di Alessandra Pierini
(Foto Fabio Falcioni, video di Andrea Petinari)
«Il mondo è uno, le note del sud Africa possono risuonare in piazza della Libertà a Macerata come hanno fatto questa sera con il coro della Sapienza e la sapienza non si può lasciare affondare in mezzo al mare. Siamo tutti nella stessa barca». Così Maurizio Blasi, caporedattore del Tgr Marche, appena nominato “laureato dell’anno Unimc”, da Macerata spinge lo sguardo oltre i mari italiani e scandisce il suo monito al governo appena insediato, con chiaro riferimento alla vicenda Aquarius.
Una giornata, quella del laureato che, giunta alla sua 15esima edizione, non è mai stata così “contaminata”, complice la nuova campagna di Ateneo focalizzata sugli “Infiniti mondi”. Persino l’inno di Mameli è stato proposto in una versione remix che ha il sapore della multiculturalità. E gli infiniti mondi di Unimc si sono ritrovati tutti in piazza in un momento di emozione e riflessione per tutti.
Tra i premiati c’è un altro giornalista Giancarlo Liuti (Premio Alumni), editorialista di Cronache Maceratesi, famoso per le sue interviste impossibili che è «giornalista da una vita, ma sono stato anche docente e ho potuto anche dare voti e bocciare qualcuno». C’è Edoardo Postacchini (Premio Oscar Olivelli) che ha bruciato le tappe, si è laureato con un anno di anticipo ed è diventato uno dei più giovani procuratori d’Italia. C’è Italo Spinelli che a 82 anni è un neolaureato in Filosofia, chiama il rettore Francesco Adornato “quel ragazzo” e a Macerata dice di aver lasciato un pezzo di cuore: la sua storia ha commosso l’Italia visto che alla morte della moglie si è dedicato allo studio per continuare a vivere. Poi il sindaco di Ascoli Guido Castelli che a Unimc ha vinto la sua prima campagna elettorale per il Consiglio di facoltà e annuncia una laurea ad uxorem causa visto che la moglie si è iscritta a Scienze della Formazione.
E ancora Sandra Montecchiari che si è laureata 50 anni fa ma conserva intatta la felucca, cappello simbolo della goliardia. Ci sono poi i bravissimi con una media tra 29 e 30. Tutti insieme hanno lanciato il tocco in aria per celebrare la voglia di futuro.
«Ci ritroviamo insieme – ha detto il rettore Francesco Adornato – in una piazza e in una città attrattiva per costruire qualcosa che possa lasciare una scia luminosa. Proponiamo vivacità culturale, contaminazione e spaginamento per fare di Macerata un luogo in cui si incontrino le fedi e i mondi». Parla di università come comunità anche Daniela Gasparrini, presidente Alam: «I rapporti degli ex laureati con l’ateneo resta sempre vitale».
Presenti in piazza oltre 200 dei 557 laureati tra luglio 2017 e aprile 2018 con 110 e lode. Per loro il lasciapassare per il futuro di Unimc dove, secondo Almalaurea, laurearsi conviene, visto che a 5 anni dal titolo, il tasso di occupazione è dell’84,2%.
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In alto la galleria fotografica di Andrea Del Brutto
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Che c’entrano il Sud Africa e le sue note (note?) con l’Università di Macerata e con i neolaureati?
Bella iniziativa, come sempre. Un abbraccio al mio caro amico Giancarlo Liuti e a Maurizio Blasi, che dopo tanti anni è tornato sul luogo del delitto.
Corridomnia mundat mundos…
La nostra è la prima epoca della storia umana in cui gli intellettuali sono inferiori, e di gran lunga, alla gente comune.
Molti anni fa Umberto Eco scrisse “L’elogio di Franti”: Fu quindi il primo, lui che non era di destra, a contestare in modo ineguagliabile il cosiddetto ‘buonismo’ della sinistra, che ha operato praticamente fino a ieri. Ora pare che questo ‘elogio’ sia salito al livello politico materializzandosi nel Governo Italiano. Speriamo che questo ‘cattivismo’ non venga annacquato dall’opposizione.
Eppure non è difficile il nesso tra il SudAfrica,la musica,l’amore,l’amicizia,la comunicazione e il tema dell’anno accademico,”Infiniti Mondi”.Oppure le voci fuori dal “Coro” danno fastidio in un periodo di”pensiero”unico?
