Immagini dal video dell’aggressione in strada: si vedono Domenico Cicciù con un braccio infilato nell’abitacolo dell’auto mentre colpisce l’automobilista. Alle sue spalle il fratello Cataldo che cerca di fermarlo. Dall’altra parte dell’auto il terzo fratello Antonio, che cerca di aprire lo sportello della Fiat Punto
“Ci sono state volte in cui ho comprato cocaina, altre in cui l’ho ceduta, ma non sono uno spacciatore” così ha detto al Gip, durante l’interrogatorio di garanzia in carcere, il calciatore del Potenza Picena, Eduard Xhafa, 31 anni, albanese, che vive a Passo di Treia. Hanno respinto le accuse anche i fratelli Domenico, Cataldo e Antonio Cicciù finiti anche loro in cella martedì mattina (leggi l’articolo), come Xhafa, quando i carabinieri di Tolentino e la squadra mobile della questura di Macerata hanno arrestato sette persone (sei di loro per spaccio di stupefacenti). Ma per i fratelli Cicciù le contestazioni riguardavano anche un episodio di violenza avvenuto a metà settembre nel quartiere di Fontespina, a Civitanova, dove vittima fu un automobilista. Oggi i fratelli Cicciù, assistiti dall’avvocato Gian Luigi Boschi, hanno ricostruito l’accaduto durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip.
“C’è stata una lite in strada” hanno riferito i tre fratelli, negando vi sia stato il sequestro di persona dell’automobilista. A riprova delle loro parole c’è un video che è stato girato col cellulare da un amico dei tre fratelli. Nel video si vede Domenico Cicciù colpire con dei pugni un automobilista, e uno dei fratelli, Cataldo, arrivato poco dopo sul posto, cercare di farlo smettere e allontanarlo. Il terzo fratello ha invece fatto il giro dell’auto cercando di aprire la portiera ma l’automobilista si è chiuso dentro. Una scena di violenza, durata alcuni secondi, prima che tutti i fratelli si allontanassero. Nel video si sente una voce che, dopo il pestaggio, dice “Mamma mia quanti calci in bocca che gli ho dato”. La lite era iniziata dopo un primo diverbio a Porto Potenza. A detta dei tre fratelli iniziata perché l’automobilista avrebbe insultato Domenico Cicciù per via di un sorpasso. “Meno male che esiste un video di quanto accaduto – dice l’avvocato Boschi –, e che dimostra che non c’è stato nessun sequestro di persona e che inoltre è solo uno dei fratelli a picchiare, non tutti e tre e uno di loro è intervenuto per calmare il fratello”. Sulle accuse di spaccio di marijuana e cocaina, contestate a Domenico e a Cataldo, i due fratelli hanno respinto le accuse. “Sono sicuro che l’estraneità ai fatti di tutti e due emergerà presto” dice l’avvocato Boschi.
Che per i suoi assistiti ha chiesto una misura cautelare meno afflittiva rispetto a quella in carcere.
Una richiesta avanzata anche dal legale di Xhafa, l’avvocato Vando Scheggia: “Ha spiegato la sua posizione, ha detto di aver fatto qualche sbaglio ma niente di particolarmente rilevante a suo dire e credo che i fatti possano dargli ragione” dice il legale. A Xhafa, che si è sposato di recente, gli inquirenti contestano 150 cessioni di cocaina e nella sua abitazione sono stati trovati 5mila euro, ritenuti provento di spaccio. Nell’ambito dell’indagine sono finiti in manette, sempre per spaccio (e si trovano agli arresti domiciliari), Riccardo Silvestri, 24 anni di Tolentino, Lorenzo Tanese, 19, residente a Tolentino e Elidon Zaka, 24, albanese, che vive a Tolentino.
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