«Profonde preoccupazioni in merito alla sempre più vicina scadenza delle concessioni esistenti e conseguente serio rischio di privatizzazione del servizio idrico integrato», così Cgil, Cisl e Uil che hanno incontrato nei giorni scorsi il presidente dell’Aato3, Alessandro Gentilucci.
Nel corso dell’incontro «abbiamo riaffermato con determinazione la necessità di trovare al più presto una soluzione condivisa all’interno del quadro normativo esistente per mantenere il controllo pubblico della risorsa idrica attraverso la gestione “in house” del servizio. L’incerta situazione attuale rischia di produrre da subito ripercussioni negative per le società e quindi per i lavoratori degli attuali gestori, bloccando investimenti ed ogni attività di programmazione, oltre il fatto che ha già determinato la perdita di accesso ai fondi dedicati dal Pnrr in materia, dei quali ci sarebbe stato un gran bisogno visto lo stato delle reti idriche del nostro territorio, unico delle Marche a non aver partecipato al relativo bando. E’ quindi urgente sbloccare la situazione di impasse ed arrivare al più presto ad un accordo sul nuovo gestore unico, che dovrà avere come obiettivo l’abbassamento delle tariffe per l’utenza e la realizzazione degli investimenti necessari per l’ammodernamento della rete». I sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil si dicono pronti anche a «eventuali iniziative pubbliche al fine di scongiurare che un bene comune come l’acqua venga consegnato ai privati».
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L’acqua rimanga un bene di tutti. Privatizzandola, rischieremmo il ricatto di farci morire di sete.
Il problema della proprietà dell’acqua non è locale, ma nazionale.