di Gabriele Censi
Prosegue la festa per i 60 anni di Edilcasa Caccamo, dopo l’inaugurazione del centro di Tolentino e le celebrazioni nella sede storica di Serrapetrona tutto lo staff dell’azienda chiama a raccolta amici e collaboratori per il taglio del nastro del nuovo show room di Civitanova. Anche stavolta festa con spettacolo, cena e un momento dedicato all’approfondimento.
Il presidente Claudio Eustacchi sale al centro del palco con il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica («Una bellissima realtà e sono sicuro che questo non è un punto di arrivo, benzi un nuovo punto di partenza per nuove e più importanti sfide che l’attende»), il vice presidente dell’Assemblea regionale Gianluca Pasqui («Un compleanno importante, sostengo sempre che non è difficile iniziare un’attività ma è molto difficile portarla avanti ancora più difficile portarla avanti quando si parte da zone poco facilitate in tutto»), l’assessore regionale al Lavoro Stefano Aguzzi e il presidente dell’ordine degli Architetti provinciale Vittorio Lanciani. Il presidente ha salutato i numerosi presenti ricordando ancora una volta le origini del successo condiviso con il gruppo dei fondatori e i tanti che lavorano e hanno lavorato nell’azienda.
In settembre la chiusura del trittico intitolato “Legame” con l’appuntamento nella sede di Cascia in Umbria. «Il nuovo show room di Civitanova è il nostro fiore all’occhiello – dice Eustacchi -, legame, sì è la parola che abbiamo voluto dare a questi tre eventi, legame con il territorio appunto perché sono tantissimi anni che siamo in questi luoghi e ormai facciamo parte del tessuto sociale, non solo nell’attività che facciamo ma in tante attività parallele nel sociale e nello sport. Quindi legame poi con i nostri collaboratori, i dipendenti, con tutti collaboratori esterni e con i partner fornitori, con alcuni dei quali abbiamo fatto tutto il percorso, sin dall’inizio»
Si sono affrontati anche i temi del lavoro e della ricostruzione: «Alcune imprese – ha detto Aguzzi – si stanno un po’ trascinando dietro le sofferenze del periodo pandemico e ancora oggi hanno qualche difficoltà, quindi utilizzando anche fondi Pnrr, utilizzando anche dei finanziamenti che possono essere dati, a sostegno dell’impresa, a sostegno dell’assunzione di personale, all’accrescimento professionale anche dei dipendenti si può dare una mano, in questo settore abbiamo approvato una normativa sulla rigenerazione urbana che vuol dire lavorare su quanto è già costruito e che prevede che anche il completo abbattimento e rifacimento di un abitazione o di un palazzo può essere visto come una rigenerazione».
Preoccupato per l’eccesso burocratico l’architetto Lanciani: «Il progetto è proprio diventato un 20% di quello che facciamo, è un peccato, cerchiamo di lavorare sulla qualità perché quella è comunque passione, di professione, ma non richiesta di norma, questa è la cosa grave, nell’ultimo testo sugli appalti, non c’è una parola che riporta alla qualità. Il vantaggio di questo territorio è il paesaggio, lo dobbiamo ricostruire ma se facciamo delle porcate conformi alle norme va bene lo stesso, come il chirurgo che dice l’operazione è tecnicamente riuscita, ma il paziente è morto, e qui il paziente è il territorio. Un buon segnale di semplificazione è la nuova legge urbanistica regionale».
(Articolo promoredazionale)
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