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Alla Raci le capre “nascono”
con quattro corna

Alla rassegna agricola di Villa Potenza sono stati esposti due becchi e tre capretti, tutti con due paia di corna. L’origine sembra dovuta a un gene “deviato” diffuso nel Medioevo in Valtellina e creduto estinto

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capra raci (3)di Alessandro Feliziani

Girando tra gli stand della Raci non sono mancate quest’anno le sorprese. La capra con quattro corna è stata la scoperta più curiosa.  Nello stesso tempo, però, anche una delle novità dal punto di vista scientifico proposte dalla trentesima edizione della Rassegna agricola del centro Italia. Nessuno tra i visitatori del quartiere fieristico di Villa Potenza ne aveva vista una prima e pochissimi ne avevano sentito parlare. La capra con quattro corna non è una razza di ovini, ma una “varietà” di capra  frutto di un gene “deviato” diffusosi anticamente in Valtellina, ha spiegato Lorenzo Fiorenzi, l’allevatore osimano che alla mostra zootecnica maceratese ne ha esposti cinque esemplari, due maschi adulti e tre capretti. 

capra raci (2)

Capre con questa caratteristica esistevano sicuramente già nel Medioevo, in quanto se ne sono trovate raffigurate in alcuni affreschi all’interno delle chiese. La loro immagine veniva utilizzata  per simboleggiare il demonio.  Proprio a causa di questa simbologia, quando nascevano capre con quattro corna gli allevatori preferivano in genere sopprimerle, ma non sempre. E benché la loro quantità sia sempre stata molto limitata, anche geograficamente (nella sola provincia di Sondrio) il gene che le produce è risultato molto forte, tanto da riprodursi nel tempo, fino ai nostri giorni. Già negli anni ’60 sui libri di agraria si definiva estinta la “Capra di Sondrio”, quella appunto con due paia di corna. Alcuni becchi con tale caratteristica, però, erano ancora presenti presso lo Zoo di Verona prima che questo fosse chiuso negli anni 90.

 

capra raci (1)

 

Nell’azienda agraria Madonna delle Api nei pressi di Osimo, specializzata in ortofrutta da coltivazione biologica, alcuni anni fa è nato per caso un esemplare maschio di capra con quattro corna. La stranezza ha indotto Lorenzo Fiorenzi a compiere delle ricerche e così – anziché abbattere l’animale, come facevano i valtellinesi nei secolo passati – l’allevatore ha preferito farlo riprodurre incrociandolo con altre normali capre, di varie razze, ma comunque tutte  con un solo paio di corna. Oggi nell’allevamento osimano ci sono più di dieci capre, tra maschi e femmine, con quattro corna e questo piccolo gregge ha destato l’interesse del prof. Carlo Renieri, docente di zootecnia generale e miglioramento genetico all’Università di Camerino. La Facoltà di veterinaria dell’ateneo camerte intende studiare il fenomeno e capire i modi di riproduzione di questo gene caprino che – per secoli ritenuto “demoniaco” e creduto scomparso – ora la Raci ha contribuito a far “rinascere”.

capra raci (4)



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