Gran Circuito di Macerata,
si scaldano cuori e motori
Vespe allo Sferisterio dopo 70 anni

DOMENICA 3 GIUGNO la rievocazione che ricalca la gara del 1948 vinta da Carlo Balietti di Recanati con una folle velocità media di 54 km/h. Un evento che passerà alla storia, imperdibile per gli appassionati della mitica dueruote Piaggio. Il club di via Panfilo: "Organizzarlo è stato complesso ma molto emozionante, ci saranno 85 equipaggi, quasi un record". Presente anche il cavalier Cau, uno dei 9 piloti Piaggio che vinse le 9 medaglie d'oro alla sei giorni di Varese

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1948, vespisti in piazza della Libertà a Macerata

 

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Un passaggio del “Primo Circuito delle Mura”

 

di Marco Ribechi

Settanta anni di Vespe, domenica la prima Gran Circuito di Macerata. E’ tutto pronto per l’evento vespistico della regione, la rievocazione storica che il 3 giugno vedrà partire dallo Sferisterio circa 83 equipaggi su veicoli storici (leggi l’articolo), un evento più unico che raro per gli appassionati del mitico veicolo di casa Piaggio. Un amore che la città dell’arena dimostra all’intramontabile dueruote da 70 anni, quando si disputò la competizione “Circuito delle mura” ricordata da tutti gli appassionati e passata alla storia vespistica per la sua bellezza e la presenza di numerosi piloti che hanno segnato un’epoca. Era l’anno 1948, le strade del capoluogo non erano ancora completamente asfaltate eppure la passione per i motori era già grande in città. L’Helvia Recina Moto Club, che negli anni successivi darà vita al Vespa Club Macerata, decide di organizzare una gara intorno alle mura storiche e invita tutte le maggiori rappresentative regionali. Ancona, Pesaro, Fano, Recanati, tutto il mondo delle due ruote di stampo marchigiano arriva allo Sferisterio per ammirare le imprese degli spregiudicati centauri. Tra loro anche il recanatese Carlo Balietti, in sella a una vespa ufficiale, passato poi alle cronache per le tante vittorie su circuito.

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Carlo Balietti sfreccia in via Roma, l’immagine è stata scelta per la locandina della Prima Gran Circuito di Macerata

«Fu un giorno straordinario per Macerata – ricorda Quirino Inverni, in rappresentanza del Vespa Club Macerata – la città entrò negli annali al pari di Torino, Milano, Roma. Fu una tappa che tutti ricordarono a lungo e Macerata dimostrò di essere un centro all’avanguardia, frizzante, capace di ricevere quella che al tempo poteva ancora essere considerata una novità». Con partenza dallo Sferisterio i veicoli attraversarono Corso Matteotti, via Roma, i giardini e per un lungo tragitto costeggiarono anche le mura, come dimostrano le foto d’epoca, alcune delle quali dell’immancabile Carlo Balelli. La vittoria fu assegnata proprio a Balietti che portò a termine 20 giri alla folle velocità media di 54 chilometri orari. «Una media altissima, forse ancora oggi impensabile – continua Inverni – bisogna considerare che molte strade, come via Roma, erano prive di asfalto. Tutti gli appassionati conoscono quella gara, la foto che abbiamo scelto per il nostro volantino, per cui abbiamo ricevuto molte lodi, ritrae proprio il pilota recanatese al passaggio in via Roma».

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L’arrivo ai giardini Diaz

Con grande impegno e molta passione il Vespa Club Macerata è riuscito a ricostruire quella giornata magica e domenica in città si svolgerà la prima Gran Circuito di Macerata, che in parte segue lo stesso tracciato. «Abbiamo riproposto la competizione di 70 anni fa nei minimi particolari – spiega Inverni – l’aspetto più straordinario sarà la partenza dallo Sferisterio. Poi andremo in piazza della Libertà, corso Matteotti, Santa Croce per attraversare in seguito le campagne e arrivare di nuovo in via Panfilo, dove c’è la sede della nostra associazione. Useremo anche una scenografia d’epoca nell’arena, abbiamo riproposto le stesse scritte, la fascia che daremo alle vespe è fatta su una tela di quegli anni, di più era impossibile, una vera e propria chicca per gli appassionati che arriveranno da tutta Italia e non solo».

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Un passaggio intermedio lungo le mura

Il Vespa Club di Macerata, rifondato nel 2008, sta guadagnando sempre più prestigio nella penisola proprio grazie alla dedizione dei suoi iscritti: «Per un club relativamente giovane come il nostro è un grande impegno ma anche un bel riconoscimento – prosegue Inverni – la gara, che comunque non è una sfilata ma una vera e propria competizione del campionato italiano, sarà documentata nella rivista Piaggio che viene inviata a oltre 50mila soci, e inoltre sarà riportata in tutti i magazine del settore. Di solito non si va oltre i 65 partecipanti ma noi ne abbiamo accettati 85, prima di chiudere le iscrizioni per motivi logistici, altrimenti ci sarebbero molti più equipaggi. Questo testimonia che si tratta di un evento molto sentito a cui tutti vogliono partecipare».

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Al centro Marco Romiti con in mano premio e gagliardetto

Quel giorno ci sarà anche in qualità di spettatore il cavaliere Giuseppe Cau, uno dei 9 piloti della squadra corse ufficiale Piaggio che vinsero le 9 medaglie d’oro alla sei giorni di Varese. Il sabato tutti gli iscritti invece faranno visita ad un’altra struttura che è un vanto per i vespisti della provincia, il Museo Vite da Vespa di Pollenza, di Marco Romiti, ricordato anche come storico centravanti della Maceratese. «Marco è una persona che ha una passione sfrenata – conclude Inverni – con oltre 100 vespe è tra i primi cinque collezionisti europei e è il primo in assoluto al mondo per archivio documentale. E’ grazie a lui che abbiamo potuto ricostruire molti particolari della gara, il suo spazio è un luogo magico che merita una visita, con la sua gentilezza è sempre pronto ad aprirlo a curiosi ed appassionati». Per maggiori informazioni sulla gara di domenica 3 giugno consultare il sito del Vespa Club Macerata.

*** Le foto di questo articolo sono state tratte dagli archivi di Marco Romiti

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Il direttivo del Vespa Club Macerata, che ha organizzato la competizione

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Una foto di Carlo Balelli

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Un sacerdote durante la benedizione dei vespisti

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Due bambini giocano in sella a una vespa

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Il documento che certifica la vittoria di Balietti al Primo circuito delle Mura

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