Da sinistra Mario Iesari, Narciso Ricotta e Romano Carancini
Riccardo Sacchi
di Federica Nardi
Lavori sospesi, poi ripresi, opposizione e maggioranza che litigano. In Consiglio comunale a Macerata la maretta oggi arriva alle 20, quando l’ora di cena si avvicina e bisogna decidere se l’assise il giorno dopo c’è da farla o meno. E così nel frattempo il tempo passa, i lavori vengono sospesi per gli animi che si scaldano, poi dopo 10 minuti ricominciano ma resta al palo la discussione sul Gus, oggetto di una mozione che ora verrà discussa a metà mese. Alla fine i voti hanno decretato la fine del Consiglio e stop. Niente seconda giornata. Favorevoli 12 su 18 presenti (2 i contrari). Anna Menghi e Paolo Renna protestano: «Ci sono atti che vengono rimandati per la quarta volta – dice il consigliere di Fratelli d’Italia – una mancanza di rispetto per i cittadini».
La mozione, firmata da Riccardo Sacchi (Fi) trae spunto, ha spiegato il consigliere, «dall’analisi redatta da Raffaele Pallotto e Massimo Raparo, che hanno prodotto una serie di osservazioni tecniche che vorremmo riportare all’amministrazione che a sua volta vorremmo le ponesse al Gus». In particolare i quesiti, ancora senza risposta, che l’opposizione vorrebbe invece approfondire riguardano alcuni documenti mancanti sul sito web dell’associazione (come le certificazioni dei bilanci degli ultimi tre anni), l’opportunità o meno di mantenere la forma associativa con un bilancio di 26 milioni di euro, approfondimenti sugli investimenti in beni immobili, partecipazioni a società commerciali e sulle somme liquide in cassa (190mila euro nel 2016). E, soprattutto, di spiegare ancora più nel dettaglio come vengono impiegati i 26 milioni in bilancio. «Il Comune – dice Sacchi – ha l’obbligo morale di porre questi quesiti che a oggi sono rimasti senza risposta. Soprattutto perché oltre ai fondi ministeriali (circa 900mila euro l’anno) l’ente concede all’associazione 30mila euro di ore lavoro di alcuni suoi impiegati per dare una mano. Stiamo spingendo per una maggiore trasparenza non perché ci sia qualcosa di illegittimo ma perché pensiamo che sia un obiettivo primario con un giro d’affari così importante e su un tema così delicato come l’accoglienza».
A destra Marika Marcolini
La risposta dell’assessore Marika Marcolini però è stata che «il Comune non ha questa competenza dato che il Gus gestisce progetti anche per altri enti e a livello nazionale e internazionale. Il Gus non è una nostra partecipata – spiega Marcolini – ma collabora con noi in seguito a un bando. Le attività di cui noi siamo titolari inoltre sono una minima parte. Chiediamo di non alimentare un clima di paura e diffidenza, sarebbe un atto irresponsabile. Questi progetti sono già scrupolosamente controllati dal ministero». Il consigliere Deborah Pantana chiarisce che il problema è anche «capire quanti extracomunitari ci sono nei progetti. Voi mi avete detto 110, la prefettura dice 245. Serve che il prefetto Roberta Preziotti venga in un Consiglio comunale aperto per spiegarci la situazione, lo chiediamo da quest’estate. Il dato ci serve per capire quanti seguono effettivamente un progetto e quanti invece vanno in giro senza far niente». Paolo Renna aggiunge che «se facciamo l’accesso agli atti i documenti ci vengono dati con parti mancanti e quindi non possiamo divulgarli. Secondo me non è corretto, sono soldi pubblici e chiunque li prende deve darne conto». Il capogruppo del Pd Maurizio Del Gobbo ha offerto un appoggio parziale alla richiesta chiedendo che della questione si parli in IV commissione. Se la mozione verrà accolta o meno in ogni caso si saprà la prossima volta. La discussione infatti è stata interrotta a causa di una bagarre creata dalle proposte su fronti opposti di Anna Menghi e Ninfa Cointigiani. La prima ha chiesto di continuare a discutere della mozione domani durante l’assise già convocata, la seconda di non tenere il Consiglio, concludere la discussione e rimandare i punti alla prossima convocazione. Da qui una polemica tra maggioranza e opposizione che ha occupato oltre 20 minuti di tempo e costretto il presidente Luciano Pantanetti a interrompere il Consiglio per placare gli animi. Una volta ripresi i lavori la decisione è stata di rimandare anche la discussione sul Gus alla prossima assise.
