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di Claudio Ricci
Riapre la cantina Borgo San Giuliano a Macerata. Un pezzo di storia della città riparte dal rione che le da il nome, per i maceratesi “le fosse”. A distanza di quasi un anno dalla chiusura per inagibilità dello stabile di via Gioberti dove aveva sede da oltre 40 anni (leggi l’articolo) il circolo (oggi mutato in associazione affiliata all’Arci) rinasce in una veste completamente nuova ma con le radici ben piantate nel passato. Una promessa mantenuta che i soci hanno fatto alla città in un’iniziativa che si è tenuta lo scorso 26 novembre agli antichi forni per sensibilizzare l’opinione pubblica alla causa del circolo (leggi l’articolo). Grazie al lavoro dei soci storici – tra cui l’ex presidente Marco Giuggioloni e Francesco Capodarco – e dei nuovi affezionati – la “guida” oggi è passata a Giulia Messere – la Cantinetta (questo il nuovo nome) ha trovato spazio in una ex falegnameria padronale del borgo alle porte del centro storico.
I locali completamente ristrutturati dall’abile e volenterosa mano dei soci oggi si propongono come luogo di rilancio della vita di quartiere attraverso la valorizzazione delle tradizioni e la condivisione delle idee. D’altronde proprio l’anno scorso la cantina ha dovuto interrompere la sua attività in un momento in cui stava divenendo simbolo di un nuovo e diverso fervore della vita socio-culturale cittadina. Il luogo è divenuto negli ultimi anni un ritrovo naturale non solo per gli anziani residenti del centro ma anche per universitari, studenti, Erasmus e giovani di tutte le etnie che hanno fattivamente collaborato al suo rilancio. Un melting pot di età, culture e tradizioni diverse che si fondono nella naturale vocazione maceratese dell’ospitalità, di cui appunto San Giuliano è santo patrono. Sulla scia di quell’entusiasmo il circolo – riaperto ufficialmente ieri con una festa a base di musica dal vivo e performance teatrali – rilancia proponendo nuove attività: book sharing, cineforum, collaborazioni con le associazioni studentesche e per i diritti civili, esposizioni, laboratori e tutte le iniziative che potranno venire dalle persone che frequenteranno la Cantinetta. «La finalità è creare uno spazio aggregativo diverso ,dinamico – spiega Giulia Messere – di partecipazione popolare, spontaneo e auto-organizzato nell’idea della condivisione e di un luogo a portata di tutti».
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