«E’ la fine di un incubo per il caposquadra dei vigili del fuoco di Macerata che era rimasto coinvolto nell’incendio del silos della Gfl di Recanati il 18 giugno del 2014 dove rimasero feriti alcuni vigili del fuoco tra cui lo sfortunato collega di Montelupone (Roberto Torregiani, ndr) purtroppo successivamente deceduto a causa delle gravissime lesioni riportate». Così gli avvocati Olindo Dionisi e Fabrizio Giustozzi, legali del caposquadra, dopo che il gip ha archiviato l’indagine che era stata aperta nei suoi confronti. Il giudice Enrico Pannaggi del tribunale di Macerata ha così deciso dopo aver letto la consulenza del perito nominato dal pm Rosanna Buccini per accertare l’accaduto e che ha escluso responsabilità per il pompiere. Il gip ha ritenuto che tra la condotta del caposquadra e l’incidente non c’è nesso di causalità e che il caposquadra aveva comunque posto in essere tutte le azioni che andavano eseguite non ravvisando nessuna responsabilità nell’accaduto.
I difensori del caposquadra e i loro consulenti di parte Alberto Andreani e l’ingegnere Carlo Gelsomini, esprimono soddisfazione «per l’esito del procedimento in quanto ritengono che sia stata fatta giustizia nei confronti del proprio assistito, che si è sempre proclamato non colpevole, ritenendo di aver fatto tutto ciò che la propria scienza e coscienza gli avevano suggerito di fare». Insomma «è finito un vero e proprio incubo in quanto oltre ad aver perso una persona cara ed un validissimo collega si è trovato ingiustamente accusato della sua sfortunata sorte» scrivono i legali. Torregiani dopo l’incidente era stato ricoverato al Santo Stefano di Porto Recanati e si è spento lo scorso gennaio. Aveva 47 anni ed era originario di Montelupone.
(Gian. Gin.)
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