Si è spento stanotte, all’età di 89 anni, Sirio Bellucci, uno degli artisti più sensibili e interessanti di questi ultimi decenni, protagonista (sia pure appartato) dell’arte concettuale. La più autorevole rivista di arte contemporanea, Flash Art, nel 1975 gli dedicò la sua prima copertina a colori. Alla fine degli anni Settanta, Bellucci recupera una pittura espressionista e simbolista, e per certi versi anticipa quella che poi sarà la Transavanguardia. Enzo Cucchi e Sandro Chia, esponenti di spicco di questa corrente neo-figurativa, hanno voluto sottolineare la loro stima e il loro apprezzamento incontrando Bellucci nel suo studio di Belvedere di Fabriano, località nella quale Bellucci si era “ritirato” da qualche anno (prima viveva a Macerata). Dalla pittura materica e gestuale, che non esclude del tutto la rappresentazione, passa al Concettuale. Sono anni, dal ’74 all’85, di sperimentazioni e di esposizioni nelle principali gallerie d’avanguardia. Alla fine degli anni Novanta, Bellucci ritorna alla pittura, onirica, simbolica. Le immagini diventano sempre più elementi narrativi; ci racconta storie che assomigliano a evocazioni rituali (danze attorno ad enormi pagliai-totem, saltimbanchi, carrozze in viaggio nell’ignoto). Sono memorie, ma anche utopie. E le utopie, si sa, fanno parte del futuro. Da ultimo, la sua pittura, sempre densa di colori e di gestualità, ha riproposto una sorta di tempo e luogo che sopravvive solo nella memoria, attraverso soggetti che reinterpretano la natura (le mannelle, i boschi), il viaggio (i carri) e l’uomo (dagli “autoritratti di schiena” ai saltimbanchi). Una pittura ricca di simbologie, ritualità, quasi surreale, che si fa narrativa, racconto. Sono, quelle di Sirio, narrazioni che assomigliano a leggende. In un angolo di queste narrazioni c’è quasi sempre la figuretta nera e rossa di Bellucci, una sorta di firma corporale su opere riconoscibili per uno stile, personalissimo, che va oltre le correnti e si propone nella sua totale originalità.
Sirio Bellucci ha tenuto mostre importanti in varie città italiane. Nel 2008 è stata pubblicata una monografia sulle sue opere, a cura di Massimo De Nardo e Paola Ballesi, con il patrocinio della Provincia e del Comune di Macerata.
I funerali si svolgeranno lunedì 30 settembre, alle 16.30, nella Chiesa dell’Ospedale di Macerata. Gli amici lo ricordano con affetto anche per la sua dolcezza e generosità.
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SIRIO BELLUCCI.
Ci sarebbe da raccontare un sacco di belle storie, su di te, Sirio, storie che ci hai fatto vivere, e che noi, “giovani artisti”, abbiamo vissuto insieme a te E, adesso, si vorrebbe di nuovo ridere con te, persona unica. Perché la morte non può sempre darci dolore. Non può. Ma oggi ce lo sta dando e siamo impotenti. Grazie di tutto, caro Sirio, caro amico “più grande”.
Mi dispiace molto grande maestro… e per non essere riuscito a venirti a trovare di nuovo un grande abbraccio, non ti si dimenticherà facilmente per il tuo spirito estroverso e sensibile, un “foulard ROSSO “
Grande artista autodidatta , di cui ho due bellissime tempere spatolate nell’ultima mostra nel 2008 a Macerata mi avevi riifirmato e controfirmato con dedica dietro, lo ricordo ancora volentieri come ancora in vita quando girava per Macerata con il suo maggiolone giallo. Ciao Sirio continua a pitturare tre le nuvole lasciando sventolare il tuo fulard ROSSO.