Lo striscione comparso al Polisportivo
di Michele Carbonari
«Lo stadio è casa nostra, guai a chi si accosta». Recita così lo striscione affisso all’esterno del Polisportivo dai tifosi della Civitanovese.
Uno striscione dei tifosi, mostrato durante la stagione passata
È netta la presa di posizione dei supporters rispetto alla possibilità che la Sangiustese, nel prossimo campionato, possa disputare le partite interne a Civitanova, in alternanza con i rossoblu del patron Mauro Profili. Presidente che, però, non è ben visto da una parte della tifoseria, la quale, durante il passaggio del Giro d’Italia in città, ha fatto notare il proprio disappunto con striscioni inequivocabili (leggi l’articolo). Mentre nello scorso campionato avevano lanciato altri messaggi: «Con questa società: nessun futuro, nessuna dignità», «Ieri, oggi, per sempre: via tutti subito» e «Prima di tutto ultras».
Il dg Enzo Di Meo
Nei giorni scorsi il sindaco Fabrizio Ciarapica si è espresso in merito, affermando che prima di prendere una decisione avrebbe tenuto conto del parere di tifosi (leggi l’articolo). Oggi invece interviene il direttore generale della Civitanovese, Enzo Di Meo: «Noi siamo uniti e condividiamo a denti stretti il pensiero dei tifosi, perché il Polisportivo è lo stadio di Civitanova e di conseguenza, come loro la sentono propria casa, per vari motivi è e dovrebbe essere anche quella della Civitanovese. Io ritengo che i tifosi che hanno manifestato la loro idea tramite lo striscione siano gli stessi che hanno accompagnato la Civitanovese per tutta la scorsa stagione, in ogni campo. Credo siano gli stessi che nonostante la sconfitta playoff di Ascoli hanno ringraziato i propri beniamini. Quindi ritengo che amano questi colori e per i quali dobbiamo lavorare per creare un organico competitivo, che rispecchi la città e i suoi tifosi. Io credo che i tifosi che hanno messo lo striscione siano i tifosi storici, che da sempre seguono la Civitanovese e che anche in questa stagione hanno fatto sentire il loro calore in tutti i modi – esordisce il dg -.
Ovviamente noi siamo dirigenti di calcio e dobbiamo usare le sedi opportune per manifestare quelli che sono i nostri interessi. Con il sindaco non abbiamo assolutamente parlato della Sangiustese, ma abbiamo presentato le esigenze della Civitanovese. E per nessuna ragione possono essere intaccate da nessuno, in particolare da una società che ha l’impianto nel proprio comune. E addirittura la struttura a loro disposizione è stata capace di ospitare il Montegiorgio e altri quattro club. Un campo moderno, in erba sintetica, che non ha problemi di manutenzione. Ritengo che sia forse un momento in cui lo stadio di Civitanova sia stato usato per gestire le dinamiche relative a questioni che non riguardano la Civitanovese e i suoi tifosi, ma altre società – dichiara il dirigente rossoblu -.
Patron Profili e l’attaccante Mauro Iori
Questo non è un fattore che ci attanaglia. Per noi la stagione è già iniziata e andiamo avanti per la nostra strada. Non abbiamo intenzione di effettuare stravolgimenti in rosa, ripartiamo da una fase playoff disputata da protagonisti. Dobbiamo semplicemente ritoccare e potenziare l’organico con qualche elemento. Siamo attenti e vigili sul mercato. Stiamo lavorando su calciatori che riteniamo molto importanti e indubbiamente non sono trattative semplici. Non abbiamo fretta, abbiamo diverse situazioni in ballo con valide alternative. Stiamo osservando sia calciatori locali che di altre regioni». Nel frattempo, alla corte di Davide De Filippis è arrivato l’ex attaccante del Camerino Mauro Iori, così definito da Di Meo «è un elemento che potenzia l’organico in un reparto dove eravamo carenti. Non è un’alternativa a Ribichini, il quale non è assolutamente in discussione».
Un altro striscione di protesta dei tifosi
Mentre è notizia di oggi l’annullamento del concerto di Anastacia in programma sabato 8 giugno proprio al Polisportivo per celebrare il centenario (leggi l’articolo). Anche su questo argomento torna il dg, che tende a puntualizzare: «Vorrei fare chiarezza in merito. Noi inizialmente avevamo pensato di partecipare all’organizzazione. Dopodiché non si è trovato l’accordo e quindi non ce ne siamo occupati. Anzi, con una Pec abbiamo rinunciato all’impianto a beneficio degli organizzatori, i quali ci hanno invitati al concerto con una sorta di patrocinio che noi, gratuitamente, avremmo concesso. A breve verrà comunicato il programma della celebrazione del centenario».
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Bravi e soprattutto a chi ci prova dando l’impressione che abbia qualcosa da ricavarci.