Nuovo pronto soccorso
per snellire gli interventi
Turri: “Arrivano anziani curabili a casa”

CIVITANOVA - Taglio del nastro per gli spazi pensati all'americana. Il primario evidenzia l'ultimo fenomeno: "Registriamo un'impennata degli over 80 che richiedono più tempi di intervento". ll servizio vede trattare 27mila pazienti all'anno che corrispondono a 74 al giorno per una media di 3 persone all'ora

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Il taglio del nastro per il nuovo pronto soccorso

 

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Don Giancarlo Tomassini benedice il nuovo pronto soccorso

di Marco Ribechi

(foto di Federico de Marco)

Civitanova ha il suo pronto soccorso all’americana. Inaugurato oggi in maniera ufficiale con tanto di benedizione del sacerdote. La struttura viene rinnovata nell’aspetto e nella funzionalità (leggi l’articolo), potenziando i servizi. Restano però irrisolte le problematiche relative al sovraffollamento definito dal dottor Giorgio Turri, primario del reparto, «un collo di bottiglia». 14 medici, sostenuti da alcuni colleghi del 118 si occupano di circa 27 mila accessi all’anno. 74 al giorno con una media di 3 ogni ora. Numeri da far girare la testa che chiariscono quanto sia delicata la situazione del pronto soccorso e quanto questo intervento di ammodernamento fosse necessario. «Quello che pesa è la complessità degli interventi – spiega Turri – Come in altri centri registriamo un nuovo fenomeno nel pronto soccorso: l’accesso di moltissimi pazienti over 80 con multipatologia». Nonostante le migliaia di accessi annuali quindi per il primario il vero problema non è numerico ma di tempistiche nei trattamenti.

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Il direttore Massimo Palazzo con il primario del pronto soccorso Giorgio Turri e altri medici dell’ospedale

«Quando arriva un paziente molto anziano con tante problematiche il suo peso specifico all’interno del pronto soccorso aumenta – spiega Turri – Richiede molto più tempo di trattamento, molto più lavoro per provvedere alle sue necessità sanitarie. In una regione longeva come le Marche questo crea un congestionamento che dilata i tempi di attesa a dismisura». Varie sono le cause di questo fenomeno che rischia di mandare in tilt il sistema sanitario: «L’abitudine è causata da fattori economici e sociali – prosegue Turri – la diminuzione delle prestazioni gratuite ad esempio spinge molti pazienti a bypassare la medicina di base rivolgendosi direttamente al pronto soccorso. Inoltre gli anziani non vengono più curati a casa per molte patologie che invece prima venivano trattate tra le mura domestiche. Anche perché nella società attuala il tempo a disposizione è sempre meno». I ricoveri degli anziani, anche per patologie poco complesse, possono durare giorni e di conseguenza diminuisce la disponibilità per altri pazienti: «Bisogna cambiare la cultura dei pazienti e delle loro famiglie – conclude il primario – il ricorso al pronto soccorso deve avvenire solo quando è necessario. Anche per il benessere dell’anziano, che spesso preferisce restare a casa, è necessario diminuire i ricoveri».

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Il triage del pronto soccorso: il doppio accesso permette di separare i pazienti in emergenza da quelli ordinari

Partendo da queste considerazioni è stato pensato il nuovo pronto soccorso civitanovese, definito dal direttore Massimo Palazzo: «Un sistema all’americana». Per velocizzare gli interventi sono stati realizzati due accessi: uno per gli ordinari e uno per le emergenze. «Bisogna tenere separati i due tipi di pazienti per evitare tensioni – spiega Palazzo – In questo modo quelli in attesa non si vedono sorpassati dalle urgenze e allo stesso tempo non si rallentano le prestazioni per i casi più complessi». L’intervento fa parte del piano di investimento di 8 milioni di euro per l’ammodernamento del polo ospedaliero. I lavori strutturali sono stati già tutti completati anche nella nuova ala. Ora si aspettano solo gli appalti per l’acquisto dei macchinari e poi il nuovo ospedale sarà completato. Alcuni reparti dovranno essere spostati, come radiologia che sarà portata vicino al pronto soccorso ma probabilmente solo nel 2017. Al taglio del nastro il sindaco Tommaso Corvatta che, da medico, è sensibile alle problematiche di dottori e pazienti: «Nella macchina sanitaria ci sono cose che non si possono neanche immaginare – ha detto critico il primo cittadino – tanti sono i problemi. Oggi però è un giorno di festa: l’ospedale si rafforza e diventa sempre più centrale nella sanità di tutta l’Area Vasta. Per questo, in questa giornata di soddisfazioni, concentriamoci solo su questo bel traguardo».

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Il sindaco Tommaso Corvatta con il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni

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