L’ospedale di Macerata
Non sempre e solo difficoltà e problemi. La sanità maceratese è fatta anche di tante storie a lieto fine. Donatella Giuliani Gennari è stata ricoverata nelle scorse settimane all’ospedale cittadino e per questo ringrazia i medici e i reparti con i quali è venuta a contatto.
«Desidero ringraziare di cuore il primario del reparto di chirurgia Walter Siquini, e tutto lo staff di medici, infermieri e oss per la professionalità, l’umanità e la gentilezza con cui mi hanno curata, ma anche accolta ed aiutata, in un momento molto difficile della mia vita – sottolinea la donna – con altrettanta gratitudine e stima voglio ringraziare anche il personale del reparto di radiologia interventistica, che pure si è prodigato per aiutarmi a guarire, e il cui intervento mi ha permesso di evitare un’operazione molto invasiva. Approfitto di questa occasione per fare a tutti loro i miei migliori auguri di buon Natale. Che Dio vi benedica».
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Non posso che associarmi a questo articolo e ringraziare non solo il dott. SIQUINI ma anche tutto lo staff dei medici, nefrologi top, infermieri e oss. Mio padre entrato con una situazione già complicata di partenza e solo la competenza, la caparbietà e la dedizione di tutte queste persone ci hanno permesso di riportarlo a casa. Non hai mai mollato neanche quando la situazione era disperata. Per questo io e la mia famiglia saremo sempre grati a tutte queste persone che mettono amore nel loro lavoro reso ogni giorno sempre più difficile da una politica sanitaria vergognosa.
Queste persone che lavorano la nostra salute vanno aiutate e messe in condizione di svolgere il loro lavoro nel miglior modo possibile. La salute è la priorità per tutti. Il resto è secondario. Quando si sta bene non ci si pensa e si da per scontato. Quando arrivano i problemi veri (perché tanto prima o poi arrivano) poi che facciamo se non abbiamo una sanità all’altezza?
Frequentando l’ospedale per parecchio tempo si impara a conoscere chi ci lavora, diventano di famiglia e non si può non essere solidali con loro. Quando ci sono gli scioperi generali siamo noi comuni cittadini a dover andare perché è sulla nostra pelle che poi i tagli alla sanità si pagano.
Giorni fa mi è capitato di andare al pronto soccorso di Camerino, sembrava di stare in trincea. Pieno di gente con drammi di ogni tipo e infermieri e medici stremati. Così non va bene! Anche gli ospedali più piccoli sono importanti e necessari, lo abbiamo toccato in tempi di Covid. Impensabile farne a meno. Facciamo a meno di altro ma non dobbiamo privarci della qualità della sanità pubblica. Curarsi non può essere un privilegio dei più ricchi.
Noi abbiamo il dovere di farci sentire e affiancare chi lavora per noi.