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I laureati venuti dal sisma:
“Il cuore è a Macerata
ed è qui che torneremo sempre”

TERREMOTO - Giornata di festa all'università per i neo dottori. Un centinaio i ragazzi che hanno completato il loro percorso di studi. Le loro storie, oggi, si intrecciano con le scosse che hanno colpito la provincia

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Corone d’alloro oggi per gli studenti di Scienze Politiche e studi Umanistici a Macerata, domani il secondo giorno della sessione post sisma

 

di Claudio Ricci

(Foto di Lucrezia Benfatto)

Corone d’alloro per venire fuori dal terremoto. L’università trascina Macerata fuori dalla “botta” del sisma. Lo fa con i 100 studenti che tra oggi e domani conseguiranno la laurea in Scienze politiche e Studi umanistici. Una buona metà dei ragazzi ha aperto oggi la sessione che raccoglie anche chi doveva laurearsi il 27 ottobre, giorno successivo alle grandi scosse del sisma 2 (come lo chiamano i sismologi) quello che ha flagellato la provincia facendo sentire i suoi effetti anche nel capoluogo.

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Lucia Squartini con la famiglia dopo la proclamazione nel cortile di palazzo Ugolini

Eppure nel cortile di palazzo Ugolini baciato dal garbato sole di novembre si cerca di lasciare la paura di quei giorni alle spalle. L’ansia si è fatta sentire su più fronti. Alla preoccupazione per l’esito della discussione della tesi si è aggiunta opprimente l’apprensione per i propri compagni di corso. Per i ragazzi che hanno vissuto sulla propria pelle il dramma del terremoto e oggi non hanno più una casa. Più discreta la loro cerimonia: proclamazione, qualche abbraccio con gli amici e poi festeggiamenti discreti con la famiglia. Lucia Squartini, neo dottoressa in Lingue di Camerano è felice. E’ tra le studentesse che dovevano laurearsi il 27. Il sorriso raggiante rivela un’ottima prova nella sua discussione su Beowulf. Ma il cuore è rivolto a chi è stato colpito dal sisma: “Anche io ho mio cugino di Camerino con una situazione difficile. Fa strano viverla da vicino quando pensi che certe cose non possono mai accadere a te”.

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Giovanni Guardiani ha dedicato la sua laurea a chi ha perso la casa a causa del terremoto

La nonna, Flaminia Piastrellini, condivide con la nipote la gioia del traguardo e rivelando il suo orgoglio per lei dice: “Siamo felici che queste lauree siano per Macerata e il territorio motivo di speranza”. Giovanni Guardiani, 24 anni, di Civitanova si è appena laureato con una tesi sul Welfare State in Scienze politiche. Solo negli ultimi giorni ha ricevuto conferma della data della discussione. “Dedico la felicità di questo momento a chi con questo terremoto ha perso la casa”. La speranza muove dai passi di chi oggi spalanca le porte sul futuro partendo da Macerata. Roberto Tesei, è alla specialistica in Storia ed è già collaboratore del senatore Francesco Verducci. Ha lavorato tutta la notte agli emendamenti da presentare in Commissione Bilancio al decreto bis del terremoto, la cui pubblicazione è prevista, dopo la firma del capo dello Stato Sergio Mattarella, in giornata.

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Robeto Tesei, in attesa di discutere la sua tesi in Scienze Politiche su Craxi e Napolitano

Un pro forma la sua discussione, per lui che, giovanissimo, è già così dentro la cosa politica. “La mia tesi è su Craxi e Napolitano”, rivela prima di sottoporsi al giudizio dell’altra commissione, quella di laurea. Giovani uomini e donne che si fanno le ossa anche grazie al terremoto. Mentre il cuore è tutto per Macerata e la sua università. “Macerata non si può lasciare è come una seconda patria”, dice commossa Fabiana Notaristefano, mentre stringe il braccio dell’amica Rosaria Internò neo-dottoressa in lingua Spagnola con una tesi che mette a confronto le avanguardie italiane con quelle spagnole. La sera delle scosse del 26 Fabiana, che ha in programma di laurearsi ad un anno da oggi, era nel suo appartamento a Macerata: “Sono rimasta a casa fino alle 6 del mattino e poi sono tornata a casa”. E’ lunga la strada fino a Massafra in provincia di Taranto ma Fabiana è legata ormai a doppio filo a questa terra e alla città che l’ha ospitata negli ultimi anni: “Il cuore sta qui. Ed è qui che ritorneremo sempre”.

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Ilenia Arbusti laureata in Lingue Moderne

Trema la terra ma non le intenzioni di chi ha lo sguardo fisso nel futuro. Ilenia Arbusti pendolare di Cingoli, risponde al disappunto del posticipo della tesi (anche lei era tra quelli che dovevano laurearsi il 27) con un 110 e lode in Lingue Moderne. “Ho vissuto questo periodo con un po’ d’ansia e con la paura che il terremoto potesse tornare”, confessa. Ma un amico però rivela: “Il periodo le è servito. Ha ripassato tutto alla perfezione anche durante i viaggi in treno”. Viaggi che sono solo all’inizio per Ilenia e per tutti i suoi colleghi che da Macerata partono e che forse, in parte, resteranno. Perché qui anche con il terremoto ci sono luoghi che non tremano. L’università, ad esempio, che si stringe ai suoi pupilli nel giorno del coronamento del loro percorso e da essi trae forza per guardare avanti. Nella consapevolezza che anche nella paura le donne e gli uomini dell’umanesimo che innova hanno ora menti aperte, cuori grandi e braccia forti per ricominciare.

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