«Il sindaco Tartabini ha usato delle parole gravissime e offensive contro di noi, dandoci dei “disturbati” e “fanatici”, quando siamo solo persone che con tante difficoltà cercano di portare avanti i valori di un’associazione, nata nel 1944, che è la casa di tutti gli antifascisti e pertanto dovrebbe anche esserlo di chi accetta incarichi pubblici giurando sulla Costituzione». Il direttivo Anpi di Potenza Picena “Scipioni e Cutini” prende posizione dopo «i fatti avvenuti durante le celebrazioni per la Liberazione» e la «reazione esagerata a causa della sovrapposizione dell’inno di Mameli e di Bella Ciao, partiti spontaneamente dai tanti presenti. Teniamo a precisare che entrambe sono le perfette colonne sonore del 25 Aprile visto che i Partigiani, davanti al plotone di esecuzione nazifascista, gridavano “Viva l’Italia” e “Viva la Patria”. Troviamo quindi assolutamente esagerato il clamore suscitato da questo episodio e chiediamo le scuse pubbliche per gli insulti gratuiti a noi riferiti e auspichiamo che, quale che sia la maggioranza che uscirà vincente dalle prossime elezioni comunali, si continui a cooperare nelle iniziative e nelle celebrazioni come sempre avvenuto».
I rappresentanti dell’Anpi locale precisano che l’associazione è «indipendente, non un partito politico, che sin dalla sua nascita sostiene i valori della Resistenza e della Costituzione e promuove la loro difesa e attuazione. In nessun caso deve essere coinvolta e strumentalizzata ai fini delle competizioni elettorali» e si ritengono «sconcertati dalle parole del sindaco. In questi 5 anni di amministrazione cittadina c’è stato sempre un rapporto collaborativo e corretto, in tutte le nostre iniziative, come ad esempio la consegna delle costituzioni ai diciottenni e le precedenti commemorazioni del 25 Aprile e dell’eccidio di Montalto. Ci troviamo, quindi, a dover rispondere a un attacco sproporzionato e ingiustificato nei nostri confronti, tanto più perchè sono state nominate anche delle persone che non hanno incarichi nella nostra associazione. E’ assurdo che il sindaco dica che le celebrazioni ufficiali, con tanto di presenza delle autorità civili e militari, siano state organizzate esclusivamente dall’Anpi e solo patrocinate dal Comune: trattandosi di una festa nazionale è ovvio che sia dovere delle istituzioni promuovere e collaborare con l’Anpi, laddove presente, come nella nostra cittadina».
Liberazione, Tartabini si difende: «Continueremo a festeggiarla ma non organizzerà l’Anpi»
«L’idea di cancellare il 25 aprile ferisce la nostra memoria storica»
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…mah, l’Inno Dei Mameli mi trova perfettamente d’accordo, ci mancherebbe, ma Bella Ciao, che ognuno credo sia libero di cantare come e quando voglia, alla commemorazione del 25 aprile sarebbe fuori luogo, dato che oramai è diventata solamente una canzone di parte. Essa, infatti, viene sempre più cantata a tutta le manifestazioni contro il governo attuale o contro i governi che non sono di sinistra, governi che sono stati eletti dal popolo e quindi che hanno seguito la Costituzione antifascista. Cantarla come canzone antifascista contro governi insediatesi grazie alla Costituzione italiana, quindi, è assolutamente fuori luogo e fuori tempo ed essa resterà sempre una canzone di parte, ma non una canzone, purtroppo, di tutti gli italiani. Farla cantare poi a scuola, come ha fatto qualche insegnante, o in chiesa, come ha fatto qualche prete, non è democratico, direi, se non si spiegano bene tutte le cose come ho cercato di spiegare sopra, ma tanto…. gv
“Quello dei fondi governativi è un tabù mai affrontato prima da nessuno. Per capirne la portata basta andare sul sito del Senato e affidarsi alla relazione (del 2018) sul riparto dei versamenti alle associazioni combattentistiche. I trasferimenti provengono da due voci di bilancio: da una parte, ci sono 1,9 milioni di euro riservati dal ministero dell’Interno e altri 1,6 milioni elargiti dal ministero della Difesa.
La maggior parte dei soldi (che l’Anpi tiene a precisare vengano assegnati “non a fondo perduto”, ma sulla base di “progetti di ricerca”) finisce a associazioni che si riconoscono a vario titolo nell’esperienza dei partigiani.”
http://www.ilgiornale.it/news/politica/partigiani-i-soldi-pubblici-ecco-incassi-anpico-1639948.html
…”progetti di ricerca”, si si, benissimo, ma pare che ancora di ricerca, questi “progetti”, ne debbano fare molta, si si, ancora molta!! gv
Non sono le istituzioni a dover collaborare con l’ANPI, ma – tra l’altro se richiesto – è l’ANPI a dover collaborare con le istituzioni.