Il monastero dell’abbazia di Fiastra non chiude, ma i monaci cistercensi se ne vanno per un anno. A disporlo sia l’Abate Generale con il suo Consiglio, sia l’abate di Chiaravalle di Milano. Lo rendono noto in una comunicazione congiunta il vescovo Nazzareno Marconi e il presidente della Fondazione Bandini Giuseppe Sposetti.
«Né la Diocesi, né la Fondazione Giustiniani – Bandini, né altre realtà religiose locali hanno agito per far partire i monaci – scrivono – anzi è ben documentabile l’impegno di tutti, e soprattutto del Vescovo e dei suoi collaboratori, per scongiurare questa partenza». La decisione sarebbe legata a una più ampia riorganizzazione dell’ordine dei cistercensi: «I Monaci Cistercensi di Fiastra sono parte di una delle Congregazioni di Monasteri in cui si suddivide l’Ordine Cistercense, e precisamente quella di San Bernardo in Italia, che ha il proprio monastero principale nella Chiaravalle di Milano. Questa Congregazione è stata commissariata dal Santo Padre Benedetto XVI nel 2012, affidandola all’Abate Generale Dom Mauro-Giuseppe Lepori che governa tutti Cistercensi nel mondo, per una riorganizzazione strutturale e una migliore formazione spirituale di monaci e novizi.Durante questo commissariamento sono stati chiusi due monasteri: Santa Croce in Gerusalemme a Roma e Tiglieto in Liguria. Riguardo a Fiastra, sia l’abate generale con il suo Consiglio, sia l’abate di Chiaravalle di Milano, con il suo Capitolo, hanno deciso concordemente di sospendere per un anno la presenza della Comunità dei monaci, trasferendo monaci e novizi a Milano, per una adeguata formazione e riorganizzazione della vita dello stesso monastero, ma di non chiudere il Monastero stesso.Di questa decisione, che dipende solo dalle Autorità dell’Ordine, stabilite dal Papa, è stata data comunicazione scritta al Vescovo Marconi solo da pochi giorni».
Diocesi e Fondazione dichiarano il loro massimo impegno per consentire tra un anno il ritorno dei cistercensi: «Per la durata di questo anno di trasferimento, l’Abate Generale ha chiesto alla Diocesi di istituire una amministrazione provvisoria della Parrocchia e della Chiesa dell’Abbazia, che si curi anche della custodia del monastero, in attesa del loro ritorno. Nel frattempo la Fondazione Giustiniani – Bandini continuerà a impegnarsi per il restauro ed il miglioramento di tutta la struttura danneggiata dal terremoto, come ha fatto con impegno e con affetto verso i monaci in tutti questi anni. Il Vescovo e la Diocesi di Macerata sono decisi nel continuare a collaborare al meglio con l’Abate Generale nominato dal Papa e con gli stessi monaci per velocizzare il più possibile il ritorno e la ripresa della vita monastica a Fiastra.
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destabilizzare una delle piu belle realta delle nostra zona, ma perche? che problema c era nel far si che una piccola comunita monastica potesse portare avanti le proprie attivita quotidiane procurando semplicemente alloggi provvisori o quantaltro fosse indispensabile per un breve periodo, anche se l anno di cui si parla sia solo teorico?
Hanno fatto bene il vescovo di Macerata e la Fondazione Bandini a precisare che il responsabile della decisione di privarci dei Cistercensi è opera dell’Abate Generale dell’Ordine. Il motivo? Non si sa. Al grosso pubblico non risultano casi di pedofilia o di omosessualità e di eterosessualità nel monastero dell’Abbazia. Né di ruberie.
Si sono avvicendati fino all’attuale monaco che celebra la Messa, sacerdoti dalla fluente omelia e ligi alle sacre pratiche dei Sacramenti. Il confessionale di Padre Bernardo ha la fila lunga. Quindi le statistiche sono alte…
Forse i monaci hanno la colpa di fornire i Sacramentali (olio esorcizzato, sale esorcizzato, acqua benedetta, candele e incensi esorcizzati) considerati superstizioni medievali oggi superate, quando invece sono altamente funzionali per ripulire persone e ambienti da maligne influenze?
Forse è in atto un attacco distruttivo, come quello operato contro i Frati dell’Immacolata. Probabilmente non si vogliono Ordini religiosi che seguono i dogmi e la Tradizione, e non i comandi di eretici, massoni, satanisti, che, annidati fin negli alti vertici vaticani, vogliono distruggere la Chiesa di Cristo per fare un’ammucchiata con protestanti e con tutte le altre religioni, come vuole il Potere Mondiale, tanto ciò che conta è l’intenzione, non ciò che è la regola scritta.
Non credo che tra un anno i monaci ritorneranno. L’abbazia inizierà a perdere forza, come i chiaroveggenti prevedono. Proprio in questo periodo in cui il satanismo attacca Macerata, esprimendosi apertamente con l’assassinio di Pamela, lo spaccio di droga che ammazza i nostri figli e i nostri nipoti. Lo scontro è palese nella Città di Maria. Dove addirittura hanno esibito una improponibile statua artistica all’entrata da Sforzacosta nella città, quando è invece un simbolo di esaltazione di un demone mesopotamico e dell’Ottava Sfera infernale.
I monaci, soprattutto con i salmi, creavano una vibrazione eterica che si espandeva nel territorio con influssi positivi perfino sulla psiche umana, oltre che di difesa spirituale.
Se i motivi che sono dietro alla decisione di privare i fedeli dell’aiuto spirituale dei monaci fossero malvagi, per la vita stessa e la salvezza dell’anima dei responsabili non scommetterei neanche un euro.