Da sinistra Marino Mercuri, Simone Garbuglia, Giuseppe Baioni, Andrea Doria, Corrado Perugini e Claudio Morresi
Cresce il gruppo consiliare di Forza Italia, entrano nel partito il presidente del consiglio Claudio Morresi e i consiglieri comunali di Liberamente Simone Garbuglia e Marino Mercuri: «Sostegno e fiducia al sindaco, scelta fatta non per le poltrone, ma per avere più peso nelle decisioni e nella progettualità». Questa mattina nel corso di una conferenza il capogruppo di Fi Giuseppe Baioni, assieme al coordinatore provinciale Corrado Perugini, hanno svelato una scelta sulla quale si stava lavorando da tempo. Dopo una serie di incontri il partito di Silvio Berlusconi ha allargato la struttura locale con nuovi innesti e “vecchi” amici. Dopo un periodo di stop con la politica torna anche l’ex consigliere Udc Andrea Doria. «La struttura così allargata servirà a rafforzare il movimento dal punto di vista organizzativo e politico – spiega Baioni – una casa solida e autorevole per tutti i moderati, rafforzando idee democratiche, liberali, cattoliche. Ma la nascita di questo gruppo servirà anche a rafforzare il ruolo del sindaco Ciarapica – al quale abbiamo fatto sentire la vicinanza per il suo impegno nella realizzazione del programma elettorale».
Lo scopo è quello di pesare anche di più nelle scelte che contano e blindare la maggioranza, sfilacciata dopo il voto sulla variante e su altre questioni come Strever e parco commerciale, con i mugugni di Fratelli d’Italia e di altri consiglieri slegati dal gruppo granitico di Vince Civitanova. E se per Mercuri e Garbuglia, oltre che per Doria, il rientro in Forza Italia ha il sapore di un amarcord, un innesto che farà rumore è quello del presidente del consiglio Morresi: «La mia è la posizione più delicata e complicata dal punto di vista politico e personale. Come presidente del consiglio entro con spirito da indipendente. Sono sempre stato un civico, feci una volta sola la tessera di Forza Italia l’anno in cui Marinelli si candidò alle regionali, ma mi sento vicino ai moderati e al mondo cattolico e poi serviva trovare un contenitore come questo. Ma la mia adesione non inficerà il mio ruolo da presidente del consiglio». «Per me un ritorno alle origini – commenta Garbuglia, ex Udc – quando l’Udc si è spostata a sinistra non ho avuto più un punto di riferimento. Mancava quel soggetto politico moderato a cui facevo riferimento, ma in questi 3 anni di maggioranza siamo rimasti a stretto contatto con Forza Italia, contano più le persone che il simbolo». Ritorno anche per Andrea Doria: «nel 2013 ho deciso di fermarmi, ora che la dirigenza di Fi è cambiata c’è stato un lento riavvicinamento. L’asse oggi è troppo spostato a destra, non sono mai stato di destra e sovranista, auspico spazi di centro per la mia generazione».
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Il Piano Strever si avvicina con il super parcheggio ecc. La Maggioranza si rafforza visto il salvataggio per un ansimo del consigliere Monia Rossi per la variante di Via Grappa. La minoranza perde pezzi visto che quando si fa sul serio mancano Franco, Silenzi e Rosati. Approvata la convenzione Sabbatucci: giornata da incorniciare.
Chissà che si diranno tra loro. Prima si distaccano dal sindaco di New York perché non se li” caga” proprio, perché non li ha mai interpellati, perché si sono sempre lamentati di non essere nemmeno presi in considerazione, ectoplasmi che anche quando non sono trasparenti il sindaco manco li vede, costretto a chiedere se ci sono anche loro e fino a ieri rispondendo con un grosso sbuffo a risposta positiva. Ma da oggi cambia tutto, appena arriverà Berlusconi per festeggiare il rilancio di Forza Italia che quest’anno partirà da Civitanova e come consuetudine non dovrà neanche finire perché già estinto con cinque piedi nella fossa, i suoi di Taiani, con la J, la Bernini e la Gelmini. Poi c’è una certa fretta nel volere sbrigare le pratiche di chiusura totale prima di “dare vita” ad un nuovo partito. So che il morale è basso ma un po’ d’enfasi, una finta esuberanza, un nuovo modo di approcciarsi in politica dicendo sempre sì come quei cagnolini che si mettono davanti al lunotto e che fanno sempre sì sì sì. Mi incuriosisce che la riunione di antichi personaggi di storie infinite si riuniscono ma non in nome di nuove poltrone. Essendo solitamente la frase più falsa che si dice in politica ( si chiama così , “ politica “ qualunque forma assume e solitamente non vera), mi chiedo: ” Ci sono ancora posti liberi per attingere seppur poco poco, nuovo ossigeno ?”. Va bene che prima scherzando ho detto New York ma vuoi vedere che anche Civitanova è in grado se non già esistenti e quindi pronti per la riesumazione perché magari morti da tempo, funzioni gettonabili che aspettavano Mediator, l’uomo che finora ha piazzato tutti gli scontenti che aspiranti a maggiori responsabilità hanno comunque capito che forse il loro posto poteva essere più utile altrove, meno in vista ma più necessario al meccanismo dell’apparato amministrativo. E forse meglio così’, con tutte le critiche che ricevono i superiori, e gli oneri o gli onori…non mi ricordo né come si scrive e né cosa volevo scrivere. Io non vorrei scrivere questi poco più ridicole storielle d’amore, passioni improvvise, comportamenti innaturali che trovano semplici spiegazioni, terremoti senza scossa insomma stucchevoli racconti di ordinaria amministrazione civitanovese ma non mi fanno passare i più sanguigni, passionali , lontani un miglio dalle miserie umani civitanovesi e così devo accontentarmi anche se molto riluttante a parlare di argomenti che per loro natura dovrebbero essere e non uso parole trasgressive sennò anche qui… proprio taciute, di uno squallore incancrenito, senza speranza. Se non fosse che fa parte della terapia a cui mi sto sottoponendo, scriverei cose più tristi ma dove le vado a prendere? Ah. con largo anticipo, mi congratulo per l’eventuale promozione a governatore. Dopo sindaco diventa : “ Predappio io. Ma stai scherzando. Anche io mi rifaccio alla cristianità, la famiglia , il mare, la luna e le stelle e poi non mi ricordo più, ah. all’amore per il detersivo.. no è per il diverso, all’unione dei popoli e per un comunismo dal volto sfregiato”.