di Monia Orazi
Sono iniziate questa mattina le operazioni di recupero dei beni culturali dalla chiesa di Santa Maria in via, gravemente lesionata dal terremoto. Una settimana fa era caduta parte della cupola (leggi l’articolo). Gli appelli ripetuti a fare presto, lanciati nel corso del tempo dal parroco monsignor Mariano Ascenzo Blanchi e dallo stesso vescovo monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, erano sinora rimasti inascoltati. Nessun puntellamento alla struttura e le forti piogge della settimana scorsa hanno provocato nuovi crolli.
Le opere d’arte più preziose, i due quadri del “Caravaggio francese”, il pittore Valentin De Boulogne, erano partite prima del terremoto alla volta di New York, per una mostra al Metropolitan museum e di recente tornate e messe al sicuro. Gli altri manufatti, tele devozionali ed arredi sacri, alcuni erano stati messi al riparo in sacrestia, altri invece sono rimasti esposti alle intemperie. Oggi di buon mattino è iniziata l’operazione di recupero, già programmata, annunciata ieri dall’ingegner Achille Cipriani, comandante provinciale dei vigili del fuoco. All’operazione hanno partecipato oltre ai vigili del fuoco, gli addetti del Mibact, i carabinieri nucleo tutela patrimonio culturale guidati dal maggiore Carmelo Grasso, l’architetto Cristini dei beni culturali diocesani ed altri colleghi. I vigili sono passati dalla porta laterale sul lato destro della chiesa, l’ingresso era stato puntellato nei giorni scorsi dai vigili del fuoco, per evitare ulteriori cedimenti del portale. Ieri era stato il sindaco Pasqui, con un appello accorato, a chiedere al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini di fare presto, per evitare ulteriori crolli ed il rischio di perdere il pregevole santuario settecentesco, unico nel suo genere nella zona (leggi l’articolo).
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