Il presidente Avis Elisabetta Marcolini il sindaco Romano Carancini l’assessore regionale Angelo Sciapichetti con Francesca e Camillo Vinciguerra
«Una via ad un uomo che ha rappresentato la città in maniera ideale». Così il sindaco Romano Carancini ha intitolato la bretella tra via dei Velini e via Valenti nell’area ex Vam all’ex sindaco Ireneo Vinguerra. Una cerimonia sobria con i parenti, gli amici di sempre voluta dall’Avis di Macerata, in occasione delle manifestazioni per i 65 anni di attività, per ricordare l’uomo che rappresentò l’associazione maceratese nel consiglio nazionale avisino. «Dedizione, umanità e spirito di servizio nei confronti dell’altro – ha continuato il primo cittadino – sono queste le parole che sceglierei per descrivere la sua figura. E’ stato un uomo del servizio, vicino alle persone con la voglia costante di dialogare ed ascoltare. Qualità riflesse anche nei ruoli che ha svolto con grande autorevolezza anche a livello nazionale con riconoscimenti e credibilità fortissimi. Abbiamo scelto questa strada perché è un collegamento tra due arterie fondamentali della città e i molti automobilisti che passeranno di qui potranno ricordare il suo nome». Commossi i figli Camillo e Francesca e le tre nipoti Sofia e Carmen e Letizia.
«E’ un’emozione fortissima vedere una via con il suo nome – così la nipote Sofia – E’ stata una persona che si è spesa moltissimo in famiglia e per gli altri mantenendo sempre la sua umiltà. L’insegnamento più grande che ci ha dato è stato quello di fare del bene senza farsi notare, senza grandi proclami. E’ stato un grande esempio di vita». L’assessore regionale e membro dell’Avis, Angelo Sciapichetti cita Don Primo Mazzolari nel suo ricordo: «A che serve sapere che le mani sono pulite se le si è sempre tenute in tasca. Ireneo Vinciguerra le ha mantenute pulite non tenendole mai in tasca. E’ stato un esempio per tutti. La città gli ha reso grazie con questa intitolazione, l’Avis lo sta facendo con le manifestazioni di questi giorni io lo voglio fare personalmente perché per me è stato un maestro di vita e un secondo padre».
(Cla.Ri.)
(foto di Andrea Petinari)
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