di Gianluca Ginella
Non ha mai scritto sul blog pro ana (pro anoressia) e non ricorda di averlo aperto. Questa la posizione della 19enne di Porto Recanati finita indagata dalla procura di Torino per lesioni gravissime e istigazione al suicidio (leggi l’articolo). La ragazza non parla direttamente ma per lei lo fa il suo legale, l’avvocato Paolo Carnevali. La ragazza nega quindi di aver mai spinto altre giovani a diventare anoressiche. Anzi, da quella malattia la giovane ne è uscita da poco e a costo di tanta fatica. «Lei è una vittima e vuole essere lasciata in pace. È appena uscita da questo grosso problema dell’anoressia ed è molto provata» dice l’avvocato Paolo Carnevali, che assiste la blogger 19enne di Porto Recanati che è al centro dell’indagine aperta dalla procura di Torino e condotta dal commissariato di Ivrea. In sostanza alla giovane viene contestato di aver aperto un blog a favore dell’anoressia dove comparivano messaggi, scritti da alcuni autori, in cui si davano consigli alle ragazze, di 14-15 anni, ossessionate dalla voglia di perdere peso, esortandole a non mangiare.
La 19enne, per gli inquirenti, era l’amministratrice del blog. «La mia cliente era anoressica ma non ricorda di aver aperto un blog pro ana – spiega l’avvocato Carnevali –. Non solo, non ci ha mai scritto. Si dichiara assolutamente estranea a tutto quanto le viene contestato. È molto provata perché da poco si è ripresa dall’anoressia». Sui reati che vengono contestati alla ragazza, il legale aggiunge: «contesto anche quelli. Qualsiasi cosa si voglia contestarle, manca il dolo». Intanto le indagini proseguono. La blogger 19enne, da quanto emerge, resta la sola indagata. Il sito pro ana nel frattempo è stata definitivamente oscurato dagli inquirenti. Stando a quanto emerso dalle indagini, alcuni autori scrivevano sul blog (i fatti sarebbero partiti dallo scorso anno) e dispensavano consigli pro anoressia ad adolescenti. A denunciare la cosa la madre di una 15enne. La ragazzina frequentava spesso il blog e la mamma, vedendo che vomitava quello che mangiava o rifiutava di assumere cibo, si era rivolta al commissariato piemontese, nel dicembre dello scorso anno. Da quel momento erano iniziate le indagini.
Anoressia, blogger denunciata: solo la punta dell’iceberg Il caso della 16enne Serena
"NON RICORDA!!!"........dovevo fare l'avvocato pure io!!!!
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Se mentono i politici, bene.
Se mentono i giornali, bene.
Se mente la tv, bene.
Se mente la pagina Facebook di Campanellino74: anatemi, titoli a 9 colonne, leggi speciali, terza guerra mondiale. (da twitter)
Di fronte a situazioni così delicate, io userei più indagini nel silenzio senza compromettere ancora di più la sensibilità di chi già soffre per cause indipendenti dalla sua volontà.
Ragazze, vi do’ un consiglio, dovete mangiare xche’ fa’ bene alla salute.
Papparedelle cinghiale e porcini per punizione
Anoressia significa mancanza d’appetito, è una nevrosi, cioè una ribellione irrazionale a una condizione di sofferenza. Si tende a considerare la ragazzina anoressica come un’ochetta desiderosa di diventare sexy come le top model, spesso non è affatto vero, sono persone molto intelligenti che non vogliono e non possono rassegnarsi alla qualità di vita che la famiglia, la scuola, la società prospettano loro e grazie al digiuno raggiungono uno stato di alterazione psichica che le fa evadere da una realtà insopportabile e le introduce nella dimensione dei mistici, dei santi, dei martiri, in una sofferenza meno umiliante di quella della normalità.
In tv la madre della quindicenne ha dichiarato a proposito della blogger: “se sei anoressica tu fatti tuoi, ma non devi rovinare mia figlia”. Lo gnommero è evidente.