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Da Parma a Ussita, un regalo per Linda
“Il suo è l’atteggiamento per rinascere”

SISMA - Francesca Zazzini, civitanovese da 20 anni residente nel Parmense, dopo aver letto un articolo, per il suo compleanno ha deciso di chiedere ai colleghi di aiutarla per sostenere chi è stato colpito dal sisma. Ha così scelto di destinare quanto raccolto alla 19enne che, persa casa, sta aiutando i volontari. Questa mattina Cronache Maceratesi ha effettuato la consegna. La ragazza: "La ringrazio, non era scontato, speriamo di incontrarci"

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Linda Cappa legge la lettera di Francesca Zazzini

 

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Il momento della consegna

 

di Gianluca Ginella

(Foto di Federico De Marco)

Per il suo compleanno, Francesca Zazzini, originaria di Civitanova e residente in provincia di Parma, quest’anno ha deciso di chiedere qualcosa di diverso: non un regalo per lei ma qualcosa per aiutare chi è stato colpito dal terremoto. E così ha raccolto una somma che poi ha deciso di destinare a una ragazza di 19 anni di Ussita di cui aveva letto in un articolo di Cronache Maceratesi. La storia di Linda Cappa, che persa la casa ha deciso di mettersi ad aiutare gli altri e in particolare tutti i soccorritori che dopo il sisma del 26 ottobre hanno raggiunto il piccolo centro dei Sibillini. E così Francesca Zazzini, grazie ai suoi colleghi di lavoro, ha raccolto i soldi e anche alcune coperte. Poi ha contattato la redazione di Cronache Maceratesi chiedendo un aiuto per portare tutto a Ussita perché non sapeva come contattare la 19enne e come poterla raggiungere. Una richiesta che è stata accolta dalla redazione e questa mattina c’è stata la consegna a Ussita. Linda, che per diversi giorni, aveva dormito in tenda insieme ad altri volontari, dalla scorsa notte ha un posto più caldo dove stare, un camper che è stato messo a disposizione da un amico di famiglia. Oltre agli aiuti, Francesca Zazzini ha scritto a Linda una lettera per raccontarle perché ha deciso di aiutarla. «L’8 novembre è stato il mio compleanno – scrive nella lettera – ed ho chiesto ai miei amici di pensare alla mia gente. Quello sarebbe stato il più bel regalo che avrei potuto ricevere». E così ha raccolto una somma che poi ha deciso di donare a Linda: «Non è molto, non è niente, ma ti facciamo dono di questo regalo con tutto il cuore» è scritto ancora nella lettera, dove Francesca dice anche «per voi tanta ammirazione e orgoglio, siete speciali» e conclude «ci rialzeremo più forti di prima». Una lettera chiusa in una busta con scritto: Per Linda e con un cuoricino disegnato. La 19enne, ricevuto tutto, ha parlato con Francesca al telefono.

linda-ussita2«Era lei che mi diceva grazie, ma sono io che devo ringraziarla perché quello che ha fatto non è una cosa scontata» dice Linda. Perché la vita a Ussita resta difficile, non sempre si trovano persone che vogliono aiutare, «a volte ci sono persone che creano solo problemi. E trovare qualcuno come Francesca non è scontato, speriamo di riuscire ad incontrarci» spiega la 19enne. In questi giorni, a Ussita, «Noi lavoriamo dalla mattina alla sera, non sappiamo quanto tempo ci vorrà a ricostruire – racconta Linda – Con il passare dei giorni ci stiamo adattando alla situazione tutti insieme». Dal canto suo Francesca Zazzini ha spiegato di aver deciso di aiutare Linda e gli altri ragazzi di Ussita perché il loro modo di reagire a quanto accaduto è esemplare ed è l’atteggiamento giusto per ripartire.

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Ussita questa mattina, le tende in piazza

«I miei colleghi sono stati parte integrante dell’iniziativa. Mi hanno appoggiato e hanno contribuito a questo regalo. Ho fatto, abbiamo fatto solo quello che sentivamo di fare – dice Francesca –. Volevamo riconoscere a Linda ed a tutte le persone come lei, giovani come lei, che quello è l’atteggiamento giusto per andare avanti, per rinascere. Sì le pacche sulla spalla sono utili, ma ciò che ha fatto lei deve farci riflettere che volendo, credendoci, insieme si può fare e tanto, anche solamente con uova e zucchero (che Linda usa la mattina per preparare lo zabaglione per i volontari, ndr). Qualcuno che ne sapeva senz’altro più di altri, disse che quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno. È vero, aveva ragione. Piccole cose, piccoli gesti non ti risolvono la vita, non ti ridanno una casa, un lavoro, una vita, non ti cancellano difficoltà o dolori. Prendi coscienza però che qualcuno è con te, c’è anche se non la conosci o è lontana… ed è bello. Ti dà la carica giusta e positiva per rialzare la testa ed andare avanti».



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