di Gianluca Ginella
Rinviato a giudizio il sindaco di Bolognola, per l’accusa avrebbe calunniato un dipendente comunale. Il processo per Simonetta Scaficchia, 40 anni, si aprirà il 15 gennaio del prossimo anno.
Tutto era cominciato nel 2011, dalla firma del primo cittadino di Bolognola di alcuni documenti di demontificazione relativi agli alpeggi che consentivano di ottenere fondi dalla Regione per alcuni pastori. Quando però il sindaco si era accorta che i documenti portavano la data del 2006, aveva deciso di denunciare sia l’unico dipendente comunale che le aveva sottoposto le pratiche da firmare, sia i pastori a cui erano destinati i fondi. E così era partita una indagine, in cui si ipotizzava il reato di falso. Nel corso della quale il sindaco aveva dichiarato di aver firmato i documenti di demontificazione nel novembre del 2011, “ma i documenti firmati dal sindaco si trovavano già in Regione, da 5 mesi e la denuncia non era quindi vera” dice l’avvocato Piero Piersimoni, che assiste il dipendente comunale che oggi si è costituito parte civile, nel corso dell’udienza preliminare in cui il sindaco è sotto accusa per “aver incolpato del delitto di falso” il dipendente e i tre pastori (anche loro costituitisi parte civile, assistiti dall’avvocato Giovanni Chiarella).
La difesa del sindaco Scaficchia, assistita dall’avvocato Luca Forte, sostiene che in realtà il primo cittadino, nel fare la denuncia, a distanza di tempo dai fatti, si sarebbe confusa nell’indicare la data in cui aveva firmato i documenti. E che aveva denunciato temendo che le date non corrette potessero essere utilizzate per ottenere fondi dalla Regione in maniera illecita.
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