di Gianluca Ginella
(foto Federico De Marco)
Ha scosso tutti la morte di Roberto Torregiani, il vigile del fuoco che il 18 giugno del 2014 era rimasto gravemente ferito nell’esplosione di un silos dell’azienda Gfl di Recanati. Condoglianze alla famiglia sono state fatte dal ministro dell’Interno Angelino Alfano e dal presidente della Regione Luca Ceriscioli. Intanto la procura di Macerata che sull’incidente aveva aperto un’indagine ha disposto l’autopsia, che sarà svolta sabato, per definire se la morte del vigile del fuoco sia riconducibile all’esplosione. Da quel maledetto 18 giugno Torregiani, 47 anni, monteluponese, non si era mai ripreso e per oltre un anno e mezzo era stato ricoverato al Santo Stefano di Potenza Picena dove si è spento alle 4,30 di questa mattina. La procura aveva indagato due persone per quei fatti.
Il titolare della Gfl, Giovanni Pirchio, assistito dall’avvocato Roberto Acquaroli, accusato di lesioni colpose gravissime, per il quale si erano chiuse le indagini, e il caposquadra dei vigili del fuoco che era intervenuto in azienda la mattina dell’incidente, assistito dagli avvocati Olindo Dionisi e Fabrizio Giustozzi, per il quale i magistrati avevano chiesto l’archiviazione ma il gip ha fissato l’udienza proprio per valutare in merito. I familiari sono invece assistiti dall’avvocato Pietro Siciliano. Ora la morte di Torregiani potrebbe cambiare le carte (e l’imputazione), dipenderà dall’esito dell’autopsia.
Grande il dolore per la morte di Torregiani, oggi tra colleghi, che gli sono sempre rimasti vicini dal giorno dell’incidente. La notizia è arrivata anche a Roma al ministro Alfano. «Alla famiglia del vigile del fuoco – ha sottolineato Alfano – va tutta la mia vicinanza per il loro immenso dolore, nella consapevolezza che il suo sacrificio costituisce un’ulteriore testimonianza dell’impegno silenzioso dei nostri vigili del fuoco che, quotidianamente, mettono a rischio anche la propria vita per la sicurezza e il soccorso dei cittadini». Anche il presidente regionale Luca Ceriscioli e la sua giunta hanno espresso alla famiglia e ai colleghi del vigile del fuoco il loro «profondo cordoglio. Esempio di dedizione e sacrificio, Torregiani è la testimonianza della parte più bella della comunità, di chi pur di rispettare l’impegno professionale e umano di garantire sicurezza e soccorso ai cittadini è disposto a mettere a rischio anche la propria vita». «Sono momenti particolari, in noi è sempre viva la memoria di Roberto – dice il comandante dei vigili del fuoco di Macerata, Achille Cipriani –. Era una persona capace, abile, sempre disponibile che ha lasciato un vuoto. Siamo in stretto contatto con la famiglia e siamo in attesa di conoscere il giorno del funerale. Roberto è stato una vittima del dovere. Oggi c’è stata una ulteriore presa di coscienza di uno degli aspetti del nostro mestiere. Siamo comunque orgogliosi di avere avuto questo esempio, e per onorare Roberto dobbiamo stare vicini alla cittadinanza». «Le più sentite condoglianze da parte di tutta la Fp Cgil Marche e del Coordinamento regionale alla famiglia e agli amici di Roberto, oltre che ai colleghi di Macerata, in particolare a coloro che hanno vissuto, di persona, questa drammatica esperienza ma anche a tutti gli altri vigili del fuoco d’Italia, che in questo momento continuano a garantire il soccorso con estrema dedizione e sacrificio, svolgendo il loro compito al di là delle oggettive difficoltà in cui si trovano ad operare» è la nota della Cgil. Il funerale di Torregiani dovrebbe essere celebrato domenica (manca da decidere se la mattina o il pomeriggio) nella chiesa di Santa Chiara a Montelupone. Il giorno dell’esplosione altri quattro vigili del fuoco rimasero feriti. Si trovavano al lavoro su di un silos per spegnere un incendio che si era generato all’interno. Intorno alla 9 si era verificata l’esplosione. Torregiani si trovava su di una piattaforma del silos ed era precipitato da 3 metri di altezza. Il vigile del fuoco non era sposato, lascia i genitori e la sorella Rita.
L’intervento dei vigili del fuoco al silos
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