Il taglio del nastro
di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)
Miglioramento sismico, riqualificazione ed efficientamento energetico e innovativa impiantistica domotica. Sono i fiori all’occhiello della ristrutturata residenza universitaria “Bartolo da Sassoferrato” di viale Edmondo De Amicis a Macerata e che è stata inaugurata dopo due anni di lavoro che ha riconsegnato alla città, ad Unimc e soprattutto agli studenti spazi e alloggi strategici.
Bartolo da Sassoferrato è storicamente la prima residenza gestita in città dall’Erdis, ex Ersu. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Torelli Dottori Spa di Cupramontana e l’importo complessivo del progetto è stato nel suo complesso è stato di 3.829.337,38 euro ed è finanziato con risorse Por Fesr 2014/2020 (2.030.270,20 euro) e risorse del Fondo di Sviluppo e coesione (781.774,24 euro) mentre per la restante parte finanziato con fondi statali Miur (€ 462.958,00) e fondi propri Erdis (554.334,94 euro).
Attraverso questo intervento l’edificio dispone ora di 42 camere per un totale di 48 posti letto camere singole disposte su tre piani conservando la capacità originaria pre-cantiere. Il collegio sin dagli anni Venti è sempre stato destinato a studentato, successivamente ampliato con un corpo destinato a mensa, che ora sarà adibito ad aula studio e cucina. Alla inaugurazione del ristrutturato collegio universitario hanno partecipato i vertici dell’Erdis con la presidente Maura Magrini ed i rappresentanti del cda, l’assessore regionale all’istruzione Chiara Biondi, il rettore di Unimc John McCourt, l’assessore comunale Katiuscia Cassetta, la consigliera regionale Anna Menghi e il presidente del consiglio degli studenti Dario D’Urso.
A benedire la struttura subito dopo il taglio del nastro è stato il vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi, che ha auspicato che «i laureati restino nelle Marche e non fuggano all’estero. Valorizziamo i giovani che restano qui». Ad illustrare la soddisfazione per la riapertura del collegio ‘Bartolo da Sassoferrato’, già utilizzato da diverse studentesse, è stata la presidente dell’Erdis Maura Magrina. «In due anni e mezzo che sono presidente è già la seconda volta che vengo a Macerata per riaprire uno studentato – ha affermato – e ne sono molto contenta. Dopo il Montessori nel 2021 ecco oggi anche il Bartolo da Sassoferrato restituito alla comunità universitaria. Erdis è stato capace di intercettare risorse esterne per il 90% e soprattutto di spendere bene questi fondi. Questo edificio è tornato nuovo a livello di sicurezza, risparmio energetico e uso della domotica: gli studenti avranno ora un ambiente accogliente che li ospiterà».
Tra le funzionalità principali ci sono il controllo accessi di tutti i varchi, domotica a distanza altamente performante e registrazione e documentazione degli eventi. «La Regione Marche si è dimostrata vicina e sensibile alle esigenze del mondo universitario – ha ribadito l’assessore regionale Chiara Biondi – perché siamo convinti dell’importanza di dare agli studenti luoghi idonei dove studiare ma avere anche quella socialità venuta meno nel periodo covid. Attraverso fondi regionali abbiamo sostenuto questa ristrutturazione ed è di questi giorni anche l’approvazione del Piano regionale del diritto allo studio dove è stato posto l’accento proprio sulle residenze universitarie per essere attrattivi come regione per far venire nelle nostre quattro università studenti da tutta Italia».
Nell’ultimo anno a Macerata si è registrato un +30% di disponibilità di posti letto negli studentati Erdis a dimostrazione di come si cerchi di intervenire su questa tematica che non riguarda solo il capoluogo ma tutta la regione. «E’ una bellissima giornata per la nostra università – ha ribadito il rettore John McCourt – che avrà altri 48 posti letto per gli studenti. Un grazie agli enti che lavorando assieme hanno consentito il raggiungimento di questo obiettivo. Questo resta un work in progress, noi avremmo bisogno di altri cinquemila posti letto, intanto ci accontentiamo del +30% in un anno. Noi dovremo come ateneo ampliare il nostro territorio per attirare studenti da fuori regione.
Rispetto al passato che aveva segnato un calo post covid e sisma di iscritti torniamo a crescere del +6% che ci dà soddisfazione. E’ chiaro che a Macerata il problema di posti letto esiste: è anche un problema della stessa città che deve occuparsi di questo. Gli studenti faticano a trovare alloggi a Macerata: girando per la città noto tanti spazi vuoti privati, in disuso che potrebbero essere usati per creare appartamenti o posti letto da dedicare agli studenti. Anche perché vogliamo allargare il raggio delle iscrizioni anche agli studenti esteri, ma per farlo dobbiamo garantire una maggiore quantità di alloggi per chi vuole studiare a Macerata».
Attualmente i posti letto disponibili in città sono 389 più un altro piccolo numero non quantificato in 4 appartamenti del capoluogo. Questo dato complessivo non riguarda però unicamente studenti dell’università di Macerata ma anche giovani che frequentano l’Accademia di Belle Arti. I vertici dell’Erdis hanno poi ribadito come allo studio ci siano altri due interventi che riguardano studentati in città: il primo la ristrutturazione di quello esistente in visa dei Sibillini e l’altro riguarda l’acquisto e il restauro dell’ex convento ‘Le Monachette’ in via Armaroli dove potrebbero essere realizzati ulteriori 91 alloggi destinati sempre agli studenti.
«Il Comune si dimostra sempre vicino alle esigenze di Unimc – ha detto l’assessore comunale Katiuscia Cassetta- e vedere oggi restituito questo collegio così moderno e nuovo alla fruibilità degli studenti è sicuramente confortante. Sul fatto di richiamare anche i privati a mettere a disposizione spazi e abitazioni agli studenti concordo col rettore e faremo quanto possibile per sollecitare questa situazione».
Alla inaugurazione sono intervenuti anche rappresentanti del consiglio degli studenti che a margine hanno denunciato come nell’affittare le case siano spesso privilegiate le studentesse rispetto agli studenti da parte dei proprietari e di come ci sia anche talvolta un pregiudizio verso i giovani stranieri e in alcuni casi anche per quelli che arrivano dal sud Italia.
«In centro poche case per studenti, e gli affitti sono saliti del 30%»
(clicca per ascoltare la notizia in podcast)
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42 camere singole per totale 48 posti letto…. se la matematica non è opinione…..
5000 posti letto (5000 camere singole) all’interno del centro storico significa riconvertire tutto il centro storico in un gigantesco Campus universitario. E’ una bella idea, tanto ormai il centro storico non ha più chi ci abita e tutto ciò che rimane è solo la ristorazione veloce.
Considerati i corsi offerti non è meglio iscriversi all’Università di Ancona, dove ci sono corsi di studi seri (ingegneria e altro)?
https://www.univpm.it/Entra/Servizi_agli_studenti/Orientamento/Offerta_formativa_1