Un duro attacco della Croce Rossa e di tutte le pubbliche assistenze che effettuano i servizi di trasporto sanitario alla Regione Marche. Un grido di allarme perché non vi sono più i soldi per garantire i trasporti sanitari ma non solo. Perchè il taglio o il mancato pagamento dei rimborsi per i trasporti sanitari rischia di avere un’altra drammatica ricaduta sociale, cioè la riduzione del sostegno alle famiglie che la Croce Rossa riesce a fare solo grazie ai propri introiti.
“Le sedi periferiche della Croce Rossa” – ha spiegato il suo presidente regionale Fabio Cecconi – “non sono più un ente pubblico ma un’associazione la cui mission è essere vicini ai cittadini in difficoltà. I nostri introiti provengono dunque dai servizi che eroghiamo, dalle donazioni e dalle manifestazioni che organizziamo. Il fatto di avere molti volontari ci permette di ottenere dei risparmi e dunque di devolvere risorse per altri servizi a trecentosessanta gradi, laddove ce ne è la necessità. E se non si risolverà con la Regione Marche l’annosa questione dei costi sostenuti per i trasporti sanitari, dal primo febbraio il volontariato potrebbe non solo non essere più i grado di erogare i servizi di trasporto ma rischia di vedersi costretto a ridurre gli aiuti alle famiglie”.
La Croce Rossa e le altre associazioni chiedono alla Regione di rispettare l’accordo firmato a febbraio del 2013 per le liquidazioni degli anni 2010, 2011 e 2012. “Non solo non abbiamo ancora preso i rimborsi del 2012 e non sappiamo come e quando prenderemo quelli dei due anni precedenti”, ha proseguito Cecconi, “ma il valore dei rimborsi è fermo al 2008, per cui siamo quasi alla canna del gas. L’Asur”, è andato avanti il presidente regionale della Cri, “dal 1 febbraio 2014 sospenderà tutti i trasporti non prevalentemente sanitari, tra cui quelli da effettuare nei confronti di pazienti che non possono essere esclusi da questo tipo di servizio per via di malattie invalidanti, alle volte anche gravi. E noi a nostra volta rischiamo di non poter erogare più questi servizi. Doveva essere avviata una verifica e ristrutturazione del sistema di trasporto sanitario, ma di tutto quanto previsto nulla è stato fatto”.
Le associazioni che effettuano il servizio di trasporto sanitario – oltre ad invitare il governatore Spacca a farsi carico personalmente della questione e a lamentare il silenzio dell’Assessore alla Salute Mezzolani e a chiedere un incontro urgente – rivendicano sostanzialmente i rimborsi dei costi effettivamente sostenuti nell’erogazione del servizio di trasporto sanitario, così come indicato dalle direttive europee.
“Solo a Macerata e dintorni”, ha spiegato Rosaria del Balzo, presidentessa cittadina della Cri, “rispondiamo a circa 160 chiamate di 118 al mese e i trasporti non emergenziali ci impegnano per 800 viaggi al mese. Questo ci consente offrire poi tanti altri servizi di assistenza, in un momento di altissima difficoltà economica per le famiglie che vede inoltre le pubbliche amministrazioni a corto di risorse per i servizi sociali. Come Croce Rossa di Macerata – ha proseguito la del Balzo – assistiamo in modo più o meno continuativo circa 1800 nuclei familiari della provincia: bollette, viveri a cadenza mensile, medicinali, libri scolastici, oltre a tutte le spese mediche che non rientrano nel servizio sanitario. E parte delle risorse necessarie arrivano proprio dai servizi che svolgiamo, riducendo i nostri costi grazie ai volontari. In questo momento drammatico, in cui a volte i nuclei familiari hanno un solo reddito a disposizione, mettere a rischio questi aiuti alle famiglie sarebbe drammatico”.
