Al centro il sindaco Rosa Piermattei con il vescovo Francesco Massara, di fianco a loro il capitano Giulia Maggi, comandante della Compagnia di Tolentino e il luogotenente Massimiliano Lucarelli comandante della stazione dei carabinieri di San Severino
di Monia Orazi
«Avete restituito a Castel San Pietro non solo un quadro ma un anche un testimone, delle lacrime e dei sorrisi di questa gente. Parlando a nome di tutti vi dico grazie di cuore, speriamo di vederlo nella chiesa di Sant’Antonio abate quando riaprirà dopo i lavori post terremoto».
Con queste parole l’avvocato Federico Lucarelli, cassazionista a Roma e radici nella piccola e compatta frazione settempedana, presidente della comunanza agraria di Castel San Pietro ha voluto ringraziare oggi carabinieri ed arcidiocesi, per la restituzione del dipinto che raffigura Sant’Antonio abate davanti al corpo di San Paolo primo eremita, trafugato dalla chiesa in cima al paese tra Natale e Capodanno del 2006.
Se ne erano perse le tracce sino a quando nel settembre 2022 un gruppo di cittadini di Castel San Pietro sono andati in caserma dal comandante Massimiliano Lucarelli a raccontare di aver visto il quadro in uno studio di restauro di San Severino. Scatta subito il blitz dei militari che sotto il coordinamento del maggiore Giulia Maggi, Comandante di compagnia. iniziano le indagini.
I carabinieri compiono un sopralluogo nello studio acquisiscono le immagini e le inviano ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Ancona, i quali dalla loro banca dati che contiene le immagini delle opere d’arte trafugate identificano il quadro con precisione. Il restauro del dipinto, di fattura seicentesca, era stato chiesto da un privato, scatta il sequestro dell’opera, oggi restituita all’arcidiocesi che ne è proprietaria.
Ad accoglierla nella sala conferenze del Marec, il museo dell’arte recuperata di San Severino gli abitanti di Castel San Pietro e Agello, felici come se fosse tornato qualcuno di famiglia. Il quadro si presenta deteriorato in più punti, con notevole perdita di colore, dovrà essere sottoposto a restauro, per il momento sarà esposto al Marec.
La cerimonia di consegna ha visto presenti oltre ai carabinieri le autorità locali, l’arcivescovo Francesco Massara, lo storico dell’arte Matteo Mazzalupi, il sindaco Rosa Piermattei, a fare gli onori di casa Barbara Mastrocola direttrice del museo Marec. «Un’opera d’arte racchiude l’identità della comunità in cui si trova, senza i carabinieri non lo avremo mai ritrovato questo quadro, verso cui la comunità di Castel San Pietro ha un forte legame affettivo. Quando la chiesa sarà riaperta, ma i tempi non dipendono da noi, il quadro tornerà in chiesa», ha detto monsignor Francesco Massara.
«Oggi è un giorno di grande gioia per gli abitanti di Castel San Pietro ed Agello, alle opere d’arte siamo tutti attaccati, sono la nostra speranza». Il maggiore Maggi, il luogotenente Lucarelli ed il maggiore Foscati del ntpc di Ancona hanno espresso soddisfazione per la positiva conclusione delle indagini, per cui il privato che deteneva il quadro è stato denunciato per ricettazione di beni culturali.
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