di Alessandra Pierini
Sono più di più di trenta le famiglie maceratesi che si sono ritrovate da un giorno all’altro senza telefono. Nei giorni compresi tra il 29 e il 30 novembre, gli utenti in questione hanno ricevuto quella che sembrava una delle solite e innumerevoli telefonate di proposta di un nuovo gestore delle telecomunicazioni in cui si chiedeva la disponibilità a passare da Telecom a Vodafone per accedere ad una serie di vantaggi, primo tra tutti, smettere di pagare il canone. Molti dei maceratesi coinvolti non si sono lasciati attrarre e hanno risposto più o meno cortesemente di no. Il 27 dicembre gli stessi si sono ritrovati senza telefono. L’apparecchio era completamente isolato e telefonando al solito 187, numero dell’assistenza clienti Telecom, hanno scoperto che non era un guasto alla loro linea la quale era stata staccata su richiesta di un altro operatore. In questi giorni, gli stessi maceratesi hanno ricevuto a casa una fattura della Vodafone per il pagamento di 3,60 euro. Il loro telefono fisso comunque continua a non dare alcun segnale.
Cosa è accaduto? Ce lo spiega Luigi Tartari, responsabile dell’Adiconsum di Macerata «All’ insaputa degli utenti e senza il loro consenso un operatore, presumibilmente di Torino, al quale Vodafone ha affidato la commercializzazione dei suoi prodotti, ha pensato bene di attivare un nuovo contratto disabilitando la linea Telecom senza il consenso dei diretti interessati.» Moltissime sono le segnalazioni arrivate in questi giorni all’Adiconsum e alla Federconsumatori di Macerata.«Il call center Vodafone – va avanti Tartari, – attiva il servizio anche su diniego e gli utenti si trovano da un giorno all’altro senza linea telefonica con grave disagio. Tra l’altro molte delle persone che si sono rivolte a noi sono anziane e sembra essere questo il target preso di mira. Condanniamo questa attività illegittima volta a truffare gli inconsapevoli utenti. La normativa in materia di telefonia è precisa e richiede il consenso del contribuente. In questo caso l’operatore non ha chiarito cosa offriva e non ha concesso neanche il tempo per un ripensamento. Tra l’altro non è facile per una persona anziana comprendere bene cosa è accaduto ».
Anche Cristiana Tullio, presidente provinciale della Federconsumatori ha ricevuto diverse segnalazioni: «Ho fatto presente il caso alla nostra sede nazionale e aspetto anche indicazioni su cosa fare. Certo è che vedremo di fare qualcosa di concreto perché casi come questi non si verifichino in futuro».
A questo punto cosa possono fare i maceratesi raggirati per avere una linea telefonica funzionante? Le ipotesi sono diverse, ma nessuna è vantaggiosa per il cliente e in ogni caso ci sono dei costi da sostenere. La prima ipotesi è quella di accettare il contratto Vodafone. In questo caso bisogna attivare una nuova smart card che costa 8 euro e acquistare una ministation a 19 euro che potrebbero essere rimborsati se si presenta un reclamo all’azienda. Se invece si vuole tornare a Telecom, mantenendo il vecchio numero, i tempi tecnici variano tra i 20 e i 40 giorni. Telefoniamo al 187 e ci risponde l’operatore al 674 che ci fa presente: «Avete dieci giorni per avvalervi del diritto di recesso senza oneri a vostro carico, passati i dieci giorni è la Vodafone che deve riammettere l’utente in Telecom Italia oppure è l’utente stesso che deve procurarsi il codice di migrazione per tornare alla vecchia linea ».
C’è poi la possibilità di attivare una nuova linea Telecom e quindi necessariamente un nuovo numero telefonico al costo di 98 euro. Insomma qualunque sia la scelta ci sono dei costi da sostenere e l’incertezza del risarcimento. Cosa consigliano le associazioni dei consumatori?«Ogni caso è a sé – spiega Luigi Tartari – e bisogna scegliere come agire anche in base alle esigenze di ognuno. Consigliamo comunque a tutti di inviare una contestazione formale a mezzo raccomandata, da inoltrare anche all’Autorità Garante delle Telecomunicazioni e all’Antitrust se necessario». Punta al massimo risultato Cristiana Tullio: «Credo che gli utenti debbano pretendere di tornare a Telecom senza perdere il proprio numero e senza assumersi oneri aggiuntivi».
La situazione si risolverà quindi con tempi più o meno lunghi e con più o meno gravi disservizi per l’utente.
