali a tecnologia avanzata, capaci di correggere i difetti di vista e la presbiopia. In pratica, i pazienti affetti da cataratta che si sottopongono all’intervento di chirurgia rifrattiva del cristallino grazie all’impianto di questi cristallini artificiali hanno la possibilità di guidare la macchina, guardare la televisione, usare il computer, usare il telefonino, leggere un libro o il giornale senza ricorrere agli occhiali. Eppure nel nostro Sistema sanitario nazionale, le tecnologie digitali sono adottate solamente per il 4% del necessario, una debacle vergognosa di cui qualcuno dovrebbe assumersi la responsabilità, anche ammettendo di non essere in grado di organizzare quanto oggi è indispensabile. Io ritengo che i cittadini debbano conoscere che il livello di bassa qualità della chirurgia oculistica oggi erogata nel nostro Paese è responsabilità di un burocrate poco aggiornato privo delle conoscenze necessarie e insensibile ad ogni sollecitazione». Ancora il presidente della Soi: «Anche l’Organizzazione mondiale della sanità considera i difetti di vista la causa principale di ipovisione e cecità. Nel 2019 Oms ha evidenziato che 2,2 miliardi di persone presentano penalizzazione della vista: 123 milioni a causa dei difetti di vista, 826 milioni a causa della presbiopia, 65 milioni per la cataratta e 7 milioni per il glaucoma. Dunque non solo è errato ma anche anacronistico continuare a considerare la correzione dei difetti di vista con l’impianto di cristallini artificiali a tecnologia avanzata in concomitanza dell’intervento di cataratta come un trattamento a scopo estetico, non previsto dai Lea e dal Sistema Sanitario Nazionale. Non avere una vista efficiente vuol dire essere penalizzati». Magari è una questione di scelte, purchè lo si dica chiaramente senza nascondersi: magari – nel Maceratese – si preferisce tenere aperto un punto di primo intervento h 24, con relativi incarichi professionali, piuttosto che destinare risorse ad altri ambiti. Vero è anche che i nuovi tariffari sono stati pensati per introdurre nuovi servizi come il parto indolore, gli ausili avanzati ma il relativo incremento della spesa ha portato ai tagli accennati che andranno a ripercuotersi in settori come l’Oculistica, la Dermatologia, il laboratorio di Analisi, le risonanze. In definitiva mentre si parla di servizi territoriali, quello che si vede subito(senza cataratta) è il ridimensionamento di alcuni servizi che non sembravano essere voluttuari.



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