«Ludopatia e gioco d’azzardo, un errore non coinvolgere la commissione sociale, ma solo quella al commercio». Parole di Mirella Franco, vicepresidente della commissione servizi sociali di Civitanova, che critica la scelta di modificare il regolamento solo ascoltando le categorie commerciali e non riunendo la commissione del sociale che sarebbe quella più indicata per il contrasto alla ludopatia. «Un fenomeno in aumento in maniera allarmante e che a Civitanova è molto presente, come dimostrano i dati pubblicati – sostiene la Franco – che restituiscono la fotografia di una ciità purtroppo primeggiante a livello regionale, con i suoi 31 milioni e 660mila euro giocati, al netto delle vincite, nell’anno 2016, e con solo Ancona che le si avvicina con una spesa di 18 milioni e mezzo, ma con 100mila abitanti. Una forma grave di dipendenza che colpisce spesso proprio le fasce più fragili della società, con una grossa incidenza in percentuale di disoccupati, anziani, indigenti e, purtroppo, anche di minori». La problematica era stata discussa in consiglio comunale con una mozione, poi bocciata, del consigliere Ghio. La maggioranza reputò necessario prima di prendere decisioni in merito verificare la ricaduta di un provvedimento che riduca gli orari sul commercio. «Ricordo che l’assessore al Commercio Borroni si dichiarava preoccupato per la ricaduta occupazionale che si avrebbe con l’applicazione della legge regionale sul contrasto al gioco patologico e per la perdita di valore delle attività che oggi regolarmente sono sul territorio di Civitanova – continua la Franco – piuttosto che per il fenomeno della ludopatia e dei suoi drammatici risvolti del quale non faceva cenno nel suo intervento; ricordo che la mozione di proposta di modifica del regolamento, venne bocciata compattamente dalla maggioranza, ma con la promessa, tuttavia, di portare avanti la modifica del regolamento sulle slot e il gioco legale, coinvolgendo in modo interdisciplinare la commissione commercio e la commissione sociale, e con l’impegno solenne della presidente della commissione Sociale, Maria Cristina Ruffini, per la modifica del regolamento. A distanza di 3 mesi da quel consiglio comunale, non solo sul tema delle ludopatie e del loro contrasto non è mai stata riunita la commissione sociale, neanche per ragionare, in modo autonomo o congiuntamente con la commissione commercio, sulla modifica del regolamento sul gioco legale. Per questa amministrazione, quindi, viene dato per acquisito che il problema delle slot riguardi unicamente la commissione commercio e non sia piuttosto, invece, un problema con ricadute sul sociale».
Quando la giunta era sua facevano spallucce e innauguravano nuove sale slot Oggi sono inaffidabili e non credibili
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E’ da una vita che gente si rovina, ipoteca, vende, ruba e si suicida pure, inseguendo il famoso numero in ritardo nel gioco del lotto. Che butta famiglie alle ortiche con la concia e lo chemin de fer, e non stiamo parlando dei fortunati che hanno la sfortuna di andare al Casinò o viceversa ed è da anni che le slot sono in circolazione e adesso si sono accorti tutti che lo Stato è un biscazziere, ma lo e da sempre e che sempre più gente gioca sperando in un colpo di fortuna che questa economia distrutta soprattutto dalla sinistra che ha lasciato gli operai per i ricchi, non solo non offre più lavoro ma a cinquant’anni ti butta via. Non che la destra abbia fatto meglio, s’intende ma almeno non rompe i c….i se uno decide di giocarsi quei quattro spicci che ti rimangono dopo aver pagato bollette affitti ecc. Ma siete veramente convinti che questi 31 milioni vengano giocati da anziane pensionate o da arzilli vecchietti che dopo una serata al night decidono di fare una puntatina alle slot aspettando che apra il primo bar per tentare con qualche gratta e vinci senza dimenticare che bisogna giocare il lotto, il superenalotto il dieci e lotto e se capita anche il totocalcio e le oramai imperdibili giocate singole e multiple sul pallone, tennis, golf eccccc. Ma di che cosa parlate? Dell’Ippica che oramai è bella che cotta, forse l’unico gioco che ha subito un tracollo ed è soprattutto, guarda caso anche qui colpa dello Stato con tutti i posti di lavoro persi. Ma pensate al sociale, quello vero senza cercare sempre il pelo nell’uovo per dare addosso a chi amministra adesso. C’è qualcosa fino adesso che potete dire che nei cinque anni che siete stati su, avete fatto meglio? No che non c’è? Ed allora tacete fino a che non avete qualcosa in mano.