Da ieri l’Ispettorato del lavoro ha avviato alcuni controlli sulla gestione del personale all’Ircr. Intanto prosegue il dibattito dopo l’inchiesta svolta dall’avvocato Bommarito per Cronache Maceratesi (leggi l’articolo) e che pone particolare risalto alla questione urbanistica. Ad intervenire con forza è di nuovo il Comitato dei familiari degli anziani ospitati a Villa Cozza che si era già espresso nelle scorse settimane (leggi l’articolo) e che oggi torna ad affrontare la questione esprimendo forte indignazione:
“A leggere gli interventi dei vari soggetti interessanti alla vicenda IRCR di Macerata (“non so, non ricordo, non ho visto ecc”), si è avuta la sensazione, che la casa di riposo e la residenza protetta si fossero trasferite altrove. Noi familiari siamo abituati, oramai da parecchio tempo, con i nostri genitori, parenti, ottantenni e novantenni, di sentirci rispondere “Boh, non ricordo”. La stessa frase che in un contesto ben più grave stanno pronunciando i nostri politici. A chi è imputabile la reponsabilità di questa vicenda? Agli uffici, agli operatori, agli ospiti anziani non autosufficienti che non hanno vigilato abbastanza? Oggi registriamo un grande senso di nausea, di vomito, mentre si continua a sgranare il rosario delle prese di posizione farcite di ipocrisia. Stroncare questa infame mala-amministrazione è una battaglia di civiltà, di giustizia sociale e di democrazia.
Un consigliere di maggioranza, crediamo che parli a titolo personale, afferma che, non potendo la politica risolvere questa intricata vicenda, chiede l’intervento della magistratura fornendo delle indicazioni dove indirizzare l’osservazione: un film simile su questi schermi si è già visto.
Chiediamo con forza alla società civile, ai sindacati, agli operatori socio-sanitari, alle forze politiche “sane” di adoperarsi e definire nel più breve tempo possibile un piano di risanamento IRCR-Macerata che dia risposte concrete a tutti quegli anziani che vivono in una condizione di profondo bisogno e strumenti di sostegno alle loro famiglie.
Siamo in una situazione di vera emergenza sociale, perché per colpa di scelte scellerate e vergognose molti anziani-ospiti sono stati lasciati da soli senza alcun supporto economico.
Le rette che si pagano ripetiamo sono altissime, circa 1.670 euro mensili, eppure con una sana gestione del patrimonio, frutto di molti lasciti di benefattori, quante cose si sarebbero potuto fare… Di sicuro non si sarebbe pagata una retta così elevata, che sta mettendo a dura prova non solo gli anziani, ma soprattutto la tenuta economica delle famiglie.
La strada da percorrere è la trasparenza e la partecipazione, concetti condivisibili, peccato però che vengono continuamente disattesi: dal nuovo Cda siamo stati convocati due sole volte, dietro nostra sollecitazione. Ogni volta che si chiedeva della documentazione venivano frapposte mille difficoltà, ancora siamo in attesa di avere copia dell’atto transattivo, da noi chiesto sia al Cda che al sindaco Carancini lo scorso 5 dicembre. Così come attendiamo la documentazione relativa al nuovo regolamento del comitato dei familiari.
Le rette degli ospiti-anziani rappresentano il 69% del totale delle entrate Ircr, e noi non possiamo sapere come vengono spesi i nostri soldi, però altri possono sperperarli. Il capitale sociale degli anziani non conta niente.
La nostra funzione è stata anche quella di garantire moralità e trasparenza ma ci è stata negata, ognuno di noi vuole giocare il ruolo del cittadino attivo, non quello di gregario portatore d’acqua, o rinchiudersi nella protesta velleitaria, non vogliamo rassegnarci all’ipocrisia.
Gli amministratori devono uscire dal tunnel dei segreti, e da quel tunnel si esce solo con la verità, anche la più scomoda e crudele, oramai il muro del silenzio su questa storiaccia è caduto. Verità che purtroppo noi abbiamo cercato invano, mentre la politica che conta, gli incaricati hanno cercato di tenerla ancora nascosta. Ma ora, grazie all’inchiesta di Bommarito su Cronache Maceratesi, tanti cittadini sanno molte cose in più ed è subito scattata una reazione violenta, brutale, dove è impossibile distinguere destra e sinistra (“Non so, non c’ero, non ricordo”), mentre i cittadini continuani a interrogarsi sulle varie anomalie della gestione del patrimonio immobiliare dell’Ircr. Chi non è stato trasparente ha il dovere di parlare, chi tace sta gettando un’ombra di discredito su tutta la politica sociale degli anziani di Villa Cozza.
Dobbiamo reintrodurre il concetto di Ircr-Macerata come bene comune e per uscire dalle secche c’è bisogno di un consiglio di amministrazione competente, autonomo, dove tutti gli operatori del sociale siano rappresentati e deve rappresentare un patrimonio per tutti.
