Finanzieri e personale dell’Arpam sul terrazzo dell’abitazione adibito a discarica
Quintali di pneumatici usati, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche tra cui frigoriferi e congelatori, ma anche materiale d’arredo, contenitori con vernici, solventi e olio esausto, plastiche varie e rottami.
E’ quanto hanno rinvenuto i finanzieri di Macerata, insieme al personale dell’Arpam, sul terrazzo di una abitazione nella zona industriale di Corridonia, tetto di quella che una volta era una autocarrozzeria: i rifiuti e l’area sono stati sequestrati, il responsabile della discarica non autorizzata è stato denunciato.
L’operazione nasce in seguito a dei sorvoli operativi effettuati dagli elicotteri in dotazione al reparto di volo delle Fiamme gialle, dopo i quali i finanzieri del gruppo del capoluogo hanno deciso di controllare la zona antistante l’esercizio commerciale ormai dismesso. Lì vicino, infatti, c’erano già numerosi veicoli in evidente stato di abbandono, con parti mancanti o danneggiate, già sottoposti a sequestro per reati ambientali.
Il deposito “nascosto” e incontrollato di rifiuti speciali, anche pericolosi, in realtà era sul tetto dell’autocarrozzeria dove il titolare aveva provveduto, nel tempo, ad accumulare e nascondere rifiuti su una grande terrazza di pertinenza della propria abitazione. Il tutto lasciato alle intemperie, senza alcun rispetto delle normative ambientali e igienico-sanitarie. In aggiunta, i finanzieri hanno constatato che parte del percolato fuoriuscito dai rifiuti rinvenuti sulla terrazza, classificati come pericolosi (visto che contengono al loro interno un’elevata dose di sostanze inquinanti e per questo motivo occorre renderli innocui, attraverso specifici trattamenti) era presente sul terreno al di sotto del tetto dell’officina e, quindi, potenzialmente capace di infiltrarsi nel sottosuolo e produrre effetti inquinanti.
Al termine delle operazioni l’area e i rifiuti sono stati sequestrati, denunciato il responsabile per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, così come previsto dal Testo Unico Ambiental». Il gip del Tribunale di Macerata, su richiesta del Pm, ha già convalidato il sequestro, eseguito d’urgenza dai finanzieri.
Si vede benissimo anche da Google Maps
Bastava un drone
Roberto Girardi ma quale drone, bastava vedere dalla strada.
Con l'elicottero? Bastava vedere dalla strada.
come hanno fatto a portarli su con la gru
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L’art. 452-bis del codice penale punisce l’inquinamento ambientale sanzionando con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 10.000 a 100.000 euro chiunque abusivamente cagioni una compromissione o un deterioramento “significativi e misurabili” dello stato preesistente “delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo e del sottosuolo” (n. 1) o “di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna” (n. 2).