di Claudio Ricci
(foto e video di Federico De Marco)
“Non smetterò di venire a Porto Recanati fino a quando l’hotel House non sarà abitato da gente normale”. Così Matteo Salvini durante il comizio in una piazza delle Rimembranze piena e blindata da mezzi e uomini antisommossa. Tanta gente ha accolto il segretario nazionale della Lega Nord giunto a Porto Recanati anche in vista delle prossime comunali che vedranno il Carroccio alleato con il centrodestra.
Applausi a scena aperta e la solita sfilza di selfie per il “Capitano”, come lo chiama il popolo leghista. Ma nessun lancio di uova da parte dei contestatori dei centri sociali, come era successo invece nella visita dello scorso anno, con tanto di feriti, a Macerata (leggi l’articolo). A fianco a lui sul camioncino adibito a palco i portieri dell’Hotel House Luca Davide e Moustafa.
“Loro sono in prima linea contro quelle persone che rendono difficile la vita della gente per bene dell’hotel House – ha continuato il segretario – una situazione che è sfuggita di mano alle autorità locali per menefreghismo. Ma noi lo ripuliremo. Se non bastano le buone maniere useremo le ruspe”.
Da Porto Recanati ancora una stoccata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo le dichiarazioni sull’accoglienza al Vinitaly: “Non attacco Mattarella ma difendo il diritto degli italiani a vivere in un paese sicuro e non invaso dai clandestini di mezzo mondo”.
Amar Ousmane, giovane di Porto Potenza, ha contestato pacificamente con una t-shirt con scritto tra l’altro “Proponi solamente una rupsa per cacciar la gente”.
Al fianco del leader del Carroccio anche il capogruppo regionale di Fdi Elena Leonardi a testimoniare il patto siglato sul fronte comunali.
La visita di Salvini nel Maceratese era iniziata con un pranzo con gli iscritti al partito all’hotel Moretti di Montelupone (circa 250 i partecipanti) ed è proseguita a Porto Potenza con un blitz anti-trivelle: il leader leghista ha girato un video su una gru (leggi l’articolo).
“A Porto Recanati metteremo a disposizione uomini onesti e il più concreti possibile.Vi chiedo una mano per sostenerci. Continuerò a venire qui fino a che l’Hotel House non torni alla normalità. E’caduto il muro di Berlino e faremo cadere anche il muro di Porto Recanati”. Da qui il segretario snocciola la sua ricetta per l’Italia a partire dai problemi della cittadina costiera. “A Porto Recanati come in tutta Italia c’è bisogno di lavoro e il sindaco sostenuto dalla Lega deve battersi per questo. La nostra è una battaglia per la normalità per lasciare ai nostri figli un Paese con qualche posto di lavoro in più e qualche immigrato in meno”. Contestazioni alle normative europee sulla pesca e sull’agricoltura, no all’embargo commerciale nei confronti della Russia, abolizione della legge Fornero sulle pensioni e degli studi di settore sul libero professionismo, aiuti alle famglie nell’iscrizione agli asili nido sono i punti da cui far ripartire l’economia nazionale secondo il segretario.
Non si fa mancare una stoccata alla sanità marchigiana: «La Lega tiene al tessuto sociale della provincia non come il Pd che chiude gli ospedali montani perché lì non ci sono voti da prendere». Su tutto il segretario ribadisce lo sbarramento all’accoglienza indiscriminata: “Accogliamo chi fugge dai tagliagole dell’Isis ma in Italia sono i rilievi dimostrano che sono solo il 3% di chi arriva”. No anche all’utero in affitto: “L’8 maggio saremo con i banchetti nelle piazze per festeggiare la mamma e ribadire che l’unica famglia è quella con un uomo e una donna, una mamma e un papà”. Infine un appello al voto anti trivelle: «I nostri nonni ci hanno lasciato un petrolio che sono le nostre montagne, le nostre colline e i nostri mari. Salviamo quello che abbiamo e andiamo a votare sì”.
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