Prostituzione: tana al pappone
Sequestrati otto appartamenti
a Macerata e Morrovalle

Denunciato A.F., 66 anni, proprietario di immobili anche a Monte San Giusto e Numana. Contro di lui accuse per per reati connessi allo sfruttamento e favoreggiamento e pure evasione fiscale. Tutte straniere le ragazze coinvolte

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prostituta_gambedi Filippo Ciccarelli

L’hanno chiamata “Bed and Breakfast” l’operazione, condotta dalla squadra mobile di Macerata e diretta dal Vice Questore Aggiunto Alessandro Albini, al termine della quale è stato deferito in stato di libertà alla locale autorità giudiziaria A.F., 66enne originario della provincia di Ascoli Piceno, domiciliato a Macerata. A lui sono imputati i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, ed anche quello di evasione fiscale.
Da indagini approfondite è emerso infatti un vastissimo giro di prostituzione presente in provincia, in parte favorito proprio da A.F., che, in qualità di proprietario di decine di immobili di varia tipologia a Macerata, Morrovalle, Monte San Giusto e Numana – tutti adibiti a civile abitazione – era solito metterli a disposizione di cittadine straniere che lì esercitavano il mestiere. La polizia ha appurato che l’attività illecita va avanti almeno dall’anno 2010: le donne provengono dal continente asiatico, dall’est europeo e soprattutto dall’America del sud.
Al momento di concedere gli immobili, il proprietario provvedeva a redigere specifici contratti di locazione che non sempre registrava, causando così un danno erariale calcolato in svariate decine di migliaia di euro. Gli agenti della mobile, nel corso dell’attività investigativa, hanno esaminato decine di contratti di affitto stipulati dall’indagato con cittadine extracomunitarie, ed hanno scoperto che le somme indicate a titolo di canone erano decisamente inferiori rispetto a quelle del mercato immobiliare. Al momento di riscuotere, però, il 66enne pretendeva cifre molto superiori a qualsiasi  logica commerciale, e secondo gli investigatori tale comportamento aveva il duplice intento di evadere le imposte sui soldi realmente percepiti e quello di approfittare dell’attività delle ragazze, tutte extracomunitarie, favorendone la prostituzione.
Negli ultimi giorni sono stati operati ancora diversi controlli negli appartamenti di proprietà dell’uomo che si trovano a Morrovalle, Macerata e Sforzacosta, tutti immobili già controllati già nel 2011. Anche in questo caso, a riprova dell’enorme giro di affari messo in piedi dall’indagato, sono state rintracciate giovani donne sudamericane e provenienti dall’est europeo, tutte clandestine e dedite alla prostituzione all’interno delle abitazioni di proprietà del 66enne. Le straniere pagavano di norma un affitto triplo rispetto a quello scritto sul contratto, ed A.F. era a conoscenza dell’attività svolta nelle case di sua proprietà, tanto che, secondo gli investigatori, avrebbe consigliato alle donne di non prostituirsi in più persone, per evitare di incorrere nello specifico reato di sfruttamento, e di non attirare l’attenzione dei condomini.
Gli agenti hanno inoltre appurato che l’attività posta in essere dura da molto tempo e decine sono le ragazze che si sono avvicendate nel corso degli anni all’interno degli appartamenti di proprietà dell’uomo, che nel corso del tempo ha ampliato il suo campo di azione ed era conosciuto nell’ambiente come colui in grado di reperire facilmente una casa all’interno della quale ci si potesse prostituire.
Il gip, su richiesta della Procura della Repubblica, ha chiesto il sequestro preventivo di otto appartamenti a Macerata e Morrovalle, avvenuto stamani grazie agli agenti della squadra mobile. Tutte le ragazze sorprese all’interno degli appartamenti sono state successivamente accompagnate presso il locale ufficio immigrazione, e nei confronti di quattro sudamericane è scattato il provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.



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