Yacht a fuoco nella notte,
danni per oltre 10mila euro

CIVITANOVA - Una imbarcazione di 14 metri è stata invasa dalle fiamme, era ormeggiata allo scalalaggio Anconetani. Indagini sull'origine dell'incendio

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Attitia l’imbarcazione andata a fuoco stanotte all’interno dell’area di rimessaggio dello Scalalaggio Anconetani

di Laura Boccanera

C’è ancora l’odore acre del fumo e della plastica bruciata all’imbocco del porto di Civitanova dove stanotte, verso l’1, Attitia, uno yacht di 14 metri, è andata a fuoco esalando fumo nero e fiamme. Ad accorgersi del rogo all’interno dello scalalaggio Anconetani un passante che ha allertato immediatamente i vigili del fuoco arrivati sul posto con due squadre e dopo pochi minuti è arrivato anche il comandante del Porto Michele Grottoli. L’incendio è divampato a partire dalla prora, all’interno ed è rimasto fortunatamente contenuto dal momento che la barca è realizzata in materiale metallico. Se fosse stata vetroresina o legno l’incendio avrebbe interessato un’area molto più vasta. Le imbarcazioni vicine infatti non sono state interessate dalle fiamme. L’unità da diporto, un piccolo yacht di 14 metri, era da circa due anni in rimessaggio allo scalalaggio civitanovese ed appartiene ad un privato della zona. Restano da capire le cause dell’incendio: a 10471431_10205935405205663_6327289848774632818_nbordo i vigili del fuoco non avrebbero trovato nulla che faccia pensare ad un rogo doloso. Le apparecchiature elettriche, che talvolta in queste imbarcazioni possono produrre un contatto elettrico ed un corto circuito erano però staccate, per cui è da escludere quest’ultima ipotesi. Tutto il porto e anche il cantiere è munito di telecamere e di notte l’accesso al porto è vietato agli estranei. Le registrazioni video sono state acquisite dagli inquirenti e forse potrebbero fornire ulteriori dettagli su quanto successo. Ingente comunque l’ammontare del danno: sono andati completamente bruciati tutti gli interni e gli arredi. Ancora da quantificare la cifra esatta che è comunque superiore ai 10mila euro. Non vuole parlare il responsabile del cantiere Gianfilippo Bianchi: “è una storia delicata, fate lavorare gli investigatori”. Indagano i carabinieri e la guardia costiera.



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