di Claudio Ricci
(video Fabio Falcioni)
Quando un luogo scompare, iniziamo a raccontarlo. Riemergono pezzi dalle macerie o dalla cenere che rimettiamo insieme. C’è un filo sottile che lega la vicenda di Veronica Pivetti, oggi ad Unicam per il festival di saggistica “Paesaggi” e la città di Camerino. Un trauma si staglia nella vita dell’attrice come il sisma che è tornato a devastare la città ducale. Dialogando con Francesca Chiappa la regista milanese ha ricordato l’incendio che 3 anni fa distrusse la sua casa nel quartiere Prati a Roma. «Ho perso tutto in 3 ore. Penso che mi capiate. Ricominciare è inevitabile. Non resta che il futuro quando il passato non esiste più», ha detto la Pivetti al pubblico raccolto nel rettorato.
Un’esperienza che ha portato Pivetti ad una forte depressione, Come ammette lei stessa. Poi ad una consapevolezza: riportare alla memoria tutti i piccoli traumi della vita, molti dei quali nascosti proprio negli oggetti persi in quel terribile incendio. Un percorso interiore difficile e doloroso raccontato però con intelligenza e molta autoironia nel suo libro “Mai all’altezza. Come sentirsi sempre inadeguata e vivere felice” edito da Mondadori. «Racconto i piccoli e grandi traumi che ti tolgono, in commedia, perchè sono certa che le cose che racconto sono capitate a molte altre persone e voglio metterle in condivisione con tutti»
«E’ con grande soddisfazione – ha dichiarato il dottor Cesare Carnaroli, presidente Passaggi Festival – che anche quest’anno abbiamo rafforzato la collaborazione con l’Università di Camerino, anche in termini di solidarietà nei confronti di una popolazione che sta vivendo dei momenti durissimi. Passaggi ha individuato in Camerino una sede culturale importante e, in una visione del Festival allargata al territorio regionale, ha voluto organizzare in collaborazione con l’Università, queste due presentazioni librarie mercoledì 21 e giovedì 22 giugno a Camerino».
«E’ una risposta concreta – ha affermato il Pro Rettore Vicario Claudio Pettinari – alle tante richieste non solo dei nostri studenti, ma anche dell’intero territorio, che in questo momento purtroppo non ha grandi opportunità di socialità, di luoghi di aggregazione dove poter dialogare e scambiare opinioni. E’ invece importante restituire questi momenti fondamentali per la crescita a questa comunità ed è quasi doveroso che a farlo sia una istituzione quale è Unicam».
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