Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova
di Laura Boccanera
«Io ho messo da parte le elezioni regionali». Pressing su Pasqui? «Non lo so, è un’ottima persona, ma non lo dico per me, non mi meraviglierebbe se avesse delle opportunità per diventare assessore, ha preso molti voti». Troiani è fuori dalla giunta come corre voce? «Troiani è il mio vicesindaco». Chi rischia nel rimpasto? «Aspetto le richieste dei partiti, io non ho fretta».
Sono le risposte stringate che il sindaco Fabrizio Ciarapica ha rilasciato oggi a Cronache Maceratesi. Pochi scambi tra il sibillino e l’affaticato per sintetizzare il confronto in atto fra i partiti. Ieri sera si è riunita la Lega per l’analisi del voto e per un confronto interno, ma non sarebbero stati fatti nomi su chi inserire in giunta. Le richieste però sarebbero sempre le stesse, ovvero un azzeramento della giunta per crearne una a trazione Lega sulla falsariga di quello che succederà in Regione. Sembrerebbe non voler mettere in atto grosse rivoluzioni invece Fabrizio Ciarapica, che dovrà comunque sicuramente sostituire l’assessore al commercio Pierpaolo Borroni e rimpiazzare la Gabellieri, fatta fuori durante la campagna elettorale. Lo schema tattico sul quale pare si stia lavorando è quello di un assessorato a testa per ciascuna lista e partito. Uno a Forza Italia dunque (oltre Carassai già in giunta, ma considerato un tecnico dal partito), uno per Fratelli d’Italia (e quindi verosimilmente la Ruffini al posto di Borroni), uno per la Lega. In quota Lega c’è già Giuseppe Cognigni che però non si sa se rimarrà al suo posto o se il partito di Salvini si impunterà per avere un altro rappresentante. Si ipotizza anche una figura non iscritta al partito ma dalle riconosciute competenze. Un assessore rimarrebbe a Vince Civitanova e qui si apre il problema: attualmente infatti due sono gli esponenti in giunta della civica, il vice Troiani e l’assessore al bilancio Roberta Belletti. Da più parti in maggioranza starebbe arrivando l’appello al sindaco a salvare Troiani che però è inviso ai vertici di Forza Italia. Dovrebbe stare al sicuro Barbara Capponi che rimane in quota civica Obiettivo Civitanova. Un paradigma che però non piacerebbe ai partiti, che vorrebbero spuntare un assessorato in più. Al momento Ciarapica non sembra avere fretta di rimettere mano alla giunta e si attenderà almeno fino all’insediamento della giunta regionale e del consiglio quando Borroni lascerà Civitanova (ma potrebbe anche attendere la decadenza naturale dopo 30 giorni senza presentare le dimissioni) per Ancona.
Troiani ora rischia davvero, si alzano le quotazioni di Marzetti
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Ad un “politico” si può perdonare l’ipocrisia, di voler continuare a governare un’amministrazione dopo aver cambiato partito, di volere scappare via per altro incarico talaltro ben remunerato e dopo aver sconvolto l’amministrazione cittadina dove quasi tutti i consiglieri di maggioranza hanno cambiato partito allontanandosi da quello scelto dal sindaco e non da chi lo ha votato proprio per non essere di quel partito, di aver preso sì tanti voti ma sempre meno di chi ha fatto una campagna elettorale molto tranquilla e affidandosi alle scelte delle persone senza essere assistiti da un partito nuovo ( per modo di dire) ma in grado di fare una grande pubblicità elettorale perché dotato di mezzi e di particolare attitudine a feste continue, pranzi e quant’altro ci si può inventare per sostenere un candidato oramai poco apprezzato ma a cui bisogna cucire per motivi inspiegabili un nuovo vestito. Gli si può perdonare di non aver combinato niente in tre anni e se partirà verrà ricordato soprattutto per il campetto da basket spostato perché disturbava l’amico e perché voleva affittare Civitanova ad estranei che ne avrebbero fatto quel che volevano in base alle loro esigenze naturalmente economiche e a cui una stroncatura del consiglio comunale e dei cittadini ha posto un stop per loro conclusivo meno che per il sindaco che voleva ritornarci a ragionare, gli si può perdonare tutte le cose sbagliate che ha fatto e sono tante e perdonargli anche quelle di cui si è preso i meriti senza averli. Gli si può perdonare anche di continuare a tenere il piede in due scarpe di cui una gli sarebbe veramente stretta salvo poi magari fare regalini ad ipocriti come lui senza dignità e sempre in cerca di emergere da chi magari scoperto l’inganno ( si spera ,anche se al primo e forse ultimo consiglio con il sindaco ancora sindaco e non salpato non si è ancora sentito nessun “ sentirai che botta merlo se non si sordo come disse il tordo”) cerca di salvare la faccia al contrario di chi la faccia la dovrebbe proprio nascondere. E poi come non perdonargli le accuse fatte da chi ha sempre lavorato in simbiosi con lui fino alle elezioni regionali e cacciarla ignobilmente via perché diventava rivale nella lotta elettorale cercando di affondare del tutto la persona in questione rimettendo in funzione tutto quello che avevano deciso insieme visto che un assessore non mi risulta possa prendere decisioni non convalidate dal suo vecchio amico sindaco diventato poi ” intelligentemente” contrario a tutto il passato che li aveva visti sempre felicemente d’accordo anche quando la faccia di bronzo di cui sopra ne chiedeva assiduamente le dimissioni per ” amor” del sindaco; e poi gli si può anche perdonare quegli orribili riflessi azzurri delle lenti di quegli orribili occhiali in tinta con il suo nuovo partito che vorrebbe portare nuovamente al comando insieme magari a tutti quei personaggi precedentemente bocciati insieme a lui in precedenti elezioni. Gli si può altresì perdonare di non aver fantasia sennò rimarrebbe a Civitanova anche se altrove chiamato per vedere quanto potrebbe poco contare un sindaco arrogante e presuntuoso che pur non avendo niente in curriculum vorrebbe andare per Forza con Forza Italia in Regione dopo che pure Salvini, leader della Lega, primo partito in città lo aveva abbandonato e poi ecc. ecc. Ma la cosa più difficile da perdonargli, nonostante anche io tante volte non mi sono trovato d’accordo su certe scelte è che dopo averla cacciata via ha proprio vigliaccamente cercato di annientarla sia politicamente che come persona dopo averla dichiarata insostituibile ma che poi in maniera codarda, fatto grave che lo connota senza scampo, in maniera insopportabilmente ingannevole che senza dirlo ma con messaggio chiarissimo con cui lui stava riportando l’ordine sociale delle cose insieme sconvolte gettando sull’ex collega tutto il percorso degli errori commessi assieme e questo comunque al di là del pensiero personale dei due su cui di giudizi ne ho già dati ma qui mi sembra che alla fine si sono trovati in quelle situazioni da film polizieschi dove a pagare è solo uno. Non sto certo a spiegare qui motivi talmente ovvi che spiegandoli mi sentirei di offendere l’intelligenza, se ci sarà, di chi si accolla tutto il pippone.