di Graziano Pambianchi *
“ …… da quando la nostra Città è piombata nella morsa della crisi sono sempre di più i maceratesi, soprattutto donne, che chiedono un aiuto …. Non solo extracomunitari e senza tetto …”
“Oltre settemila pasti distribuiti, che con ogni probabilità saranno diecimila entro fine anno, di cui la metà distribuiti a residenti maceratesi; nell’anno 409 richieste di lavoro, di cui 118 soddisfatte; innumerevoli interventi per pagare bollette ed affitti”.
Queste le risultanze ed i dati comunicati in occasione di un convegno della Caritas, alla presenza del Vescovo della Città.
La Caritas è una organizzazione benemerita ed autorevole.
Nella stessa occasione il Sindaco della Città ha fatto presente che “….le domande di aiuti economici sono cresciute del 20%, i provvedimenti di sfratto sono più che raddoppiati, i contributi economici per acqua ed affitti del 16% e sono cresciuti anche gli affidi ai servizi sociali”.
Qualche giorno fa, in occasione di un dibattito sui “servizi sociali” al Circolo Aldo Moro, la Dr.ssa Brunetta Formica, Responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Macerata e dell’Ambito Territoriale, ha svolto una accorata relazione dalla quale è risultato, senza ombra di dubbio, che i Servizi non sono in grado di far fronte ad una domanda che nel giro di un paio d’anni è triplicata se non addirittura quadruplicata.
Parole non mie, ma di chi ne sa ben più di me, ben altra “stoffa” che non la mia, niente a che vedere con i miei “fastidiosi” interventi: peccato, però, che rappresentino, dati alla mano, una situazione ben più grave ed allarmante di quella che io, per il solo fatto di vivere tra e con la gente della mia Città, avevo intuito.
Io posso soltanto aggiungere che, purtroppo, siamo appena agli inizi: la crisi ha cominciato a “mordere” veramente soltanto da poco, il peggio deve ancora venire e con esso non è escluso che esploda il “conflitto sociale”.
Sarà bene che se ne prenda coscienza, per prepararsi consapevolmente ad affrontare ciò che non abbiamo mai vissuto, ma che già ci ha tolto tutte o quasi le certezze.
Ciò malgrado occorre capire, per fare ciascuno ciò che si deve, compito ineludibile per la classe dirigente della Nazione, a tutti i livelli.
E’ in questo contesto che ho maturato il convincimento che qui, in questa nostra Città, ed oggi, nella drammatica condizione sociale che ci circonda, sia sommamente inopportuno, ai limiti della irresponsabilità politica e sociale, in profonda contraddizione con sensibilità e convinzioni sbandierate, destinare alla “stagione” dello Sferisterio per il 2012 una ingentissima somma (6 – 700.000 Euro), che invece, a mio avviso, dovrebbe essere interamente devoluta a lenire quanto più possibile le misere condizioni di tanti concittadini.
Continuerò a sostenere questa posizione con tutte le mie energie e niente mi importa della pressoché totale solitudine e della quasi certa sconfitta: le idee alle quali sono cresciuto mi hanno insegnato che “ha da farsi quel che si deve, accada quel che può” e che ci sono dei momenti in cui “l’ottimismo della volontà” deve prevalere sul “pessimismo della ragione”.
* Graziano Pambianchi
Avvocato e dirigente del Pd Macerata
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
E’ la 4 volta che interviene e dice le stesse cose caro mio.
O fa qualcosa contro chi ha messo lassù pure lei e che ora non la considera più o si levi e non ci assilli più…
cortesemente lei ha sostenuto la giunta Meschini per 10 anni, è uno dei grandi elettori di questo sindaco ed ora viene qui e mi dice “spendiamo troppo per lo sferisterio” (circostanza tra l’altro verissima)… ma guardi che sono anni che è così e l’opposizione ed ognio cittadino non ideologicizzato lo doceva e nulla è stato fatto.
Ma v’è di più; perchè ci si interroga solo sullo sferisterio? perchè non vi interrogate sulle scellerate scelte economiche della sinistra per Macerata? per es. galleria e non starda nord, per es. parcheggio in via pancalducci e non a rampa zara, per esempio smea e non consmari?
