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Il sisma non risparmia San Francesco,
crolli alla chiesa dove pregava

APIRO - La facciata e la parete sul lato sud sono crollate con le scosse del 26 ottobre. Sull'antica acquasantiera un'impronta attribuita al Santo di Assisi

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La chiesina di San Fancesco a Favete

Il terremoto non ha risparmiato ad Apiro l’antica chiesina di San Francesco in località Favete. In questo luogo, cronache dell’epoca attestano fin dal 1209 la presenza di San Francesco in persona. Della chiesa, (costruita dopo il passaggio del santo nel XIV secolo) è crollata con il terremoto del 26 ottobre parte della facciata e della parete che guarda verso sud, offrendo ora la struttura aperta come sacca di riempimento al vento che, a volte fortissimo, non cessa in questi giorni di flagellarne mattoni, pietre e pezzi di intonaco. All’interno sta ancora fortunatamente reggendo l’antica parete dell’abside che ospita un affresco di fine ‘400 raffigurante una tenerissima Madonna con Bambino tra San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio di Padova.

In questo luogo il santo di Assisi fondò un convento, legato peraltro alla memoria di due suoi miracoli: la resurrezione di un giovane e la tramutazione di acqua in vino per lo stomaco malato del santo stesso. Secondo le testimonianze religiose nel grottone (oggi perlopiù interrato) dove era solito pregare San Francesco sostarono anche San Bernardino da Siena e san Giacomo della Marca. «Stiamo soffrendo per questa situazione e ci siamo subito attivati a segnalare alle autorità quanto successo – afferma Sauro Bartocci, proprietario della chiesina che custodisce con cura e tiene costantemente a disposizione di visitatori e fedeli – Ora speriamo che altri eventi sismici non peggiorino la situazione e si salvi al più presto questa importante memoria storica». Così dicendo, indica l’impronta della mano del santo che, come vuole la tradizione, pare sia rimasta impressa sull’antichissima acquasantiera. Ora, purtroppo ben più visibile è l’impronta della mano del sisma, ma qui i miracoli sono di casa e la speranza di un totale recupero è viva e forte.

 



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