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Non ho capito perché le spese per rimanere (altro che tornare, se non hanno volontariamente aderito all’offerta Vodafone!) con Telecom non debba accollarsele tutte la Vodafone! Vorrà dire che poi saranno loro a rivalersi con l’operatore furbastro. E’ un ragionamento tanto strano, il mio?
Ma soprattutto, se gli utenti non hanno fornito il codice di migrazione come hanno fatto a ritrovarsi la linea staccata?
@Tarsi
Con altra compagnia è capitato anche a me.
Telefonata, spiegazione dell’offerta, mia richiesta di invio per e-mail del contratto.
Leggo il contratto, la proposta non mi sembra così interessante come sembrava, il giorno successivo alla telefonata invio e-mail e telefono per dire che (come previsto dal contratto) non mi interessa e che quindi recedo.
Sul contratto c’era scritto che avevo 10 giorni di tempo per recedere ed avendo telefonato il giorno dopo ed avendo inviato mail ero sicuro che non vi sarebbe stata nessuna migrazione.
Passa una settimana e la linea Adsl non funziona più… Chiamo la Telecom e mi avvisano che l’altra compagnia aveva chiesto la migrazione (in forza dicevano loro di un contratto sottoscritto) e che la Telecom, per legge, era costretta a dare il codice e non potevano più contattarti per avvertirti della richiesta migrazione (e magari proporre qualche offerta).
Telefono alla compagnia di Fiorello per dirgli che voglio immediatamente ritornare alla Telecom, che non ho firmato nessun contratto, che ho rescisso nei tempi previsti….
Risultato: 2 mesi senza Adsl, 2 mesi in cui mi chiedono di pagare il canone per le telefonate (poichè intanto la linea voce funzionava sotto Infostrada), 2 mesi senza che riuscissi ad avere il codice di migrazione da Infostrada per ritornare alla Telecom.
Poco dopo il rientro in Telecom (dove tra l’altro ho pagato, con il vecchio numero come nuovo allaccio) arriva 1 bolletta Infostrada (che ovviamente non pago), poi una seconda, poi una lettera minacciosa di uno studio legale per recupero crediti… e poi 2 telefonate, da questo studio legale, in cui mi si chiedeva di pagare altrimenti avrebbero ricorso al tribunale, che dato il poco importo a me non conveniva metterci di mezzo l’avvocato (perchè a loro dire avrei pagato molto di più in spese processuali)…
…E che, insomma, per non avere noie, ufficiali giudiziari, bolli da pagare, perdite di tempo era meglio se pagavo la bolletta (e zitto).
Gli ho (poco) gentilmente risposto che li avrei denunciati per truffa, che avrei richiesto che mi pagassero il ritorno in Telecom, che gli avrei chiesto i danni poichè mi era stato impedito di accedere ad internet, che avrei chiesto i soldi per la perdita di tempo le decine di telefonate fatte e l’attesa….
Non si sono più fatti sentire
De chiacchiere è piena Macerata, è na truffa bella e bona se va dalli carabineieri e se fa la denuncia. De che stimo a parla?
per un’ingiustizia con un’altro gestore di telefonia mobile mandai al suddetto una raccomandata A/R e per conoscenza al garante delle telecomunicazioni. nel giro di una settimana mi cancellarono il debito contratto con la sim in questione e mi regalarono pure 50 euro. bisogna essere insistenti perché loro hanno torto ed anche se istruiscono qualche call centerista per mettervi paura, andate per la vostra strada. è ora di piantarla di farsi mettere i piedi in testa da quattro imprenditori pezzenti che escogitano questi vergognosi espedienti per fregare la gente. se vogliamo che le cose cambino in questa repubblica delle banane cominciamo nel nostro piccolo a far valere i nostri diritti.
Ha ragione Antonio. Altro che Associazioni dei consumatori (che per me sono in combutta con questi masnadieri per farsipoi pubblicità). Esiste la Procura della Repubblica a Macerata! Quindi basta mandare una lettera di diffida e per conoscenza alla Procura che nel giro di due giorni tutto si sistema. E’ successo a me (faccio l’avvocato) per mia sorella a Perugia!
@Gianfranco
Quando ti è successo?
A me una volta ha telefonato TeleTu dicendo che ero obbligato (sic!) a passare con loro per legge (!) e che se non l’avessi mi avrebbero staccato il telefono.
Direi una strategia di marketing molto aggressiva, ma non me la sono bevuta, non gli ho dato il codice di migrazione che volevano ed è finita lì.