
Entro pochi mesi, al massimo agosto 2019, i frati cappuccini del monastero di San Salvatore in Colpersito a San Severino, per ordine dei superiori, lasceranno il convento, che dopo ottocento anni di storia, resterà disabitato. L’annuncio è stato fatto ieri nel tardo pomeriggio, da uno dei tre religiosi che vivono nel convento, padre Aurelio, durante la messa per la festa del patrono dell’ordine San Francesco. Il frate durante il breve annuncio, si è rivolto ai laici, invitandoli a farsi carico del patrimonio di fede, rappresentato dal santuario. La scelta di spostare i tre frati è stata fatta dai vertici dell’ordine religioso, i tre frati probabilmente saranno spostati nel convento di Civitanova.
Il terremoto ha colpito anche il convento, la chiesa rimane inagibile, ma alle messe si registra sempre una grande partecipazione, visto il forte legame della comunità di San Severino con i cappuccini. Negli anni, diversi settempedani frequentando il convento hanno maturato anche la vocazione a diventare frate, almeno tre negli ultimi decenni, sono i religiosi di San Severino che prestano servizio in diversi conventi sia in provincia che fuori. La notizia ha suscitato dispiacere ed amarezza, nei fedeli presenti alla messa, diffondendosi rapidamente in città. L’architetto Luca Maria Cristini ha subito lanciato un appello, per una mobilitazione finalizzata a chiedere il ripensamento di questa decisione: «Dopo 800 anni, questo luogo di spiritualità, visitato due volte da San Francesco di ritorno dalla Palestina e, più di recente, da Santa Teresa di Calcutta, chiuderà. Ritengo necessario che tutti quanti hanno a cuore che questo luogo di spiritualità resti vivo, in una città che tante vocazioni ha offerto all’ordine dei Frati Minori Cappuccini proprio per la sua attività, si mobilitino per far sentire con voce unanime la necessità che vi sia una revisione di questa decisione. Abbiamo poco tempo, diamoci da fare. Chi ha a cuore la questione condivida per diffondere la notizia».
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