di Alessandra Pierini (video Gabriele Censi)
Che accade a una missione di pace a guida italiana investita dalla pandemia? A raccontarlo l’ex portavoce dell’Onu Andrea Angeli, in pensione ma mai veramente pensionato, tanto che è rientrato da poco dalla missione in Kosovo. E’ lì che ha vissuto “L’assedio invisibile” divenuto oggetto del suo libro edito da “Rubbettino”. E’ lì che lo ha colto la pandemia.
«I ritmi della Nato sono incalzanti – spiega Angeli – in più nella base, ambiente ristretto, è difficile proteggersi dal Covid. Ogni giorno c’era il bollettino dei contagiati molto allarmanti e anche all’interno».
E’ lì che è nato il nuovo libro che racconta, oltre alla vita nella missione, l’inasprimento di una annosa diatriba tra monaci ortodossi e autorità kosovare, una situazione esplosiva che l’Italia delle feluche e delle stellette riesce a disinnescare in extremis «Una mediazione difficile con esito positivo proprio al termine del nostro mandato. Le autorità kosovare volevano costruire una strada nel punto in cui era il monastero, e alla fine si è riusciti a concordare un by-pass per salvare il centro religioso. «Il monastero ha resistito a tante dominazioni e si è trovata una soluzione che consentisse di mantenerlo. Ci sono stati quattro lunghi mesi di trattative». Il messaggio ai maceratesi: «In futuro ci saranno secondo me tante più opportunità di quelle che c’erano prima, basterà avere voglia di muoversi».
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Complimenti come sempre, Andrea!
Ciao Andrea, complimenti e buon pensionamento.