Ora nel merito: se lo sferisterio servisse per produrre ricchezza (pubblicità, indotto, occupazione, diritti tv ecc.) i soldi spesi lì sarebbero ottimamente spesi; se lo sferisterio serve a garantire una rendita di posizione … spianiamolo.
Ed infine la mia personale valutazione è che coloro che hanno portato (politicamente) a questa situazione non possono essere anche quelli che la curano.
Mi sembra un po’ ipocripolitico il concetto espresso, caro Graziano.
La Caritas svolge la sua unica funzione e lo fa soprattutto con il contributo dei fedeli; forse e’ arrivato il momento che anche la Chiesa prenda atto che l’opulenza e’ peccato non solo per i cristiani ma anche per gli alti prelati. Per offrire un pasto caldo ad un povero cristiano o musulmano o ateo, basterebbe vendere la contea clericale di Cortina D’Ampezzo.
Quanto agli amministratori e’ vero quanto affermi, nella misura in cui ogni spesa deve essere rapportata alle reali possibilità ed alla prospettiva di una utile destinazione; ma questo doveva essere un comandamento anche del passato quando, invece, si e’ badato a spendere i denari pubblici in funzione delle clientele e Macerata su questo e’ stata fenomenale.
Il concetto che hai espresso teneva se avessi ammesso che un nuovo insediamento produttivo era forse inutile dal momento che non c’e’ chi investe nella produzione ed un nuovo svincolo per raggiungere una prateria asfaltata appare al momento poco lungimirante…ma così non e’ ed allora non sono d’accordo.
Il Sindaco ed il Presidente della Provincia (a loro dimostrare chi ha più colpe) stanno uccidendo la stagione lirica con una indolente lentezza nel programmare la stagione, al punto che, ora, ogni progetto di spesa appare fuori luogo perché non porterà il ritorno tanto sperato. Ma qui la crisi non c’entra nulla, qui c’entra l’ormai esilarante questione PD.
Voi politici giovani e meno che amministrate direttamente o indirettamente la città, ritenete di rappresentare veramente chi vi ha eletto? Io non credo che sei isolato, credo, invece, che rappresenti una delle tanti correnti all’interno di quello che doveva essere il grande partito del popolo, aperto al dibattito e orientato al futuro e che, invece, ha deluso anche chi ci aveva creduto.
Un buonismo opportunista e che troppo facilmente strapperebbe un applauso se il fine dicitore fosse altro. Grave perchè significa che la Storia nulla ci ha insegnato.E il debito più grosso ce lo abbiamo nei confronti dei giovani:i sacrifici si fanno, si fanno mille rinunce e questo, nelle varie ere, può essere anche un bene ma se facciamo passare il messaggio che non bisogna più spendere soldi nella cultura scateneremmo una guerra tra poveri in cui alla fine tutti si sbraneranno come animali.
E’ solo la CULTURA che ci può salvare: sarebbe meglio aprire i Teatri, creare luoghi in cui i ragazzi possano ritrovarsi, la gente possa ritrovarsi e ritrovare dei valori di bellezza da tramandare.
La Cultura costa? E quanto ci costano i ragazzi a cui nessuno più parla di cose belle, a cui non vengono più riconosciuti spazi? Ci costano il futuro se invece non cominciamo ad andare in giro nelle scuole a dire che ai cellulari all’ultima moda si può rinunciare ma non alla socialità, al Teatro , alla Musica, alla Poesia, allo stare insieme, al Cantare insieme.
La mia è retorica al pari della Sua, forse,ma allora caro Avvocato si prenda sulle sue spalle questo fardello e vada a vedere quante persone in silenzio e dimenticate dalle Istituzioni lavorano a ciò.
Questo sarebbe un sano pragmatismo.
Caro Graziano, il problema dello Sferisterio, se chiudere bottega o no, è collegato secondo me al ruolo di Macerata quale capoluogo di provincia.
