Macerata piange Debora Mei,
rinunciò al trapianto
per diventare mamma

LUTTO - La donna, 51 anni, era ricoverata all'ospedale di Bergamo dove si era sottoposta nei mesi scorsi ad un delicatissimo intervento. Quattro anni fa aveva lanciato un appello al ministro della salute perchè fossero attivati percorsi più efficaci per le liste di attesa. I funerali si svolgeranno sabato 8 febbraio alle 10 nella chiesa del Santissimo Sacramento

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Debora Mei

 

Ha lottato per tanti anni contro una malattia rara, si è spenta a Bergamo ieri pomeriggio la 51enne maceratese Debora Mei. Lascia il marito Riccardo Mencoboni, con cui si era sposata a maggio, e un figlio di 16 anni. Aveva lavorato come impiegata nel settore pubblicitario e poi al Cityper di Piediripa fino a quando la malattia non le ha impedito di proseguire il lavoro al centro commerciale. Così, nella sua abitazione, aveva allestito un laboratorio in cui produceva delle splendide ceramiche, attività di cui andava fiera.

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Debora Mei con il marito Riccardo Mencoboni nella redazione di Cronache Maceratesi

Quattro anni fa si era rivolta alla redazione di Cronache Maceratesi per lanciare un appello: da anni passava da una lista di attesa all’altra ma non riusciva ad accedere a quel trapianto di cui aveva tanto bisogno. «Il mio appello  – aveva detto allora – è diretto al ministero della Salute, che tenga in considerazione la mia vicenda per trovare percorsi che possano essere più efficaci, prima che le persone arrivino in una situazione critica di non ritorno». Nel 2002 al trapianto aveva rinunciato per portare avanti una desiderata gravidanza che i medici le avevano sconsigliato. «Io ho scelto con il cuore – aveva raccontato a Cronache Maceratesi – volevo essere mamma. Ho vinto questa prima battaglia. Mio figlio è nato, è sano e cresce. Purtroppo però ho perso l’iscrizione alla lista. Mi sono dovuta sospendere». Poi nel 2011 il peggioramento e la lotta per ottenere il trapianto multiorgano di cui aveva assolutamente bisogno. Quel trapianto è arrivato tempo dopo ed effettuato nei mesi scorsi all’ospedale di Bergamo. Una “piccola-grande guerriera”, una donna che “vinto comunque”. Così sulla sua bacheca Facebook alcuni dei suoi amici hanno voluto salutarla, dopo che due giorni fa aveva lasciato il suo ultimo post: «Per un po’ non mi leggerete. Se gradite, sentite Riccardo». In tanti stanno dimostrando la loro vicinanza alla famiglia in questo momento così doloroso. La camera ardente sarà allestita domani dalle 15,30 nella Casa Funeraria della Croce Verde (via Piane Chienti a Sforzacosta). I funerali sabato 8 febbraio alle 10 nella chiesa del Santissimo Sacramento. Seguirà la tumulazione nel cimitero di Recanati.

(Redazione Cm)

Mamma a rischio vita, aspetta trapianto multiorgano



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