C’è già chi sta lavorando per il toto nomine, lottizzatori pronti alla spartizione tra fantomatiche aree di influenza. Quando si saranno messi d’accordo in qualche retrobottega i partiti di maggioranza nomineranno un nuovo Cda scelto con il solito manuale Cencelli: questo consigliere a me, questo a te, in modo che l’Ircr continuerà ad essere la vigna di famiglia dei partiti con il compito di telecomandare la gestione (vedi di recente anche il caso della scuola di Via Panfilo). Bisogna pensionare tutte le zavorre partitocratiche e sostituirle attingendo alla società civile con chi ha la “schiena dritta”.
Purtroppo anche questi enti autonomi sono diventati macchine di potere per i partiti, per la cricca, per gli amici degli amici, invece dovrebbero avere una dirigenza diffusa e una vita democratica interna consolidata, dovrebbero essere trasparenti come case di vetro. Da alcune parti si sollecitava la costituzione di comitati, ma non viene convocato il comitato dei familiari, figuriamci un comitato misto, che noi per primi volevamo costituire con gli operatori e con i rappresentanti dei lavoratori”.
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….alle forze politiche “sane”….
Sulla intricata vicenda presumibilmente la forza politica più sana sembrerebbe essere oramai un cadavere in decomposizione.
Forse è meglio augurarsi un intervento divino o, casomai si svegliasero dal lungo letargo iniziato con l’incompiuta Longarini, coloro i quali dovrebbero vigilare
…”Chiediamo con forza alla società civile, ai sindacati, agli operatori socio-sanitari, alle forze politiche “sane” di adoperarsi e definire nel più breve tempo possibile un piano di risanamento IRCR-Macerata che dia risposte concrete a tutti quegli anziani che vivono in una condizione di profondo bisogno e strumenti di sostegno alle loro famiglie.”………
AI SINDACATI?????
Ecco quanto scrive Marco Ferracuti, segretario provinciale della Cisl:
……”E’ vero che le rette in capo agli ospiti sono alte, ma non è onesto sostenere che la causa è una presunta, cattiva gestione del patrimonio……”
Secondo lui quello sostenere quanto contenuto nel vostro articolo NON E’ ONESTO!!
Ripeto il mio intervento:
NON E’ ONESTO??????
Si parla di dieci milioni di euro persi.
Con dieci milioni di euro in più nella cassa le rette sarebbero più basse: ipotizzare questo non sarebbe ONESTO??
Sono 20 anni che le rette a Villa Cozza sono su questi livelli!. E’ vero che sono un pò più alte delle altre case di riposo, ma andatevi a fare un giro e vedrete che differenza di servizio!
Potrebbero anche abbassarle ma dove si andrebbe a risparmiare? Sicuramente sul lavoro, magari facendo entrare una cooperativa sociale che paga di meno i dipendenti……
E poi un conto è la gestione del patrimonio, altra cosa sono le rette. Utilizzare il patrimonio per sostenere le spese di gestione sarebbe come fare un mutuo per andare in vacanza….
Prima di parlare bisognerebbe conoscere un pochino meglio come stanno le cose!
@Citrix il 26 marzo 2012 alle 15:45
…….. ” E poi un conto è la gestione del patrimonio, altra cosa sono le rette. Utilizzare il patrimonio per sostenere le spese di gestione sarebbe come fare un mutuo per andare in vacanza….
Prima di parlare bisognerebbe conoscere un pochino meglio come stanno le cose! “
Citrix, prova a seguire questo semplice ragionamento:
Gli AMINISTRATORI (quelli che fanno parte del CDA ovvero del Consiglio Di Amministrazione) non hanno il compito di fare un mutuo per andare in vacanza ma hanno il DOVERE di amministrare il patrimonio facendolo rendere. Se il patrimonio rende aumentano le entrate e di conseguenza devono diminuire le rette. Se il patrimonio viene sperperato non si hanno rendite, diminuiscono le entrate e aumentano le rette.
Credo di conoscere un pochino abbastanza bene come stanno le cose per poter fare questo semplice ragionamento.
Se sbaglio ti prego di illuminarmi, se puoi.
Sul fatto che il patrimonio vada gestito bene sono ovviamente d’accordo. Se ci sono stati errori o leggerezze, chi ha sbagliato deve pagare. Quello che voglio dire è che il discorso rette è più complesso. Se sono alte è perché gli ospiti della casa di riposo sono quasi tutti non autosufficienti e hanno bisogno di prestazioni sanitarie. Se queste vanno in carico all’ente, piuttosto che all’Azienda sanitaria, allora le rette aumentano inevitabilmente. Coprire questi costi con le rendite da patrimonio a mio avviso non sarebbe corretto dal punto di vista della gestione….tutto qua!