Accusato di avere una azienda fantasma, assolto dalle accuse di inquinamento ambientale l’imprenditore Marcello Crescentini. La sentenza è arrivata dopo 5 anni. E’ stato però condannato a 4 mesi, in continuazione con una precedente sentenza, per violanzione dei sigilli che erano stati messi nell’azienda. Nel 2014 era stata sequestrata l’azienda dell’imprenditore fabrianese, 56enne, che produceva segnaletica stradale. Il sequestro era avvenuto a Sefro, dove Crescentini aveva lo stabilimento della sua ditta, ed era stato effettuato in seguito alle indagini della Guardia di finanza. Stabilimento chiuso per 4 mesi «mi contestavano reati ambientali (avrebbe usato prodotti chimici per produrre la segnaletica, ndr), l’evasione fiscale (anche da questa assolto un anno fa, al tribunale di Ancona, ndr). Sono molto amareggiato perché c’è stato un accanimento, anche da parte della Guardia di finanza e delle forze dell’ordine, su di una cosa che poteva essere accertata prima – continua Crescentini –. Sono cinque anni che pago per una cosa che non ho fatto. Io ho pagato, e anche amaramente. Non mi sembra un modo giusto di fare. Se prima mi chiudi la fabbrica, poi fai le analisi, mi crei un danno doppio: quello di immagine e quello economico». Crescentini aggiunge che in seguito al sequestro «l’azienda è stata chiusa per 4 mesi. Da allora non ho potuto più intestarmi un’azienda». Il processo in cui Crescentini era imputato, difeso dall’avvocato Francesco Nucera, si è concluso nei giorni scorsi al tribunale di Macerata davanti al giudice Daniela Bellesi. Era anche accusato di aver violato i sigilli dell’azienda dopo il sequestro, per quest’accusa è stato condannato a 4 mesi in continuazione con una precedente condanna. «Quel giorno doveva prendere dei documenti, delle cose sue ed era entrato. Ma non certo per far scomparire qualcosa. Anche perché era tutto catalogato» dice l’avvocato Nucera.
Scoperta fabbrica fantasma, in pericolo lavoratori e ambiente
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