Se la nostra città intende abdicare del tutto e rinunziare a svolgere questo ruolo (che in gran parte ci è già sfuggito di mano), allora la tua proposta ha un senso. Barrichiamoci dentro le mura cittadine, pensiamo ai nostri guai, cerchiamo di gestirli al meglio, tagliando di qua e di là, e lasciamo che il flusso delle decisioni politiche che contano, l’influenza culturale, le vere scelte economiche, passino attraverso altri centri della nostra provincia.
In caso contrario, Macerata un qualche ruolo culturale tramite lo Sferisterio dovrebbe continuare a svolgerlo, così come, in tanti altri settori della vita politica ed economica, avrebbe dovuto e dovrebbe saper imporre il proprio peso a livello provinciale. Ciò avrebbe richiesto una gestione lungimirante della politica degli svincoli della superstrada, una politica dei rifiuti che non portasse all’umiliante isolamento del capoluogo di provincia, la costruzione delle infrastrutture necessarie a raggiungere agevolmente la città (e non, verso Villa Potenza, una strada veloce che va a sbattere contro una casa, e, verso Piediripa-Sforzacosta, una strada veloce che poteva essere pagata dalla Quadrilatero e che è stata stupidamente rifiutata per motivi ideologici dalla precedente amministrazione), il parcheggio di rampa Zara indispensabile per rivitalizzare il centro storico. E potrei continuare a lungo.
Macerata sta andando indietro paurosamente, soffocata da scelte sbagliate, dal malaffare che si è incistato in tutti i principali lavori pubblici eseguiti in città, dalla ambiguità di tutte le ultime scelte urbanistiche (che si sono tradotte in una colata di cemento spaventosa, a macchia di leopardo, quale non si era mai vista nemmeno in quasi cinquanta anni di amministrazioni della DC e del centro sinistra), da sprechi inauditi (penso al polo natatorio, alla cittadella dello sport, alla galleria, ecc…).
Ragioniamo su queste cose. Cerchiamo di capire quale debba essere il futuro della nostra città, e poi, eliminati gli sprechi e i soldi regalati ai soliti noti e destinate queste somme a chi ne ha veramente bisogno, adottiamo le scelte conseguenti. Il discorso vero è quello delle priorità, quelle vere e quelle veramente realizzabili. Le favolette per i bambini di tre anni hanno fatto ormai il loro tempo.
P.s.: quanto allo Sferisterio, quest’anno sarai sicuramente soccombente, ma il prossimo anno vincerai. La stagione lirica per il 2012 è talmente in ritardo per i litigi tra il Comune e la Provincia, i quali in questa vicenda mi ricordano un po’ i polli di manzoniana memoria e che pure sono due amministrazioni politicamente omogenee (con il PD che, in un caso e nell’altro, la fa da padrone), che l’esito che ne scaturirà, nonostante i forzati ridimensionamenti, sarà talmente disastroso che chiunque, da settembre 2012 in poi, osasse insistere per perpetuare i fasti e i debiti della nostra arena sarà sicuramente preso a pernacchie, se non a mattonate.
Sfugge, agli amici intervenuti, che per produrre bellezza (in senso culturale musicale o letterario, ma anche culturale architettonico o pittorico, per esempio, perché no?) non servono milioni di euro: servono piuttosto competenze reali e soprattutto onestà (anzitutto intellettuale). Cose, queste, che dalle nostre parti mancano già da un po’. Le cose belle, cioè, si possono realizzare con poco. Senz’altro con meno di quanto si dilapida abitudinariamente a Macerata (con buona pace delle casse vuote).
Quindi, secondo me, non c’è bisogno di sospendere la Stagione lirica dello Sferisterio (e tutti gli annessi e connessi): c’è bisogno di sospendere un andazzo. Il bel rigore riservato strettamente a taluni non può coincidere con la reincarnazione di Pantalone per taluni altri. In questo caso ha ragioni da vendere l’amico Pambianchi.
A riequilibrare le uscite, invece, si può scoprire con gioia che ci si sta dentro tutti. Con la priorità assoluta – e su questo appoggio Graziano tout court – per le fasce deboli e ormai debolissime della nostra città.