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Da che parte è la verità ?? corriere adriatico oggi , mercoledì 22 gennaio pagina 2, trasporti sanitari, procedura d’urgenza……… , “tempi rapidi e certi al riconoscimento e alla liquidazione dei costi effettivamente sostenuti”- invece, questa mattina nella riunione a Macerata il Direttore Cacciamani chiedeva la nota di credito delle fatture emesse dalle associazioni per il riconoscimento dei costi effettivamente sostenuti. A questo punto mi chiedo da che parte è la verità ??? Consapevole che il Pesarese costa i 2/3 del bagget regionale per i trasporti e emergenza sanitaria, e alle altre quattro province rimane solo 1/3 della spesa. Forse è necessaria un pò di chiarezza politica visto e considerato che ci sono macchinari fermi (risonanza Camerino) sale operatorie bloccate per mancanza di fondi, a discapito di chi stà male . Riferendomi all’articolo penso sia difficile salvare capra e cavoli, la Regione scelga, ma sappia che la scelta potrebbe aumentare i costi anche nelle altre province, escludendo il volontariato.- lo ha scritto Broglia Presidente della CRI di Camerino, pochi giorni fà su facebook, che inoltre ci ha detto, che vanta un credito di € 380’000, 00 nei confronti dell’Area Vasta 3 ed il Comitato che presiede è in serie difficoltà per questa causa, ma nonostante ciò con l’aiuto dei volontari riesce a sanare le carenza del sistema sanitario regionale, in merito ai trasporti, grazie anche all’aiuto di molte persone. Purtroppo il Comitato di Camerino non è retribuito , continua Broglia, come gli altri, causa carenza di personale all’asur per controllo servizi, o per loro comodità. E’ facile ,continua Broglia, gestire un Comitato, in un bacino con utenza di 100’000 persone in un raggio di 20 km, difficile ,invece , con un utenza di 20’000 persone e lo stesso raggio, e con gli stessi impegni, anzi di più, ancor più su strade di montagna, e dove sono assenti industrie e reperire aiuti economici resta difficile, ma nonostante tutto si riesce ad aiutare nuclei famigliari in difficoltà. Speriamo, di salvare almeno l’ospedale di Camerino, ma sarà difficile. Un saluto da, Il Giusto, “e cosi sia”…….
Addolora leggere queste notizie. Quando ebbi l’infarto in casa furono i Vigili del Fuoco a portarmi con l’autombulanza al pronto soccorso. Un’altra volta fu la Croce Verde. Al cardiologico di Ancona andai con la Croce Rossa.
Mentre sta andando tutto in malora, il numero delle persone ai limiti della sopravvivenza aumenta giorno per giorno, mentre i criminali messi giustamente in galera vengono rimessi in libertà per delinquere di nuovo, e così via, i parlamentari regionali e nazionali continuano a vivere nel bengodi. Malgrado l’inettitudine che dimostrano giornalmente nel risolvere i problemi.
Temo che questo andazzo stia per finire, pur con l’entrata di Renzi alla guida dei massimi livellli del PD, che vuole rottamare tutto perchè nulla cambi, guarda la vicenda delle liste bloccate che hanno ridotto la democrazia ad un appannaggio del Principe di turno.
In questa situazione i benemeriti volontari della Croce Rossa vedranno vanificato ogni sforzo, non per mancanza di volontà, ma per mancanza di fondi, senza i quali tutto si fermerebbe.
Abituamoci all’idea di morire in casa o per la strada senza più alcun soccorso.
No Rapanelli, in caso di bisogno basta chiamare il robot barelliere volante.
I soldi per i premi produzione per i dirigenti non mancheranno mai, tanto poi ci sono i volontari, quelli non sciopereranno mai, non faranno mai mancare il loro impegno…finchè dura!
Le associazioni in Italia vanno avanti solo ed esclusivamente con i volontari CRI , PROTEZIONE CIVILE , ASS NAZIONALE CARABINIERI c ECCCCCC…… Se sciopereranno i volontari di questi servizi l’Italia si blocca . Ma i volontari non sono criminali come i nostri politici.loro farebbero di tutto per garantire il servizio, mentre i politici ladroni farebbero di tutto per garantirsi la Magnata economica .
Mi ripeto per Civitanova ma poco cambiando vale anche per Macerata : “DAL PRIMO FEBBRAIO LA CROCE VERDE DI CIVITANOVA CHIUDE I BATTENTI PER MANCANZA DI FONDI PER PAGHE E BENZINA. IL CORVATTA CHE E’ MEDICO,SA CHE I PRIMI 10/20 MINUTI DI INTERVENTO PER GRAVI MALATTIE COME L’INFARTO, L’ICTUS ECC., SONO FONDAMENTALI PER EVITARE L’ESITO INFAUSTO. QUINDI PER ME LUI E SPACCA SE NON RISOLVONO IL PROBLEMA DIVENTERANNO POTENZIALI ASSASSINI. POSSIAMO PARLARE DI CONSIGLI COMUNALI SOLDI VAGANTI ECC., MA RICORDIAMOCI CHE UN COLPO PUO’ PRENDERE A TUTTI. “