di Alessandra Pierini
L’amministrazione comunale di Macerata sta rimodulando le tariffe Tares. La scorsa estate, in sede di approvazione di bilancio, infatti, il Comune fissò tariffe che prevedevano una stangata per i proprietari di piccole abitazioni e per gli esercenti, in particolare bar e caffè (leggi l’articolo). «Le approvammo – spiega l’assessore al Bilancio marco Blunno – in base a rigidi criteri stabiliti dalle norme allora in vigore che non ci consentivano nessuna autonomia. In sostanza il concetto di base era che ci più produce più paga. I meccanismi non erano più basati solo sulla superficie in metri quadri ma per le case i metri quadri erano mediati dal numero degli occupanti, per le attività metri quadri erano mediati dalla categoria merceologica».
Una norma approvata dal Governo a fine ottobre e inserita nel decreto Imu consente ora di intervenire sulle tariffe: «Intendiamo cogliere questa possibilità – annuncia Blunno – e quindi attenueremo l’impatto per le case mentre per le utenze non domestiche rimoduleremo i picchi, quindi gli aumenti considerevoli che c’erano saranno redistribuiti in maniera diffusa. Ad esempio banche e teatri che venivano notevolmente avvantaggiati con il loro contributo consentiranno di spalmare gli aumenti».
La modifica delle tariffe sarà discussa lunedì dalla commissione Bilancio e giovedì in Consiglio comunale.
Comunque, per il sollievo degli utenti la Tares ha le ore contate, nata nel 2013 sparirà nel 2014 per lasciare spazio alla Tari che farà a sua volta parte della Trise.
Non è uno scioglilingua ma il nuovo tributo sui servizi in cui rientrerà anche la Tasi sui servizi indivisibili. In linea di massima la Tari sarà commisurata alla superficie calpestabile già utilizzata finora per pagare Tarsu, Tia 1 e Tia 2 e più avanti si trasformerà in Tarip, una tariffa puntuale e commisurata alla quantità e qualità di rifiuti prodotti. La Tasi invece sarà un tributo con un’aliquota di partenza dell’1 per mille che utilizzerà la stessa base imponibile dell’Imu.
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perche’ non cominciate a fare cose intelligenti? tasse sui rifiuti in base al numero degli occupanti,non della grandezza……sono le persone che producono immondizia non I metri quadrati!!!….a meno che non cercate un’ altra patrimoniale…..
Concordo in pieno con il signor Sarnari.Purtroppo vivo da solo in un appartamento abbastanza grande e mi ritroverò,se ho ben capito a pagare quanto una famiglia numerosa che avesse a disposizione lo stesso spazio,quasi che i rifiuti nascessero dal pavimento e non dalle attività umane.
Ripeto:spero di aver male interpretato le spiegazioni dell’assessore ed in tal caso queste mie parole sarebbero da ignorare.
Per correttezza ,devo precisare che chi occupa da sol un’abitazione ha ,fino ad oggi,una riduzione tariffaria del 30%.non so se in futuro essa ci sarã ancora e comunque il problema si ripresenta appena si confronta una famiglia di due persone con una più numerosa.
signor corridoni ,faccia la comparazione,ad esempio,con un appartamento occupato da 5 studenti o da 5 immigrati(categorie che notoriamente tendono a dividere le abitazioni)…..poi mi faccia sapere I risultati….
Innanzitutto ci sarebbe da sapere se la casa in affitto (o comodato?) è ufficialmente occupata da uno studente opppure se, questo studene, invita a dormire amici (che ovviamente, a dormire, restano per lungo tempo, più o meno i mesi di apertura dell’Università)
Ma questo è solo una lato del problema, ma di lati ce ne sono molti.
L’idea di tassare solo i mq della casa (e non vedere chi vi abita e che rifiuti produce) è probabilmente un distorto retaggio pseudo-giacobino, derivante da un’equazione piuttosto semplice: se hai la casa grande sei ricco, quindi paghi.
Forse questo giudizio poteva essere piuttosto vero 80/100 anni fa quando i signori abitavano in villa e i poracci si limitavano a vivere nei Sassi di Matera o nei Trulli.
Adesso invece si potrebbe calcolare, con abbastanza precisione e pochi margini di errore, quanti/quali siano i rifiuti di una famiglia (ed anche che tipo di rifiuti, perchè un infante “produce” montagne di pannolini che un giovane non produce, ecc.) e modulare semmai la tariffa sia in base sia ai mq sia al tipo di abitanti.
Inoltre, visto che oramai è quasi tutto tracciabile, si potrebbe pure verificare se i prodotti acquistati (che poi producono rifiuti) sono a chilometri zero: in questo caso NON ci sarebbe aggravio per la collettività di inquinamento (oltre che favorire le aziende locali) ed anche questo comportamento virtuoso andrebbe in un qualche modo considerato.
Si parla tanto di microchip, multe e quant’altro ma mai si spinge per ipotizzare di abbassare le tariffe a quelle famiglie che praticano seriamente la raccolta differenziata: anche qui con i comportamenti che oggi definiamo “virtuosi” (ma che dovrebbero essere la semplce regola di ogni collettività, e non l’eccezione!!!) si potrebbe incentivare la differenziata che, raccolta/riciclata produce richezza.
Di strade se ne potrebbero battere molte, per abbattere le tasse.
Solo che la strada più facile (e quella più praticata, da sempre) è quella di aumentare le tariffe…
E’assurdo che questa tassa venga calcolata a seconda dei mq e non degli abitanti della casa stessa.Se io abito da sola o in due,una casa di mq200,perché devo svenarmi per pagare ??????
E’ vero a rigor di logica la tassa sui rifiuti dovrebbe dipendere dal numero di persone e non dai metri quadrati. Poi però dovremmo anche mettere sul piatto della bilancia tutte le altre tasse e capire se ad esempio le famiglie , come da più parte si dice , non sono più penalizzate dei singoli. Non è facile trovare la soluzione che accontenti tutti se il sistema fiscale , come accade da noi , non risponde ad una visione generale ma è il frutto di pezze e rattoppamenti vari . Per cui finche non si mette mano a questo , forse il criterio più sensato è non determinare variazioni troppo forti rispetto alla situazione precedente. Per quanto riguarda lo specifico dei rifiuti è ovvio che la migliore soluzione è quella di considerare con rilievi oggettivi (i chip?) quantità e qualità dei rifiuti effettivamente prodotti.
signor cerasi…..fare le cose piu’ facili e’ stata sempre la via scelta dagli ignoranti,dagli svogliati,dagli incapaci e dai delinquenti …..il fatto e’ che qualcuno dovrebbe cominciare a prendere qualche zampata in posti scomodi….