Dossier sul Gus: “Su 26 milioni di euro nel bilancio non tutto è chiaro e trasparente”
Sempre peggio ...
Signore aiutali tu non sanno quello che fanno!
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Ci si chiede a che ora abbiano poi cenato dopo l’epico scontro.
dunque considerato che il rapporto dato dal ministero per numero di abitanti e’ 3 colorati ogni mille abitanti e considerato i rapporti della questura a cui vanno aggiunti i non ufficiali che sono almeno il doppio dovremmo avere al massimo 120 pupazzetti in giro invece ce ne ritroviamo come minimo oltre 500 solo a macerata. mi domando i signori della maggioranza come facciano a guardarsi allo specchio ed a guardare i loro figli in volto e non vergognarsi ogni momento ma si sa il pd non ha morale etica amor di patria e rispetto per il citadino ci si inalbera per i rigurgiti di estrema destra ma il vero pericolo l’abbiamo nei palazzi del potere e non in strada.
Il Gus con 26 milioni di fatturato, non ha bisogno di rubarvi pure la cena, potevate andare ancora un po’ più avanti. Gli aperitivi li preparava Carancini che con tutti i tavoli, conferenze, party, feste a sorpresa, inaugurazioni, brindisi augurali e brindisi ad augurio ottenuto, chissà che meravigliosi cocktail sa preparare. Sul fatto che state sempre a chiedere i bilanci del Gus per vedere come sono usati e per quantificare l’utile e non ci si riesce mai, la cosa avrebbe dovuto muovere qualche obiezione più forte sulla difficoltà di avere una risposta, ma se aspettate sempre l’ora di cena, neanche vi si freddassero le tagliatelle al ristorante, o non ne parlate subito dopo il caffè di fine pranzo è certo che qualche dubbio che qualcuno voglia evitare argomenti suscettibili di critiche all’associazione umanitaria denominata Gus è più che sospettoso, quasi complottistico . Per quanto riguarda l’utile, non vi sforzate di capire che fine fa. Come tutti gli utili, si dividono tra il capo e i componenti del gruppo, azienda, o come la si vuole chiamare. Il capo chiama, mettiamo i suoi due soci sottoposti e comincia a dividere usando il metodo tradizionale detto della divisione quantistica, operazione matematica di difficile spiegazione ma comunque voglio provarci: Capo ” Questo a te, quest’altro a te e questi tre a me”. So che è difficile da capire, ma a Macerata fate quasi tutti studi umanistici, non potevate scegliere qualcosa di più concreto che vi sarebbe stato utile anche nell’economia domestica.
Il Gus con 26 milioni di fatturato, non ha bisogno di rubarvi la cena, potevate andare ancora un po’ più avanti. Gli aperitivi li preparava Carancini che con tutti i tavoli, conferenze, party, feste a sorpresa, inaugurazioni, brindisi augurali e brindisi ad augurio ottenuto, chissà che meravigliosi cocktail sa preparare. Sul fatto che state sempre a chiedere i bilanci del Gus per vedere come sono usati e per quantificare l’utile e non ci si riesce mai, la cosa avrebbe dovuto muovere qualche obiezione più forte sulla difficoltà di avere una risposta, ma se aspettate sempre l’ora di cena, neanche vi si freddassero le tagliatelle al ristorante, o non ne parlate subito dopo il caffè di fine pranzo è certo che qualche dubbio che qualcuno voglia evitare argomenti suscettibili di critiche all’associazione umanitaria denominata Gus è più che sospettoso, quasi complottistico . Per quanto riguarda l’utile, non vi sforzate di capire che fine fa. Come tutti gli utili, si dividono tra il capo e i componenti del gruppo, azienda, o come la si vuole chiamare. Il capo chiama, mettiamo i suoi due soci sottoposti e comincia a dividere usando il metodo tradizionale detto della divisione quantistica, operazione matematica di difficile spiegazione ma comunque voglio provarci: Capo ” Questo a te, quest’altro a te e questi tre a me”. So che è difficile da capire, ma a Macerata fate quasi tutti studi umanistici, non potevate scegliere qualcosa di più concreto che vi sarebbe stato utile anche nell’economia domestica.
E’ una vera vergogna.
Che il controllo del ministero sia scrupoloso è tutt’altro che accertato, oltretutto è possibile che i controllori coincidano più o meno con i controllati. Sarebbero poi auspicabili i controlli sugli investimenti all’estero.