di Laura Boccanera
(Foto Federico De Marco)
«Questa sera un desiderio già si è avverato, aver riportato a Civitanova Popsophia. Qui è nata e qui deve ritornare e rimanere». Parole del sindaco Fabrizio Ciarapica che ieri sera prima del Philoshow targato Popsophia è salito sul palco e ha siglato l’amore per la manifestazione. Un ritorno di fiamma fra il format della famiglia Ercoli e Civitanova, dopo la “pausa di riflessione” di 5 anni che ha portato Popsophia a scegliere Pesaro come destinazione della sperimentazione culturale sul tema della pop filosofia. E ieri sera in un Lido Cluana blindato che ha fatto entrare poco meno di mille persone è andata in scena “La notte dei desideri”.
«Ringrazio le stelle che mi sono vicine – ha detto Ciarapica – sono emozionato per il ritorno di Popsophia, non è una rivalsa nei confronti della vecchia amministrazione, ma tutto quello che di buono è stato fatto va portato avanti. Popsophia è Civitanova e Civitanova è Popsophia, la città contemporanea che incontra i temi della pop filosofia». Emozionata anche l’assessore al turismo Maika Gabellieri: «Civitanova non può non essere il cuore pulsante della cultura». Parterre elegante in prima fila, tutti schierati gli assessori: ci sono la Gabellieri in elegante abito rosso, colore emblema della manifestazione, l’assessore alla sicurezza Giuseppe Cognigni, l’assessore Enrico Giardini, il presidente del consiglio Claudio Morresi, Giovanna Capodarca, la consigliera Monia Rossi, tutti in grande spolvero come ad una importante prima.
Poi inizia lo show: belli il palco, la scenografia e gli effetti di luce che in chiusura proiettano le stelle sull’arco dell’ex fiera. La collaudata macchina Popsophia. E poi due ore di show e canzoni: si comincia con Jovanotti e “la notte dei desideri” e si conclude con “Il cielo è sempre più blu”. In mezzo la filosofia che spiega perchè il desiderio è l’assenza di stelle, la poesia con Pascoli, le immagini di 2001 Odissea nello spazio, Lucrezio e Lucrezia Ercoli che tesse la trama e dà la parola alla band, la Factory, ensemble che scandisce connessioni e zapping popsophico fra Il cielo in una stanza e Figli delle stelle. Intermezzo con la “lectio” di Simone Regazzoni. Qualche lamentela per l’ingresso a singhiozzo all’interno del Lido che non era stato comunicato sempre a causa delle misure di sicurezza imposte dalla Prefettura che ha dato il limite massimo di 1000 persone, ben al di sotto della capienza del Lido Cluana. L’ingresso infatti era stabilito dal conta persone controllato dalla security che faceva entrare a singhiozzo sulla base delle uscite reali e del movimento di gente all’interno del Lido.
Peccato che era x pochi
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