Il club Alpino italiano sarà il charity partner dell’edizione 2018 del Macerata opera festival. Quest’anno con l’obiettivo di recuperare l’edicola della Madonna della Cona, crollata a causa del sisma e simbolo culturale e religioso di grande importanza per la comunità di Castelsantangelo sul Nera. La firma del protocollo di collaborazione, che ogni anno il Mof replica con un ente diverso, c’è stata stamattina a Milano.
La firma della convenzione a Milano
Quest’anno, grazie alla segnalazione del comune di Macerata, il Charity partner è il Club Alpino Italiano che, attraverso la sezione di Macerata, si impegnerà nella ricostruzione dell’edicola della Madonna della Cona, che si trova a 1.496 metri di quota all’ingresso della Piana di Castelluccio, e ha un grande valore simbolico per gli escursionisti: un progetto assolutamente in linea con il tema del Festival #verdesperanza. L’accordo è stato firmato oggi, 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente, nella sede centrale a Milano della antica associazione italiana, alla presenza del presidente del Cai Macerata Marco Ceccarani, del presidente del Cai Marche Lorenzo Monelli, del sovrintendente dell’associazione Arena Sferisterio Luciano Messi e di Barbara Minghetti, direttrice artistica del Mof.
«Nell’anno europeo del patrimonio culturale – ha sottolineato l’assessore alla cultura di Macerata Stefania Monteverde che ha raggiunto la delegazione in trasferta a Milano – il Mof 2018 è un inno alla speranza. Sa mettere insieme il grande patrimonio della ricca tradizione del melodramma italiano nella suggestiva arena dello Sferisterio e il piccolo patrimonio di montagna come l’edicola della Madonna della Cona sulle belle montagne maceratesi dei Sibillini, i cosiddetti Monti Azzurri. È un cammino di rigenerazione che passa anche sui sentieri del nostro paesaggio, uno spettacolo tutto da godere».
Marco Ceccarani entra nei dettagli del progetto: «In questo luogo meraviglioso, da centinaia di anni, ogni 2 di luglio, si celebra la Festa della Madonna della Cona, istituita per ricordare la pace sancita nel 1522 tra gli abitanti di Castelluccio (allora Castel Monte Precino) e quelli della Villa di Gualdo” (frazione di Castelsantangelo sul Nera), in seguito ad una guerra scoppiata per dispute territoriali sui pascoli. Inoltre il luogo è da sempre ritrovo degli escursionisti per i trekking e le uscite scialpinistiche nelle incantevoli montagne circostanti. Con l’avvio del progetto di ricostruzione si vuole quindi celebrare la rinascita e la volontà di ripresa e di unione delle popolazioni dell’area, a seguito del sisma che ha colpito la zona, e ridare agli escursionisti amanti del luogo il familiare punto di riferimento».
Saranno quindi i volontari stessi, in una serie di spazi all’interno dello Sferisterio, a incontrare il pubblico in teatro per 17 serate, a raccontare le caratteristiche del progetto in corso e a sensibilizzare verso la raccolta di fondi. Lo stesso accadrà durante la Notte dell’Opera del 2 agosto, con banchetti informativi e iniziative specifiche. L’ultima recita del Festival (il 12 agosto con Il flauto magico di Mozart), sarà dedicata al Cai: a chi acquisterà i biglietti per questa data sarà richiesto un contributo aggiuntivo di 2 euro per la raccolta fondi. Alla serata verranno invitati tutti i soci Cai che potranno usufruire della convenzione con lo sconto del 20%. Al termine dello spettacolo, una opportunità esclusiva per solo 200 spettatori che hanno assistito all’opera: sarà possibile, con il proprio kit di sacco a pelo o tenda, dormire sul palco dello Sferisterio, sotto le stelle. L’accordo prevede anche una serie di facilitazioni per i volontari del Cai: ad esempio I volontari che verranno a Macerata per raccontare il loro progetto al pubblico entreranno gratis alle opere in programma allo Sferisterio, mentre familiari e amici avranno uno sconto del 20% sul costo del biglietto.
L’intervento dei carabinieri per salvare l’icona dall’edicola della Madonna della Cona
L’edicola della Madonna della Cona, a Forca di Gualdo nel comune di Castelsantangelo sul Nera è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 2016; costruita nel XVII secolo, si trova a circa 1.496 metri sul valico che unisce Castelsantangelo sul Nera a Castelluccio di Norcia, strada un tempo percorsa dai numerosissimi escursionisti. La tradizione vuole che la costruzione di questo luogo di culto sia riferita alla vittoria di Visso nella battaglia contro Norcia nel 1522 che segnò la conquista del piano a ridosso di Castelluccio. Ogni prima domenica di luglio vi si tiene una festa di ringraziamento molto sentita dalle popolazioni di Castelluccio e di Castelsantangelo sul Nera che una volta segnava la fine della transumanza. A seguito del terremoto è caduto il tetto della chiesa lasciando miracolosamente intatta la parte alta dell’altare con la piccola statua della Madonna con il corpo del Cristo crocifisso che è stata recuperata e messa in salvo.
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