Poloni, il nesso è proprio difficile. Però le vengo incontro, chiamiamolo volo pindarico.
“Dall’avvento al potere di Nelson Mandela a oggi sono stati massacrati quasi 70.000 bianchi, per odio razziale. Non è la povertà il fattore scatenante, ma l’odio: prendiamo in considerazione che la gente bianca costituisce solo il 9% (4.500.000) della popolazione del Sud Africa e il tasso di omicidi di nero-su-bianco è del 95% del totale.
Gli episodi sono moltissimi e regolarmente riportati dai canali d’informazione locale. Il caso più famoso riguarda quanto successo qualche tempo fa alla famiglia Potgieter: Attie, il papà, torturato pugnalato 151 volte, la moglie torturata a morte e il piccolo Willemien, soli 2 anni, immerso nel sangue dei genitori e poi ucciso con un colpo di pistola alla testa. Poteva andar peggio, il bambino poteva finire bollito come è successo a un altro ragazzo. Il Sud Africa ha il più alto tasso di stupri al mondo e il secondo più alto tasso di omicidi, la qual cosa rende il Paese più pericoloso rispetto alla maggior parte dell’Iraq. Le ultime elezioni, tenutesi a seguito della caduta del presidente Jacob Zouma, dimessosi e agli arresti per corruzione, hanno visto la vittoria del candidato di colore Matamela Cyril Ramaphosa (Soweto 1952) avvocato, politico, sindacalista e Gran Consigliere dell’Ordine del Baobab, ex vice primo ministro. Se la levatura politica del corrotto Zouma è grosso modo riassumibile nella vignetta che lo ritrae con una cuffia da doccia in testa, in riferimento a quella volta che si giustificò, nel corso di un precedente processo (fra l’altro vinto) per lo stupro di una giovane donna sieropositiva, affermando di essersi protetto dall’hiv facendosi una doccia, il primo provvedimento preso dal nuovo governo è la legge sull’esproprio delle terre ai bianchi per regalarle ai neri.
D’altra parte Julius Malema, il leader di un altro partito del black power, quello dei “Combattenti per la libertà economica” , descritto dall’ex presidente Zouma come futuro padre del Sud Africa ha rassicurato: “I bianchi dovrebbero essere felici, non abbiamo chiesto il genocidio”, per ora. Testualmente: “Whites must be happy we are not calling for genocide”.
La verità è che la “zimbabwizzazione” nazionale è ineluttabile, mentre i bianchi non hanno un futuro in Sud Africa. Chi ne ha la possibilità sta scappando in Australia o in Nuova Zelanda, gli altri aspettano il loro turno.”
La frase e’ semplicissima ed e’ chiarissimo il riferimento,tanto e’ vero che la Piazza ha apprezzato calorosamente l’intervento del Blasi e non c’erano solo laureati con summa lode.Pian piano ci potreste arrivare anche voi,forse.
Il problema principale dei neolaureati e delle loro famiglie è quello di trovare lavoro, magari quello che corrisponde agli studi fatti. Non è questione di poco conto. Pochi vivono grazie alla solidarietà degli altri.
Poloni la cosa che fa’ commuovere / sorridere e’ che lei oramai e’ rimasto l’unico…a difendere il Pd e soprattutto questa amministrazione ed i suoi innumerevoli errori/orrori..e le loro idee strampalate/buoniste che vanno aldila’ anche del masochismo piu’ puro…cosi’ come l’intervento del Blasi….
Non so cosa centri il PD,l’amministrazione,il buonismo con l’articolo in questione,ma se farete un’altro piccolo sforzo riuscirete ad arrivarci.Io non ci credo,comunque.ps io che difendo il PD,ah!ah!ah!ah!ah!ah!questa e’ davvero bella.
Per Poloni. “centri” o “c’entri”? Questo non è buonismo, questo è proprio un protervo ed ineguagliabile ottimismo!!!