La Caritas Italiana viene costituita il 2 luglio 1971 con decreto della Cei, dopo la cessazione nel 1968 della Poa (Pontificia opera di assistenza). Per questo nuovo organismo pastorale l’allora Papa Paolo VI indicava mete non assistenziali, ma pastorali e pedagogiche.
La Caritas Italiana è l’organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto).
…..quindi non vede il nesso tra Sferisterio e Caritas……la Cei cerchi i soldi nelle sue tasche.
Programmare ora la stagione lirica 2012 sarebbe semplicemente ridicolo e ancorpiù fallimentare degli anni scorsi.
Il comune potrebbe pensare di utilizzare la struttura dello Sferisterio per altri spettacoli e concerti affittandola a privati e magari guandagnando pure qualche soldino.
Certo che pensare di dover pagare l’ ICI per poi sprecare molti solti per una stagione lirica fallimentare………
Gentile Professor Davoli
quello che Lei dice va benissimo ma converrà con me che c’è una propensione tipicamente maceratese – intorno allo Sferisterio ma anche intorno ad altre tematiche- a dire tutto ed il contrario di tutto, a seconda se le cose vadano bene o vadano male.
Credo che siamo tutti d’accordo nell’essere contro gli sprechi e allora che si combattano gli sprechi, chi è in politica dovrebbe ergersi a garante di ciò. Qui si va oltre e per legittimare una posizione si arriva a “sfruttare” ( l’ho messo tra virgolette proprio perchè non vorrei essere frainteso) il tema della povertà.
Allora in questa logica aveva fatto bene Carancini a dire NO ai fuochi di San Giuliano!
La logica è la stessa. Chiudere lo Sferisterio per privilegiare i poveri?
Io credo che ogni maceratese debba essere fiero dello Sferisterio, invece l’orgoglio del maceratese è ad intermittenza. Lo Sferisterio sarà sempre un problema perchè è la logica che soggiace alla sua gestione che non è “sana” ( virgoletto anche questa parola).
La saluto caramente L.C.
Caro Carletta,
ha detto in altre parole proprio quello che ho detto io. Il che mi rallegra.
In effetti Le ho affidato il ruolo di sponda per dire di più all’Avvocato Pambianchi!
http://www.albanesi.it/Salute/aterosclerosi.htm
@carletta il 6 dicembre 2011 alle 09:58 “…….E’ solo la CULTURA che ci può salvare: sarebbe meglio aprire i Teatri, creare luoghi in cui i ragazzi possano ritrovarsi, la gente possa ritrovarsi e ritrovare dei valori di bellezza da tramandare.
La Cultura costa? E quanto ci costano i ragazzi a cui nessuno più parla di cose belle, a cui non vengono più riconosciuti spazi? Ci costano il futuro se invece non cominciamo ad andare in giro nelle scuole a dire che ai cellulari all’ultima moda si può rinunciare ma non alla socialità, al Teatro , alla Musica, alla Poesia, allo stare insieme, al Cantare insieme…..”
Io ho tre figli e, questa estate, solo per la cultura del SOF ho speso più di 500,00 euro .
Quale è stata la crescita cultrale????
I miei figli hanno capito che la nostra famiglia non è stata furba, che molti altri conoscenti, parlando con noi, osservano ( con sorrisetto beffardo) che se l’avessimo detto prima ci avrebbero procurato alcuni bilgietti gratis (tra i duemila e più elargiti).
In seguito hanno approfondito l’argomento e hanno capito che il SOF è un carrozzone in cui mangia chi può e i cittadini tutti devono contribuire per ripianare un bilancio che MAI sarà ripianato perchè neanche gli amministratori lo conoscono per intero ( si è provato a chiedere a diversi amministratori e nessuno ha saputo rispondere).
Alla fine la nostra conclusione è stata: o si sale sul carrozzone cercando di arrivare ai posti migliori o si cancella dalla mente il SOF.
Io sono per cancellare il SOF e relativo carrozzone.
Comunque devo dare atto a Carletta che qualcosa in più si è imparato.
Viva Macerata, l’Atene delle Marche!!!!!!!!!!!!!!!