Modena park da record,
il racconto dei fan maceratesi:
“Vasco non si spiega, si vive”

SPETTACOLO - In centinaia anche dalla nostra provincia per il concerto più atteso. LE IMMAGINI

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Il selfie di Gianluca Gagliardini e gli amici in attesa del concerto

 

di Leonardo Giorgi

«Mi puoi portare a casa questa sera? Abito fuori Modena, Modena Park». Vasco Rossi l’ha voluto iniziare così ieri sera il concerto evento che ha frantumato ogni precedente record di pubblico pagante per l’esibizione di un singolo rocker, con il pezzo Colpa d’Alfredo. «Eh, ho perso un’altra occasione buona stasera» recita il primo verso della canzone. Quell’occasione che sicuramente non è stata persa dalle centinaia di fan del Maceratese che, nel live dei record, hanno vissuto anche loro un giorno a Modena Park.

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Letizia e Lucia Luzi, di Villa Potenza

 

«E’ stata un’esperienza incredibile sotto tutti i punti di vista. Una cosa spettacolare – racconta la 24enne Letizia Luzi di Villa Potenza, arrivata a Modena in corriera con la sorella Lucia e un’amica -. L’inizio è stato fantastico, con quel sole che sorgeva sullo schermo e l’attesa per Vasco. Grazie al suo carisma è stato capace di tenere un palco del genere, non c’è mai stato un momento morto. Il momento più emozionante forse il finale con Albachiara». Letizia aveva già vissuto 7-8 concerto della leggenda di Zocca, così come il 25enne Lorenzo Compagnucci di Cingoli. «Organizzazione perfetta, dalla sicurezza ai punti di ristoro – sottolinea il ragazzo che, da vero fan, ha sottolineato una clamorosa scaletta che ha ripercorso 40 anni di carriera -. Canzoni perfette, ha fatto pezzi anche meno sentiti e conosciuti. I momenti più belli sono tanti, dall’inizio con Colpa d’Alfredo, alle rimpatriate con i musicisti storici della band di Vasco come il chitarrista Maurizio Solieri, dal suo discorso sulla paura e sulla musica che unisce, al finale con Sally, Albachiara e la dedica a Massimo Riva con Canzone. La cosa più emozionante in assoluto forse – racconta il ragazzo – è stato vedere coppie adolescenti e gente di 60-70 anni. Vasco riesce ad unire tutte le generazione».

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Una “liturgia rock” che ha unito tutti in unico grido, a discapito delle paure di questi tempi legate al terrorismo. Un grido che ha conquistato anche i neofiti del Blasco, come Gianluca Gagliardini, 25 anni, al primo incontro ravvicinato (o, per citare l’album Rewind, un vero e proprio sballo ravvicinato del terzo tipo) col cantautore. «Mi è piaciuto tantissimo, l’organizzazione è stata perfetta. Abbiamo aspettato tanto per l’inizio del concerto, ma ne è valsa assolutamente la pena – racconta il ragazzo, anche lui originario del Balcone delle Marche -. Sono state quasi quattro ore, pieni di bei momenti. I miei preferiti sono stati Sally, il finale spettacolare con i fuochi d’artificio e Colpa D’Alfredo, la mia preferita. Ma sono rimasto impressionato anche dai pezzi nuovi, che sulla radio magari non sono niente di che, mentre dal vivo mettono i brividi, come Un mondo migliore. Per quanto riguarda la paura – ammette il ragazzo -, quando sei lì te la godi senza pensare a niente».

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Sonia Bilovi ha vissuto più di 30 concerti del Blasco negli ultimi trent’anni

 

Un pensiero che trova d’accordo anche fan di lunga data come Giuseppe Ceddia di 36 anni, pugliese e residente a Macerata. «E’ stata un’esperienza ricca di amore, di gente che si voleva bene e che era lì per divertirsi senza nessuna paranoia. Non ho percepito assolutamente nessuna paura. Per un fan il momento più bello è stato l’intro, molto particolare, al Modena Park con Colpa d’Alfredo che parla proprio di Modena Park. Significativa anche Splendida giornata, che non faceva da tempo». Una scaletta che ha soddisfatto tutti, anche chi di concerti di Vasco ne ha visto più di 30, come Sonia Bilovi. «E’ stato il concerto più bello in assoluto, non tanto per il fatto dei record, ma perché ha ripercorso 40 anni di carriera. E per me che ne ho 44, ha praticamente raccontato la mia vita con le sue canzoni. E poi è stato bello il fatto che sul palco è salito anche Gaetano Curreri, che lavorava a Punto radio con Vasco negli anni ’70». Il “Komandante” ha ringraziato più volte il suo popolo durante il live. «E il popolo di Vasco è stato più tranquillo e posato del solito. E’ stato acceso forse un solo fumogeno in tutta la serata – continua Sonia -. E’ stato bellissimo quando ci ha detto grazie e ci ha spiegato che l’amore vince sempre sulla paura. Io sinceramente prima del concerto ero un po’ preoccupata, ma una volta dentro non ci si pensa più». «Si può stare a parlare per ore di tutte le canzoni che ha fatto, da Vivere una favola a Liberi liberi e Colpa d’Alfredo, tutti pezzi storici rifatti anche con arrangiamenti diversi, che hanno sorpreso anche chi li conosceva bene. Ma – conclude la fan – la verità è che Vasco non si spiega, Vasco si vive».

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