La mia prof d’italiano ci provava a correggere la mia forma,ma io le dicevo che volevo diventare un semplice geometra e non un gobbetto depresso e quel poco che ho appreso e’ bastato per il mio scopo ma di certo non mi aiuta a capire le vostre eccelse esternazioni che,chissa’ perche,mi riescono sempre fuori luogo.Comunque si parlava di sonorita’ e non della zimbabwizzazione,di cultura e sapienza,di barche e di equipaggi(Blasi)Amore ed amicizia(Liuti)di ricordi vari(Castelli)in piu’ c’era una Piazza piena che ha colto l’occasione di visitare la citta’ di filmare i Pupi di contribuire agli incassi di bar,gelaterie e porchetterie varie,c’era una celebrazione dell’Universita’ che contribuisce e non poco al blasone cittadino,c’erano neolaureati con il massimo dei voti che quindi si impegnano sodo nonostante la movida del giovedi,c’erano molte positivita’ che non avete colto ma date importanza ad un “centri” mentre solidalizzate con chi gioca sulla pelle dei migranti.Evidentemente la forma e’ meglio della sostanza.
Ma adesso Leopardi che c’entra?
Anche un semplice geometra dovrebbe capire che i Blasi e i Liuti non rappresentano le vette della storia del pensiero umano e che la teoria dei migranti tanto buoni e amorosi degli italiani è stata infinite volte contraddetta dalla realtà. Giocano sulla pelle dei migranti coloro che ci mangiano sopra, non quelli che cercano di proteggere l’Italia dal degrado e dal caos.
Spero dall’alto delle vostre vette capirete che anche i vostri commenti non c’entrano un ciufolo con l’articolo in questione.Perche’ il degrado e il caos arrivano con i barconi?Vuol dire che mafie varie,evasione fiscale,delocalizzazioni,sfruttamento,crisi,appalti truccati,femminicidi,immeritocrazia,clientelismo,truffe,malasanita’,rimborsi elettorali fasulli,spese pazze,droga,soste selvagge,contraffazione……..sono comparse con l’immigrazione e che il nostro era veramente un paese di poeti,santi e navigatori?Sicuramente Liuti e Blasi non saranno delle somme vette,ma quello che mi preoccupa e’ che qualcuno creda che Salvini abbia un pensiero in testa.
La disumanizzazione dell’avversario o pseudospeciazione (quando il nemico viene espulso dalla propria stessa specie) è il principio fondante di ogni ideologia fondata sul razzismo, biologico o di classe.
Se il mio avversario e’ fascista,fiero di essere razzista!
Per Poloni. Ma che vor’ di’?
..’non c’è peggior fascista di un antifascista’.. Giuseppe.
Muri e reticolati gia’ costruiti,leader effervescenti in giro ce ne sono,seguaci fanatici pure,indifferenza ed ignoranza la fanno da padrone,la scusa della crisi per non aver rimorsi,la location l’abbiamo conservata(anche se per altri scopi),le etnie le abbiamo individuate,resta solo il periodo giusto per organizzare “crociere”per la Polonia.
..mah, secondo me se c’è qualcuno che ha individuato l’etnia da sfruttare maggiormente per il futuro, sono le migliaia e migliaia, per ora, di africani che vengono in Italia, lasciando, quasi sempre, chi ha veramente bisogno, a soffrire in Africa. Giuseppe.
In Africa gia’ li stiamo sfruttando da molto tempo,se scappano e’ proprio per questo.Chi dice aiutiamoli a casa loro in questo periodo non sta pensando a infrastrutture,accesso all’acqua,alla scolarizzazione,alla democrazia,sta solo pensando a pagare dei negrieri per tenerli nei lager(come direbbe qualcuno con i nostri soldi)quindi parliamo di sterminio.Come non bastasse siamo riusciti a lucrare sulla loro pelle anche con l’immigrazione,la falsa integrazione,la clandestinita’ e il lavoro nero(concordo pienamente).Solo che la situazione fa comodo alle grandi multinazionali per tenere sotto ricatto i lavoratori occidentali,i nuovi sfruttati(Scioperate,scioperate.,tanto in giro per il mondo di gente disposta a lavorare per un dollaro al giorno se ne trovera’ sempre).Quindi ritorniamo alla frase in questione,stiamo tutti sulla stessa barca,ossia se non aiutiamo loro oggi,non avremo nessuno che ci aiuti in seguito quando saremo in mezzo al “mare in tempesta”.Per ora siamo alla riduzione dei lavoratori,dei diritti,delle specializzazioni,della contrattazione,alla lotta tra poveri e alla speranza di un sussidio.Chiudere i porti non risolve il problema ma alimenta l’incivilta’ ed io posso perdere tutto ma non la mia umanita.Non abbiamo bisogno di simboli ma di idee ed anche serie.