“Bimba chiusa fuori sul terrazzo”
Fa irruzione per liberarla,
ma è un falso allarme

CIVITANOVA - La piccola, di 9 anni, è stata notata dai passanti. Un 42enne ha sfondato la porta, poi avrebbe schiaffeggiato i genitori pensando fosse in pericolo. Sul posto municipale e carabinieri, momenti di tensione con la famiglia, originaria del Bangladesh. Lo zio: "Non era segregata, poteva entrare e uscire liberamente"

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I carabinieri in via Bengasi

 

di Laura Boccanera

(foto di Federico De Marco)

“C’è una bambina chiusa fuori dal terrazzo, correte”. E’ probabilmente un grosso fraintendimento quanto avvenuto  poco prima di mezzogiorno tra via Buozzi e via Bengasi. Un passante nota una bimba bengalese di 9 anni apparentemente chiusa fuori di casa, scalza e affacciata sul terrazzo, è lì dalla mattina e l’uomo allerta subito il vigile di piantone sotto i portici di Palazzo Sforza. Si fermano diversi passanti e, tra loro, anche B.M. un quarantaduenne civitanovese noto alle forze dell’ordine. Anche lui nota la piccola sul terrazzo e credendola in pericolo corre a “salvarla”, sfonda il portone della palazzina di via Bengasi dove la famiglia bengalese vive e quella dell’appartamento e una volta dentro prende a spintoni il padre e la madre della bambina e un’altra minore di 12 anni e con problemi clinici. Poi spacca anche la persiana, tenuta chiusa con una catena e riporta dentro la piccola.

bimba-sul-terrazzo-uomo-irrompe-in-casa-civitanova-10-325x291Nell’appartamento e fuori gli animi si accendono e sono numerosi i momenti di tensione. La piccola e la sua famiglia scendono in strada e mentre alcune persone si prendono cura della bambina facendole mangiare pane e Nutella, anche fuori continuano spintoni e grida. Sul posto arrivano 3 pattuglie di carabinieri che conducono tutti in caserma, mentre alcuni militari salgono a casa e perquisiscono il locale sequestrando anche la catena che teneva chiusa la persiana. Ma secondo lo zio della piccina, Liton Sokeda non c’è stato alcun abuso, ma solo un grosso equivoco. «Non era né una punizione, né una segregazione – dice lo zio che risiede a Civitanova dagli anni 90 – questa famiglia è arrivata tre mesi fa dal Bangladesh proprio per far curare la bambina che non sta bene. Lì sono abituate a vivere in spazi larghi, con molte stanze e qui in questo appartamento si sentono strette per cui le bimbe stanno spesso fuori dal terrazzo. Ho consigliato io di chiudere le persiane con la catena così che le bambine non fossero uscite in autonomia, ma in basso c’è un’anta piccola lasciata aperta la bimba passava di lì e usciva comunque, per questo la catena era chiusa e la bimba era fuori, ma non era in pericolo né segregata». Semmai l’abuso, per lo zio, sarebbe quello compiuto dal civitanovese: «ha fatto irruzione in casa e ha spaccato tutto, poi ha dato una manata in faccia al padre, alla madre e all’altra bambina». I carabinieri stanno cercando di ricostruire quanto realmente accaduto e chi sia la vittima in questa complessa vicenda. Al momento non ci sono denunce e si attende la decisione del magistrato rispetto alla tutela della minore.

(ultimo aggiornamento alle 14,40)

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Lo zio della piccola

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