di Gabriele Censi
Armonia, ascolto, responsabilità: sono gli insegnamenti del maestro Igor Coretti Kuret, triestino di madrelingua slovena ai suoi allievi. La European Spirit of Youth Orchestra (Esyo), creata e diretta da Coretti Kuret è un progetto unico nel panorama delle orchestre sinfoniche giovanili internazionali, che comprende settanta giovani provenienti da undici Paesi europei. Lo scorso anno venne a Camerino e fece innamorare il rettore Claudio Pettinari nel vedere i ragazzi suonare all’orto botanico, uno dei primi luoghi riaperti dopo le scosse. Ne è nata una collaborazione che oltre ad un concerto del tour “Trans Europa Express. Tamburi di pace” (venerdì alle 20,30 all’auditorium Benedetto XIII, prove aperte da oggi alle 17 e un seminario sul team building), prevede la sinergia con il “Centro per la musica e le arti figurative” istituito dall’ateneo nel maggio scorso per rilanciare e promuovere il territorio. Il centro universitario è diretto dal professore Gilberto Pambianchi.
«Abbiamo provato a coniugare due desideri- ha detto il rettore – rivitalizzare il territorio e dare un’offerta culturale, di arte e conoscenza. Purtroppo le istituzioni deputate a sostenere queste iniziative non hanno lo sguardo lungo ma siamo convinti sia la strada giusta». Non fa nomi Pettinari ma il riferimento è alla Regione, in particolare una non troppo velata critica sui finanziamenti a Risorgimarche (già ieri sulla stessa linea si era espresso il presidente dell’unione montana Monti Azzurri Giampiero Feliciotti, leggi).
La musica come elemento di aggregazione, tra studenti, docenti e cittadini, sintetizza il rettore e lo segue Paolo Rumiz, giornalista e scrittore, anche lui triestino, che segue il progetto Esyo in difesa dell’Europa: «L’Europa ha scelto San Benedetto come protettore, colui che unì i popoli dopo ben altre invasioni che quelle che vengono evocate oggi. Stiamo sancendo un’alleanza tra l’Esyo e un luogo dell’Appennino che ha un legame profondo con l’Europa».
I ragazzi dell’orchestra resteranno anche alcuni giorni dopo il concerto a Camerino e suoneranno per le strade, poi il 24 saranno nella città di San Benedetto a Norcia. «Diamo voce a chi non ce l’ha – spiega Coretti – noi che stiamo sempre sul palco, una voce di speranza in una città ora silenziosa». Il direttore del centro Pambianchi anticipa che si sta preparando un ricco calendario di iniziative per la stagione 2018/2019: «Siamo tra i pochi atenei che sperimentano questa formula, raccontare la scienza con il teatro o con la musica»
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