Il sogno diventa realtà. La Lube sale, con pieno merito, sul tetto d’Europa per la seconda volta nella sua storia e lo fa dominando la Finale della Champions League alla Max Schmeling Halle di Berlino, di fronte ad oltre 9mila spettatori.
Una prestazione di assoluto livello quella di Civitanova, dopo aver perso malamente il primo set. Un dominio in tutti i fondamentali, i giganti russi non possono che abdicare: dopo 4 anni lo Zenit Kazan perde lo scettro. La Coppa torna in Italia dopo 11 anni, il 20esimo trofeo della storia biancorossa arriva al termine di una settimana impossibile da dimenticare per tutti i tifosi del club cuciniero. Per i 500 che in Germania hanno visto un vero show di Juantorena (ancora Mvp) e compagni, per i tantissimi che hanno assistito al match sul maxischermo all’Eurosuole Forum, per tutti quelli che hanno questa squadra nel cuore. Martedì lo scudetto con un’autentica impresa, sotto 2 a 0 sul campo dell’acerrimo nemico Perugia. Oggi, dopo un primo set “di riscaldamento”, gli uomini di De Giorgi hanno aperto lo spartito e suonato la loro sinfonia. Prendendosi la rivincita dopo la sconfitta della passata stagione. Diventando i campioni d’Europa, 17 anni dopo la prima volta di Opole (ko l’Olimpiacos Pireo, in panchina Masciarelli).
Cronaca- Cinque punti Zenit, quattro grazie al muro. Si apre così la finale di Champions, poi il turno di servizio di Butko e i problemi nella ricezione biancorossa, gli uomini di Alekno vanno sul 7-1. Volano addirittura sul 14-5 dopo un contrattacco vincente di Anderson, gran protagonista in attacco (6 punti, 83%) al cospetto di una formazione cuciniera invece troppo timida sulle schiacciate (solo 29% di efficacia, contro il 60% degli avversari). La Lube incassa, si rifà sotto con un buon turno al servizio di Stankovic (1 ace) e arriva sino al 16-12 ma non trova lo spunto decisivo per ritornare in gara. Senza particolari difficoltà i russi portano a casa il primo parziale sull’errore di Bruno (25-16).
Civitanova reagisce subito. Leal in battuta (ace che vale il break sul 6-4) lancia i suoi che arrivano su 12-6, migliorando in tutti quei fondamentali che li avevano visti in difficoltà nel primo set. Servizio, muro (5 i vincenti nel parziale, su tutti Stankovic, due di fila su Ngapeth), difesa: se si aggiungono i molti errori in battuta dello Zenit il risultato è un 25-15 che, in pratica, ricalca al contrario l’andamento del primo set. Si ritorna in campo con le squadre punto a punto sino all’errore di Mikhailov e all’ace di Leal che vale il 6-3. Si arriva, grazie ad una schiacciata e ad un muro di Simon, al 9-4, poi Stankovic difende d’istinto e trova il 10-4 che costringe Alekno al time out. Ma quando si ritorna in campo è ancora Lube show con Leal, il 14-6 diventa una sentenza sul terzo parziale visto che il cubano in battuta devasta la ricezione russa.
Un grande contrattacco di Juantorena e altri due ace firmati in sequenza dal numero 9 biancorosso scrivono il 20-9: tanta roba in una finale di Champions, finisce 25-12. Nel quarto set il break arriva con un muro di Sokolov (6-3). Su una palla semplice per imbastire il contrattacco che avrebbe potuto dare il la al 9-5 biancorosso, si scontrano Balaso e il bulgaro, che accusa un fastidio alla caviglia e il punto va ai russi (8-6). Un momento di apprensione, ma è solo un momento. Stankovic piazza un ace, Juantorena schiaccia come sempre e si vola sul 11-6. Alekno, come aveva già fatto prima, prova a cambiare le carte, ma non serve perché Civitanova è un treno. Il muro di Simon porta i suoi sul 15-8. Ci prova lo Zenit con l’orgoglio, non basta. Sokolov incolla il 18-11 e poi mura Ngapeth per il 19-11. E’ tripudio biancorosso sugli spalti, la gioia esplode già dopo i due ace di Sokolov che portano Civitanova sul 22-12. Ngapeth decide di iscriversi alla partita portando i suoi sino al 23-19 con un turno di battuta devastante. Ma Leal dice basta e guadagna il match point, poi Sokolov la mette a terra: la Lube è campione d’Europa.
Il tabellino:
CIVITANOVA – KAZAN (16-25, 25-15, 25-12, 25-19)
CUCINE LUBE CIVITANOVA: Sokolov 17, Kovar, D’Hulst, Marchisio (L) n.e., Juantorena 14, Massari n.e., Stankovic 6, Diamantini, Leal 15, Cantagalli, Cester n.e., Simon 9, Bruno, Balaso (L). All. De Giorgi.
ZENIT KAZAN: Anderson 12, Surmachevskiy, Volvich 3, Alekno L., Likhosherstov 5, Alekseev 1, Ngapeth 14, Kononov, Krotkov, Butko, Samoylenko 3, Spiridonov n.e., Verbov (L), Mikhailov 10. All. Alekno V..
ARBITRI: Mokry (SVK) – Akinci (TUR).
PARZIALI: 16-25 (25’), 25-15 (24’), 25-12 (20’), 25.19 (29’).
NOTE: spettatori 9200. Lube battute sbagliate 14, ace 10, muri vincenti 12, 53% in attacco, 34% in ricezione (8% perfette). Kazan: battute sbagliate 19, ace 5, muri vincenti 8, 43% in attacco, 54% in ricezione (13% perfette).
Grandiosiiii!!!!
Complimenti da una perugina!
Complimenti alla squadra di Treia
Bravissimi
Fiero della città dove abito!❤ Il vero sport Civitanovese è la pallavolo e ci fa onore
Dove sono chi li portava per culo negli ultimi 2 anni?
Grandi complimenti a tutta la squadra!!
Doppio sìiiiiiiiiiiiii
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E’ finito finalmente il periodo nero. Complimenti per questa grande vittoria alla squadra e a tutto lo staff dirigenziale!
Due coppe in pochi giorni, grandissimi e un grandissimo Fefe’ che ha rigenerato la Lube.
Grazie per questo bel regalo, siete grandi.
Onore al merito. Due prestazioni eccezionali. La prima con grinta e carattere. La seconda con classe sopraffina. Bravi
Complimenti a tutto lo staff, soprattutto Fefè
CHAPEAU!
CONGRATULAZIONI RAGAZZI,..! CON ORGOGLIO DA PARTE, DI ALCUNI FEDELISSIMI, “PISTACOPPI”….!!!
Erano carichi a molla, non potevano fallire, emozionante. Le Marche per una volta sul tetto del mondo.